Ricominciamo dal ... Duel!
Caserta - 26 novembre 2021
Articolo e foto di Marilena Lucente
C’è stato un momento, ieri sera al Duel, in cui sembrava di
essere in un film. Invece eravamo in un cinema. Molti, tra gli spettatori,
contavano i mesi, qualcuno gli anni. Tanto il tempo trascorso dall’ultima volta
a cinema. Emozione, smarrimento, occhi lucidi. Ci voleva il film di Sorrentino,
E’ stata la mano di Dio, per far ritornare il pubblico in sala, la curiosità di
vedere una storia già candidata agli Oscar; ci voleva la presenza di Toni
Servillo che a Caserta è sempre un richiamo irresistibile; ci voleva la sinergia
di un gruppo di amiche che hanno pensato ad una serata diversa, con la formula
biglietto del cinema e aperitivo per rilanciare il cinema Duel. Una festa,
particolare e curata nei dettagli.
Due anni di chiusura sono pesantissimi per qualsiasi
esercizio commerciale, ricominciare è un desiderio che al momento ancora si
confronta con difficoltà di ogni tipo, dalle varianti del virus alle varianti
normative, non è facile né scontato ripartire. Silvestro Marino lancia la sfida
e ha dichiarato, con non poca
commozione, di voler andare avanti; accanto a lui, le associazioni, i singoli
che si sono impegnati nel coinvolgere gli spettatori hanno dimostrato la
capacità concreta di andare avanti.
Ha chiuso la serata un applauso al film, alla storia, agli
attori bravissimi, a Napoli resa splendida dalla fotografia, alla piccola
lezione di cinema contenuta nel film: “Ce l’hai una storia da raccontare?”
chiede Antonio Capuano all’aspirante regista. “Ce l’hai una storia?” Grida per
rompere la barriera del silenzio. Allora urla, più forte: “Ce l’hai un dolore?”.
Forse il cinema si fa così, si fa per questo. Per una
storia o per un dolore. “Non partire”, gli ordina il maestro, “resta qui, non
andare a Roma”. Ed eccolo, il giovane ragazzo, sul treno, mentre ascolta Pino
Daniele, in viaggio verso la capitale, ovunque gli sembra di vedere quello che
si è lasciato alle spalle, verso il suo progetto di vita che assomiglia a una
pazzia. Anche di questo racconta il film: cosa sarebbe il cinema, la sala
cinematografica, senza la follia?
Ricominciamo, sì.