Mostra fotografica “SuMemArt”, La Memoria dell’Arte di Luigi Bilancio
S. Maria C. V. (CE) - dall'11 Gennaio al 15 febbraio 2020
Comunicato stampa
Sabato 11 gennaio ore 17.00 al Museo archeologico
dell’antica Capua si inaugura la mostra fotografica “SuMemArt”, La Memoria
dell’Arte. L’esposizione con fotografie di Luigi Bilancio rappresenta l’arte
nell’arte, le linee estetiche della danza immerse nella maestosità del
monumenti antichi, suscitando consapevolezza e sensibilità verso il nostro
patrimonio materiale e immateriale. La danza, linguaggio colto e diretto al
tempo stesso, racconta qui, attraverso la costruzione di immagini composite,
il territorio campano ricco di storia da far conoscere al grande pubblico.
L’idea progettuale del fotografo Luigi Bilancio è sollecitare interesse e
curiosità per la memoria dell’arte e della storia. A dialogare con uno dei
più importanti monumenti antichi, l’Anfiteatro Campano, secondo in ordine di
grandezza solo al Colosseo, sono i corpi dei danzatori del Teatro San Carlo
a Napoli, punto di riferimento internazionale per la danza e non solo,
nell’intento di avvicinare, attraverso un linguaggio visivo moderno, i
diversi pubblici, soprattutto le nuove generazioni, all’arte e alla nostra
storia.
In questo luogo così affascinante il fotografo Luigi Bilancio ha
coinvolto i danzatori Danilo Notaro, Tommaso Palladino e Sara Gison,
fondendo in un unico spazio visioni artistiche che dialogano tra loro.
“L’anfiteatro Campano è stato scelto come prima ambientazione di una serie
scatti che vedranno il coinvolgimento di altri siti culturali della
Campania, questo rappresenta il frutto di un lavoro di promozione del
patrimonio archeologico di Santa Maria Capua Vetere che investe vari settori
della cultura e della società” afferma Ida Gennarelli, direttore del Museo
Archeologico dell'Antica Capua.
La manifestazione è promossa dal Polo
museale della Campania, diretto da Anna Imponente, con il Museo dell’antica
Capua, diretto da Ida Gennarelli.
Luigi Bilancio
Dance Photographer, appassionato dell’arte della
fotografia, ha iniziato a fotografare la danza per “necessità”, o meglio per
amore della moglie, oggi insegnante di danza, che gli ha trasmesso la
possibilità di affacciarsi a questo mondo. Nel 2014 elabora il suo primo
progetto fotografico, Outre la Danse – il bello è solo l'inizio del tremendo,
nato dal desiderio di raccontare il ‘dietro le quinte’ della danza,
evidenziandone il sacrificio, la passione, il dolore, la solitudine e, a volte,
anche la ‘pazzia’, che ritrae la danzatrice in un manicomio abbandonato, come
luogo in cui venivano lasciate morire dalla società persone malate, definite
pazze semplicemente perché diverse. Nel 2016 con Cover Radicata al corpo come
albero al terreno ha raccontato un altro aspetto della danza: la maschera,
ovvero la sovrastruttura con la quale ci presentiamo, ci relazioniamo alle
persone, che non sempre permette di mostrare noi stessi per quello che siamo.
Nel 2018 è stata la volta di AQVA - L’istante infinito di un momento, in mostra
da marzo 2019 al Teatro San Carlo, che ritrae i danzatori del San Carlo in una
sequenza di scatti che, attraverso gocce d’acqua, riproducono la dinamica della
danza al di là della stasi di una immagine.