“Un’Estate da Re. La grande musica alla Reggia di Caserta” VI ed
Caserta - dal 6 luglio al 4 agosto 2021
Comnicato stampa
Un’edizione straordinaria per esaltare la bellezza di uno dei
monumenti più importanti al mondo e per celebrare, con alcuni degli
appuntamenti imperdibili della stagione italiana, i protagonisti della
grande musica internazionale, in un momento in cui sono la cultura, l’arte
e lo spettacolo i formidabili strumenti per la rinascita sociale e
economica del dopo Covid. E proprio Riccardo Muti, infatti, dopo
l’emozionante performance nel teatrino di corte della Reggia di Caserta lo
scorso inverno (registrata e andata in onda su Rai Cultura) ha voluto fare
un ulteriore omaggio alla sua terra e a questo monumento patrimonio
dell’Umanità, con un concerto, alla guida della ‘sua’ Orchestra Giovanile
Luigi Cherubini, che si preannuncia come l’evento più importante della
stagione. Anna Netrebko, Yusif Eyvazov, Vittorio Grigolo, Ludovico Einaudi,
Daniel Oren, Piergiorgio Morandi, Jordi Bernàcer sono le altre stelle di un
programma eccezionale che “Un’Estate da Re. La grande musica alla Reggia di
Caserta” propone per la sua sesta edizione che durerà dal 6 luglio al 4
agosto, con un palcoscenico mozzafiato nella piazza Carlo di Borbone e con
il tradizionale teatro nell’Aperia del Giardino inglese.
La
manifestazione è realizzata in collaborazione con la direzione della
Reggia, il MIC e con il Comune di Caserta.
Programma:
6
luglio, ore 21.00, “Sotto le Stelle” (Piazzale
antistante la Reggia)
Gran Gala Lirico soprano
Anna Netrebko tenore Yusif Eyvazov
Orchestra Filarmonica Giuseppe Verdi
di Salerno direttore Piergiorgio Morandi
Anna Netrebko, il soprano
russo, regina indiscussa della lirica, e il suo compagno di vita e di scena
Yusif Eyvazov, regalano a Caserta un Gran Gala Lirico, con l’Orchestra
Filarmonica Giuseppe Verdi di Salerno diretta da Piergiorgio Morandi.
Una coppia sinergica, con le loro voci che si fondono personificando gli
eroi tragici del melodramma. Alla loro straordinaria capacità
interpretativa e alla loro unicità vocale sono, infatti, affidate le più
celebri pagine dell'Opera Lirica e alcune belle arie da Salotto Italiane.
Nella prima parte del programma
Giuseppe Verdi, Otello | Già nella notte densa
Giuseppe Verdi, La forza
del destino | Sinfonia | O tu che in seno agli angeli| Pace, pace mio Dio
Giacomo Puccini, Manon Lescaut | Intermezzo
Giacomo Puccini, Tosca | E
lucevan le stelle | Vissi d'arte
Giacomo Puccini, La bohème | O soave
fanciulla
Nella seconda parte
Pietro
Mascagni, Cavalleria rusticana | Intermezzo | Mamma, quel vino è generoso
Ruggero Leoncavallo, Pagliacci | Stridono lassù
Gerónimo Giménez, La
boda de Luis Alonso | Intermezzo
Agustín Lara, Granada
Luigi Arditi,
Il bacio
Mario Lanza - Ernesto De Curtis, Non ti scordar di me
8
luglio, ore 21.00, “Phoenix” - Mnozil Brass in concerto
(Piazzale antistante la Reggia)
In
quasi 27 anni di carriera, l'ensemble Mnozil Brass ha eseguito ampiamente e
con la massima serietà programmi poco seri, persino sciocchi.
Il nuovo
programma "Phoenix" cambia radicalmente le regole del gioco: i Mnozil Brass
in questo loro nuovo concerto tratteranno il lato serio della vita con il
giusto grado di leggerezza. Tutti i piccoli demoni che allegramente
ostacolano la nostra ricerca della verità, della nobiltà e della purezza
saranno sottoposti a un esame sfacciato e impertinente.
Chi vuole essere
più santo di te? Perché ci piace la caccia piuttosto che essere casti e
perché ci divertiamo più di notte che di giorno?
I Mnozil Brass si
avventureranno in questa serie di domande con profondità e destrezza,
insieme a un pizzico di presunta saggezza dei secoli, nel loro nuovo
programma "Phoenix".
Thomas Gansch (tromba)
Robert Rother (tromba)
Roman Rindberger (tromba)
Leonhard Paul (trombone e tromba basso)
Gerhard Füßl (trombone)
Zoltán Kiss (trombone) Wilfried Brandstötter
(tuba)
10 luglio ore 21.00, Orchestra Giovanile Luigi
Cherubini direttore Riccardo Muti (Piazzale antistante la Reggia)
F. Schubert, ouverture in do maggiore
“in stile italiano” d591
Il 1817 fu un anno fecondo di opere, in quanto
Schubert, libero da ogni legame con la famiglia e con la scuola, poté
dedicarsi totalmente all’attività compositiva raggiungendo alti livelli nel
campo liederistico con il Gruppo al Tartaro, la cui musica sembra assumere
le dimensioni maestose di una scultura a bassorilievo, e, su versi di
Goethe, con Ganimede in cui la perfetta fusione di poesia e musica esprime
in modo eccellente l’ascesa all’Olimpo del protagonista portato dagli
artigli dell’aquila che lo ha rapito.
Nonostante la sua predilezione per
la musica vocale, in questo stesso anno Schubert compose alcune sonatine
per violino e pianoforte, un trio per archi, alcune famose sonate per
pianoforte e due Ouvertures definite, probabilmente dal fratello Ferdinand,
nello stile italiano per gli evidenti riferimenti a Rossini che in quel
periodo trionfava a Vienna. Le due Ouvertures, una in re maggiore D. 590, e
l’altra in do maggiore D. 591 possono essere considerate piuttosto delle
caricature dello stile italiano dal momento che in esse sono molto
enfatizzati gli effetti del crescendo. La prima, che contiene anche una
citazione del Tancredi di Rossini, fu composta al rientro del compositore
da una matinée dove era stato rappresentato il Tancredi; secondo uno dei
suoi biografi Schubert avrebbe composto questa ouverture per una scommessa
e, cioè, per dimostrare ad un amico, che aveva tessuto grandi elogi della
musica del compositore italiano, che anche lui avrebbe potuto comporre con
facilità e in brevissimo tempo ouvertures simili a quello stile.
F.
Schubert, sinfonia n. 9 in do maggiore “la grande” d944
La Sinfonia n. 9
in do maggiore D 944, nota anche come La Grande per distinguerla dalla
sesta sinfonia, fu composta da Franz Schubert nel 1825 a Vienna. Schubert
compose la sua nona sinfonia nell'estate del 1825 e la portò all'orchestra
della Gesellschaft der Musikfreunde perché fosse eseguita. L'orchestra però
rifiutò l'incarico, trovandola troppo difficile.L'autore a questo punto
accantonò la partitura, che fu ritrovata nel 1838 da Schumann in una
montagna di manoscritti accatastati in casa del fratello del compositore.La
prima esecuzione, un evento memorabile nella storia della musica, avvenne a
Lipsia, nel 1839, con Mendelssohn alla direzione della Gewandhaus.
APERIA DELLA REGGIA DI CASERTA
18 luglio, ore 21, Orchestra del Teatro di San Carlo,
violino solista, Gennaro Cardaropoli, direttore, Jordi Bernàcer
Max
Bruch Concerto n. 1 Op. 26 in Sol minore
Il concerto per violino e
orchestra n. 1 in sol minore Op.26 è il primo di tre concerti per violino
scritti dal compositore tedesco Max Bruch. È uno dei concerti più noti per
violino solista nonché probabilmente l'opera più conosciuta del
compositore. Intorno al 1864, Bruch, allora ventiseienne, intraprese la
composizione di un'opera per violino e orchestra. Per far ciò si servì dei
consigli di diversi virtuosi dello strumento, tra cui spicca József Joachim
al quale è dedicata l'opera.
Il concerto fu terminato inizialmente nel
1866 e la prima esecuzione avvenne il 24 aprile dello stesso anno a
Coblenza. Il solista fu Otto von Königslow e lo stesso Bruch diresse
l'orchestra, ma senza suscitare troppo clamore. Successivamente il concerto
fu rivisto in maniera considerevole dal compositore tedesco, che utilizzò
come modello di riferimento il Concerto per violino e orchestra in mi
minore di Mendelssohn, con l'aiuto del solo Joachim, il quale aggiunse le
cadenze del violino solista. La versione rivisitata del concerto, la stessa
che ci è pervenuta oggi, fu ultimata nel 1867 e la prima esecuzione,
eseguita dallo stesso Joachim, avvenne a Brema il 5 gennaio 1868, sotto la
conduzione di Karl Martin Rheinthaler.
F. B. Mendelssohn Sinfonia n. 4
in la maggiore "Italiana" Op. 90
Le sinfonie, composte in età adulta, di
Mendelssohn sono state numerate approssimativamente nell'ordine in cui
furono pubblicate, piuttosto che con l'ordine in cui furono composte.
L'ordine di composizione effettiva è: 1, 5, 4, 2, 3. I viaggi di
Mendelssohn in Italia lo ispirarono nella scrittura della sinfonia n. 4 in
la maggiore, conosciuta come la Sinfonia Italiana. Venne eseguita per la
prima volta nel 1833, ma il compositore non permise che la partitura
venisse pubblicata durante la sua vita, in quanto cercò continuamente di
riscriverla.
21 luglio ore 21.00, “Et Manchi Pietà”,
Accademia D’Arcadia & Anagoor
Il progetto nasce dall’esigenza di dar
vita a una creazione di videoart | musica dal vivo che, partendo dall’opera
della pittrice Artemisia Gentileschi (Roma 1593 — Napoli ca. 1656), si
propone di esplorare alcune particolarità della pittura e della musica del
primo barocco italiano, mettendo in risalto le specificità creative e il
loro portato emotivo in 13 brani che corrispondono ad altrettanti capitoli
visivi del film dove musica, narrazione ed immagini si stringono in un
intreccio teatrale indissolubile. Anagoor in stretta collaborazione con
Accademia d’Arcadia ha progettato un dispositivo per una grande visione che
si sprigioni in raccordo con la musica. Tredici grandi quadri, tredici
stazioni di una vita, sposano altrettanti brani musicali barocchi
traducendone l’umore melanconico, violento o esuberante, legandoli
indissolubilmente ai temi pittorici della Gentileschi e ad un gesto
artistico dalla potenza rabbiosa la cui eco è capace di permanere come un
fantasma a distanza di secoli. L’impaginato musicale segue le vicende di
Artemisia nelle principali città italiane, con brani di compositori suoi
contemporanei (Monteverdi, Strozzi, Landi, Rossi, Castello, Trabaci,
Merula, Marini), selezionati al fine di a illustrare al meglio il percorso
estetico ed emotivo evocato dalla narrazione. L'estetica barocca del primo
Seicento ragiona sulla negazione stessa delle regole e delle certezze, su
asimmetria, contraddizione e meraviglia: questa è una musica in perenne
tensione, che spesso rappresenta anche una cultura della trasgressione e di
intensi eccessi, caratteristiche che la legano indissolubilmente ai temi
estetici elaborati nei dipinti di Artemisia.
25 luglio
ore 21.00, “Omaggio a Iannis Xenakis” Les Percussion de Strasbourg in
concerto
Alexandre Esperet, Minh-Tâm Nguyen, François Papirer, Thibaut
Weber, Hsin- Hsuan Wu, Yi-Ping Yang
Le Percussions de Strasbourg sono
orgogliose di aver collaborato così a stretto contatto con Iannis Xenakis
ingegnere del suono di fama mondiale che ha dedicato loro le opere
Persephassa (1969) e Pléiades (1979), diventate un must nel campo delle
percussioni.
Pléiades, uno dei pezzi più belli scritti da Iannis
Xenakis. La ricchezza dei timbri, la libertà e la coerenza della
composizione fanno di quest’opera un’avventura ritmica unica. Le Pleiadi di
solito evocano l’ammasso di stelle scintillanti nella spalla destra della
costellazione del Toro. Secondo la mitologia greca, questo ammasso di
stelle rappresenta le sette sorelle o Pleiadi, servitrici di Artemide, dea
della luna. Si dice che una delle sorelle, Elettra, sia scomparsa come una
cometa, divora dal dolore dopo l’assedio e la distruzione della città di
Troia costruita da suo figlio Dardano, vittima del famoso stratagemma del
cavallo di Troia. Il candore e la nebbia in cui compaiono le Pleiadi
sarebbero il risultato delle lacrime versate dalle sei sorelle abbandonate
da Elettra. Gli strumenti utilizzati vanno dalle tastiere (vibrafono e
marimba), a vari strumenti a percussione e il «sixxen» - uno strumento a
percussione creato appositamente per questa composizione. Persephassa si è
affermata come un classico definitivo nel repertorio delle percussioni. È
stato presentato per la prima volta nel 1969 in Iran dai suoi dedicatari,
Les Percussions de Strasbourg.
Il titolo Persephassa si riferisce alla
dea Persefone, o Kore, personificazione delle forze telluriche e delle
trasmutazioni della vita. Questi sono legati ai cicli cosmici delle specie
viventi e all'uomo in particolare, la base è il periodo, l'iterazione,
l'essenza stessa della teoria dei numeri e della matematica. Questa è la
ragione alla base del ruolo delle percussioni, che simboleggiava anche
attività telluriche e celesti.
26 luglio ore 21.00, “Ma
l’Amore No” Serata per Lucio Amelio
con Patrizio Trampetti, Lino
Vairetti, Lalla Esposito, Tony Esposito, Tomas Arana
video a cura di
Mario Franco e Mario Martone regia Giorgio Verdelli
Lo spettacolo “Ma
l’Amore No”, serata per Lucio Amelio, è un vero “concerto a più voci” con
la regia di Giorgio Verdelli che introdurrà la serata coordinando il
repertorio di foto e video inediti di Lucio Amelio.
Sarà un concerto ma
anche un racconto e di quel momento di grande creatività napoletana ed
internazionale. “Ma l’Amore No” è pensato appositamente per questa edizione
di “Un’ Estate da Re” con una formazione che gli anglosassoni chiamerebbero
“All Stars”.
Lino Vairetti, Patrizio Trampetti, Lalla Esposito, Eugenio
Bennato e Toni Esposito con Tomas Arana special guest canteranno i brani
del disco integrandoli alcuni evergreen che amava Lucio ed una band di
rinomati musicisti. Le foto di Fabio Donato, Peppe Avallone e Luciano
Ferrara molte delle quali assolutamente inedite, saranno la scenografia
dello spettacolo nello schermo alle spalle dei musicisti, dove si vedranno
anche dei filmati introduttivi curati da Mario Franco.
Coordinamento
artistico: Lino Vairetti
Foto di: Fabio Donato, Luciano Ferrara, Peppe
Avallone Produzione: Sudovest Produzioni srl
Produttore esecutivo:
Silvia Fiorani
28 luglio ore 21.00, Omaggio a Caruso
“Caro Enrico...” Orchestra Filarmonica Giuseppe Verdi di Salerno tenore
Vittorio Grigolo
voce recitante Pamela Villoresi regia Riccardo Canessa
direttore Daniel Oren
In occasione del Centenario della morte di Enrico
Caruso, l’omaggio di “Un’Estate da Re” nel racconto di Lina Cavalieri,
interpretata da Pamela Villoresi, attraverso le circa 200 lettere che sono
arrivate ai nostri giorni, di quegli anni in cui la famosa “kissing
primadonna” attrice e cantante, a suo tempo ritenuta “la donna più bella
del mondo”, era compagna d’arte, amica e confidente di Caruso.
Lo
spettacolo, liberamente tratto da “Ridi Pagliaccio, Vita, morte e miracoli
di Enrico Caruso” di Francesco Canessa, alterna il recital al concerto vero
e proprio con la star internazionale Vittorio Grigolo che eseguirà arie di
Verdi, Puccini e Leoncavallo.
4 agosto ore 21.00
“Summer Tour” Ludovico Einaudi in concerto
violino e viola Federico
Mecozzi violoncello Redi Hasa
Nell’estate in cui tutto vuole
ricominciare, Ludovico Einaudi riporta la sua musica in cammino nella
natura e invita il pubblico a camminare insieme a lui, suonando “Seven Days
Walking”, un progetto musicale nato da un’idea dell’artista a seguito di
lunghe camminate sulle Alpi innevate. Il progetto consiste in un insieme di
7 album pubblicati con cadenza mensile per sette mesi consecutivi dal 15
marzo 2019 (uscita del primo album) fino al 20 settembre 2019.
biglietti per gli spettacoli della VI edizione di Un’Estate da Re saranno
in vendita su www.unestatedare.it a partire dal 15 giugno.
Per
informazioni www.unestatedare.it
La manifestazione si avvale della
partnership del Teatro di San Carlo di Napoli e del Teatro Municipale
“Giuseppe Verdi” di Salerno.
Per i concerti di Muti ed Einaudi. I
settore: 60 € intero / 30 € ridotto
settore: 30 € intero / 15 € ridotto
Per tutti gli altri spettacoli:
I settore: 30 € intero / 15 € ridotto II
settore: 15 € intero / 7 € ridotto
Promozioni:
Biglietto ridotto per:
possessori campania>artecard
under 30
over 65
30% di sconto sul biglietto intero per:
possessori biglietti Trenitalia*
possessori Carta Più e MultiPiù Feltrinelli
associati Igers Italia
associati Siti Reali
associati Touring Club
*biglietto di corsa semplice regionale Trenitalia a tariffa 39/5 o con
applicazione sovraregionale utilizzati e convalidati nella giornata stessa
dell’ingresso al Sito;
abbonamento annuale regionale Trenitalia a
tariffa 40/5/A;
abbonamento mensile regionale Trenitalia a tariffa
40/5/B;
abbonamento mensile con applicazione sovraregionale in vigore;
abbonamento annuale con applicazione sovraregionale in vigore.