Personale Andrea Chisesi "Saligia"
Reggia di Caserta - dal 4 luglio al 20 Agosto 2019
Comunicato stampa
Si inaugura giovedì 4 luglio alle ore 20,30 alla
Reggia di Caserta la mostra personale di Andrea Chisesi dal titolo
«Saligia», a cura di Marcella Damigella. L’esposizione comprende 68 opere,
di cui 40 inedite, molte delle quali site specific. Testimonial d’eccezione
sarà un’icona della bellezza, Rocco Barocco.
Le opere saranno ospitate
nelle Retrostanze del ‘700 degli appartamenti storici della Reggia di
Caserta. La mostra si accompagna a un documentato catalogo a cura di
Marcella Damigella. Oltre al suo testo, quelli di Anna De Fazio Siciliano,
Giuseppe Marseglia e Vincenzo Mazzarella.
La curatrice Marcella Damigella
spiega: «L’antico acrostico “SALIGIA” enumera le lettere iniziali dei sette
“Vizi capitali”, chiamati impropriamente anche “Peccati capitali”. Essi sono
la superbia, l’accidia, la lussuria, l’ira, la gola, l’invidia, l’avarizia,
elencati non necessariamente in ordine di gravità. Le sette caratteristiche
della nefandezza umana sono però funzionali a suscitare alcune domande:
possono essere ancora additate come azioni ritenute indizi atti a valutare
lo stato di benessere o malessere di una società e dell’attuale perdizione
dell’uomo? Secondo il pensiero cristiano questi sono i sette vizi “capitali”
quelli cioè che conducono l’uomo alla perdizione».
Vincenzo Mazzarella,
responsabile della valorizzazione e arte contemporanea della Reggia, così dà
inizio al suo testo in catalogo: « Mi piace enormemente che l’arte di Andrea
Chisesi possa essere definita “Fusione”, come d’altra parte fusione è il suo
nascere al nord e vivere al sud estremo, in una sorta di ritorno al grembo
materno. Tutto appartiene al tempo ed è al tempo che attinge l’arte di
Andrea, la sua scelta del sud non è altro che un recupero del tempo, un
desiderio inconscio di ritornare dove tutto è nato nel grembo della Storia».
Il critico d’arte Anna De Fazio Siciliano scrive: «L’ascesa al Paradiso
terrestre, diversamente dal lungo cammino di espiazione dantesco, in Chisesi
si definisce attraverso connotazioni del tutto diverse, più moderne e
lontane dal linguaggio religioso. Nello specifico poi, anche la tecnica che
sfiora il procedimento rotelliano della carta, rende giustizia al concept
della mostra. L’esito finale di ogni opera décollage è in fondo data da una
serie di sottrazioni, di ritagli e lacerazioni dei manifesti pubblicitari
scollati dai muri delle strade. Quella strada che ancora una volta
rappresenta un mezzo di conoscenza per radicare nell’uomo e nella donna il
senso comune del vivere, al di la del bene e del male».
Per l’archeologo
Giuseppe Marseglia: «La Reggia di Caserta, capolavoro assoluto dell’Arte
europea del ‘700, ospita la mostra di un artista contemporaneo il cui
preciso intento è quello di dialogare con il passato, traducendo in
linguaggio moderno le eterne ed immutabili fattezze morali dell’Umanità. Le
opere di Chisesi scrutano i vizi e le virtù, rappresentando concetti
universali attraverso precise simbologie dalle forme classiche, monumenti
antichi che raccontano le loro storie attraverso la stratificazione dei
secoli, ricostruita mirabilmente tramite nuove sperimentazioni materiche dei
supporti, lacerti e brandelli di vecchi manifesti recuperati dall’artista in
innumerevoli ed incessanti perlustrazioni urbane, corroborate da suggestive
ed emozionanti scoperte di documenti e testimonianze nascoste di un passato
dimenticato ma presente».