Palio di Celestino V

Raviscanina (CE) - Dal 16 al 24 Agosto 2019

Comunicato stampa

L’avventura di un povero cristiano, questo il titolo che Ignazio Silone diede alla sua Narrazione della vita di un personaggio straordinario: Papa Celestino V che dalle solitudini di aspri eremi d’Abruzzo, fu designato quale Papa di transizione per l’età molto avanzata e la fama di santità che doveva far dimenticare lo scandalo dei cardinali, in lotta tra loro, che non designavano il successore di Pietro. Fu così che Pietro di Angelerio degli Angeleri, poi detto Pietro del Morrone, da un suo famoso eremo sopra Sulmona, eremita e fondatore di un ordine religioso di regola benedettina, con correttivi di impronta francescana salì contro ogni prevedibilità alla cattedra di San Pietro. Ne discese per rinunzia spontanea, dopo breve pontificato, resosi conto di non avere l’energia per tenere il timone della barca di Pietro tra gli aspri marosi del potere temporale e le lacerazioni della Chiesa ma non senza averle donato LA PERDONANZA, ovvero LA GRATUITA INDULGENZA CHI CON CUORE SINCERO E PENTITO VISITASSE LA CHIESA DI COLLEMAGGIO.
Fu un pontificato breve ma famoso per la rinunzia del santo che Iacopone da Toti aveva sfidato a venire al paragonem , cioè a dimostrare opere concrete per purgare la Chiesa da cupidigia di oro e potere e che ricordato forse da Dante se è ravvisabile Papa Celestino in colui che per viltà (dei natali o d’animo) fece il gran rifiuto.
Fu un pontificato breve ma ci sono giunte molte raffigurazioni del Santo; affreschi che lo mostrano raramente realisticamente più spesso gioviale ed ascetico sul modello di San Francesco.
Ecologista ante litteram amò i monti, la solitudine, la preghiera, l’ascesi, una mensa assai parca ma fu fondatore di un ordine che rapidamente si diffuse in Europa in centinaia di monasteri e dunque fu anche un perfetto, diremmo oggi, manager.
Protesse gli umili e i religiosi spiritualisti e pauperisti legittimandoli e inquadrandoli nella struttura ecclesiale e al suo ordine diede una regola benedettina ma con correttivi francescani, oggi, diremmo democratici.
Ci sono giunti, custoditi a Sulmona nell’Episcopio, gli atti del processo di canonizzazione dei quali di recente è iniziato lo studio che dimostra il suo amore per i sofferenti.
Ed a Sulmona sono due eccezionali monumenti celestiniani: la casa generalizia della congregazione da lui fondata e l’eremo sulla montagna del Morrone.
Il Santo vi visse a lungo anche se si spostò in cerca di silenzio e isolamento in più siti d’Abruzzo.
E da Sulmona muoverà il 16 agosto c.a. il Fuoco del Morrone. Una fiaccola che simboleggia come sia viva e attuale la lezione del santo in tempi di laicizzazione estrema, di concentrazione delle ricchezze di mancanza di misericordia.
La fiaccola muoverà verso la Campania a Raviscanina e Sant’Angelo, coi parroci don Armando Visone e don Mario Rega, paesi che secondo un recente studio di Domenico Caiazza diedero i natali al santo, che ne hanno accolto la memoria storica-spirituale, dedicandogli una statua, iscrizioni, convegni e accogliendo le spoglie mortali nella sagra peregrinatio del 2011. Poi la fiaccola raggiungerà Pietravairano- Convento Santa Maria delle Vigne (17 agosto) cui don Gianluigi Sorbillo e don Pasqualino Di Feola provvederanno ad accoglierla. Di lì proseguirà per la Chiesa di San Bartolomeo (don Mario Rega) il 18 agosto, a Sant’Angelo d’Alife; il 19 agosto, proseguirà per Vairano Patenora dove sorge anche l’Abbazia cistercense di S.Maria della Ferrara, dove il santo studiò, apprese lo spiritualismo di impronta gioachimita, e dove si conserva un rarissimo ritratto realistico del Santo nella Cappella dello Spirito Santo mentre celebra il funerale di Malgerio Sorel, cardinale francese che viveva in quel luogo. Poi, il Fuoco…il giorno dopo (20 agosto) raggiungerà Casaluce dove un castello gotico donato ai Celestini e che per secoli ha ospitato il noviziato e dove si conserva un miracoloso ritratto della Madonna vistato da Re, regine, imperatori e che don Michele Verolle sovrintende giornalmente e meticolosamente al tutto. Quindi la Fiaccola ritornerà a Raviscanina il 21 e 22 agosto presenzierà al Palio di Celestino V per finire nel Lazio toccando Ferentino, il luogo dove il santo fu sepolto e quindi il Castello di Fumone dove per ordine di Papa Bonifacio VIII fu recluso e morì. Qui sarà ospite nella cella trasformata in Cappella dove si trova anche un crocifisso donato da Papa Paolo VI che volle visitare il castello della famiglia De Paolis che custodisce sacro luogo.
Poi la fiaccola tornerà sul Morrone.
L’evento vuole far riflettere, in contrasto con l’edonismo estivo, sul messaggio di ascei rinuncia compassione amore per la natura e gli uomini lasciatoci dal Santo.
Questi si trasferì progressivamente in luoghi più aspri e isolati perché allora le montagne conoscevano la colonizzazione e intenso popolamento. Oggi le montagne sono spopolate e i borghi millenari sempre più vuoti, per questo motivo il Parco Nazionale del Matese, ha aderito all’evento che può essere un utile occasione per diffondere un esempio di uno stile spartano ma generoso, un amore per la natura e l’arte e l’umanità. La figura di Pietro degli Angeleri, nato nel Regno di Napoli in Terra di Lavoro nel Castello di Sant’Angelo, come recita la Bolla di canonizzazione.
Pietro del Morrone e Pietro della Maiella e poi San Pietro Celestino può motivare nuovi e più sani stili di pensiero e vita di spiritualità e cultura e contribuire alla valorizzazione dell’arte montane.
Programma:
16 Agosto, A Sulmona per il FUOCO DEL MORRONE. Salita sull’Eremo di S. Onofrio ad accendere la fiaccola col FUOCO. Cerimonia. Processione. Arrivo a Raviscanina per le ore 02,00
17 Agosto, Consegna del Fuoco alla Chiesa di Pietravairano che conserva la Ferrarelle, luogo ameno e sacro dove Celestino amava ripararsi dalla calura estiva per pregare.
18 Agosto, Cerimonia della consegna del FUOCO DEL MORRONE alla Comunità Parrocchiale di Sant’Angelo d’Alife
19 Agosto, Cerimonia della consegna del FUOCO DEL MORRONE alla Comunità Parrocchiale di Vairano Patenora.
20 Agosto, Cerimonia del passaggio del FUOCO DEL MORRONE alla Comunità Parrocchiale di Casaluce.
21 Agosto, Ritorno del FUOCO DEL MORRONE alla Comunità Parrocchiale di Raviscanina. In località Quattroventi scoprimento della Statua del Santo rigenerata dall’artista Matteo Pinelli. Benedezione eucaristica . Inizio del Palio di Celestino V con la corsa delle Botti tra le Contrade degli Orsini, Drengot, Marzano. A seguire nell’attigua piazza Giochi per Bimbi con animazioni varia, gonfiabili, pop corn e zucchero Filato. Teatro dei burattini.
22 Agosto, Piazza Umberto I. Arrivo degli SBANDIERATORI BORGO SAN NICOLO’ di Cava di Tirreni , solenne processione col FUOCO DEL MORRONE e col SACRO  QUADRO  di Celestino V donato dalla Comunità di Casaluce. Spettacolo in piazza degli Artisti di Strada, degli Sbandiertori del Borgo San Nicolò di Cava dè Tirreni. Giochi per Bambini con gonfiabili, zucchero filato, pop corn e Teatro dei Burattini. Al termine incendio del “campanaro”.
23 Agosto, Partenza del FUOCO DEL MORRONE per FERENTINO e FUMONE.
24 Agosto, Trasferimento del fuoco del Morrone da Fumone a Sulmona dove si congiungerà col FUOCO della Valle Peligna per il pellegrinaggio finale all’Aquila dove si giungerà il 28 mattina in occasione del Corteo della Perdonanza..

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