Giornate europee del patrimonio
Caserta e provincia - 22 e 23 Settembre 2018
Dalla redazione
Pietravairano, Municipio
Il Teatro ritrovato
Convegno/Conferenza - 22 settembre, 17.30;
23
settembre 9.00
Nella Sala Consiliare del Comune di Pietravairano, si
svolgerà il convegno “Il Teatro ritrovato. Per la valorizzazione del
complesso archeologico del Monte San Nicola di Pietravairano”, IX edizione
Il teatro-tempio del Monte San Nicola, di età romana tardo-repubblicana
(fine II - inizi I sec. a.C.), è stato scoperto nel 2001. Il monumentale e
scenografico impianto, sulla cresta dell’omonima collina (409 m s.l.m.), è
costituito da un tempio e da un teatro disposti in asse su differenti
livelli, entro un’area estesa poco meno di 3000 metri quadrati. Nell’ultimo
decennio è stato oggetto di numerose campagne di scavo e di azioni di
conservazione, restauro e valorizzazione. Domenica 23 settembre, alle ore
9.00 è prevista l’escursione al complesso santuariale, dove si terranno
anche esibizioni artistiche.
Caserta
22 settembre, Orario: 9.00-13.00, Archivio di Stato di Caserta presso Società Storia Patria di Terra
di Lavoro, Il fior dè tuoi gentili anni caduto!
La mostra “Il fior dè
tuoi gentili anni caduto!”, allestita presso la sede dell’associazione
Storia Patria di Terra di Lavoro (via Passionisti 3, Caserta), propone
l’esposizione di riproduzioni di fogli matricolari provenienti dall’Archivio
di Stato e articoli del quotidiano “Terra di lavoro”, proveniente dal
patrimonio dell’Associazione. Attraverso i documenti sarà possibile leggere
le storie di ragazzi giovanissimi, letterati e uomini di legge, tutti
chiamati a combattere per la Patria. L’esposizione sarà visitabile nella
giornata del 22 settembre dalle 9 alle 13.
22 settembre, ore 19.30, Luca Lione
in concerto, Reggia di Caserta - Palazzo Reale-
L'Associazione
Musicale “Leopoldo Mugnone” di Caserta presenta il concerto del pianista
Luca Lione presso la Cappella Palatina della Reggia di Caserta.
Visita
guidata, Complesso monumentale del Belvedere di San Leucio, Il Museo della seta
22 e 23 settembre. Orario visite guidate:
22 settembre,
9.30\10.45\12.00\15.30\17.00\18.00\19.00\20,00;
23 settembre,
9.30\10.45\12.00\15.30\17.00
Il Museo della seta del Real Belvedere di
San Leucio aderisce alla manifestazione con l'effettuazione di visite,
esclusivamente guidate. Durante le visite, largo spazio sarà dedicato alla
trattazione della Vita di fabbrica e della storia della Colonia Leuciana,
facendo altresì confronti con le altre attività manifatturiere europee
contemporanee, aderendo dunque al tema “L’Arte di condividere”indicato dal
Consiglio d’Europa per questa edizione. Eletto Patrimonio dell’umanità
dall’UNESCO nel 1997, insieme con la Reggia e l’Acquedotto Carolino, il
Complesso Monumentale del Belvedere di San Leucio si trova nella omonima
frazione del comune di Caserta. A partire dal 1773, per volere di Ferdinando
IV di Borbone Re di Napoli, il cinquecentesco Palagio di Belvedere fu
trasformato in un vero e proprio centro manifatturiero serico a ciclo
completo, caso unico in Europa di una fabbrica all’interno di una dimora
reale. L’architetto incaricato per i lavori fu Francesco Collecini, allievo
di Luigi Vanvitelli. L’idea originaria della creazione di “Ferdinandopoli”
(una città ideale ispirata ai principi di uguaglianza con teatro, ospedale,
cattedrale, aree verdi e scuola obbligatoria) purtroppo fu realizzata solo
in parte, ma le idee di rinnovamento illuminista furono sancite dal re nel
“Codice delle Leggi” un atto normativo rivoluzionario per l’epoca. Nasceva
così nel 1789 la Real Colonia serica di San Leucio. In questa comunità non
esistevano differenze di classe: tutti erano artisti, tutti erano uguali, si
distinguevano solo per la perizia nell’arte tessile. Ben presto la fama e la
bellezza dei raffinati e pregiati tessuti di seta (damaschi, lampassi,
liserè e broccati) prodotti nella colonia valicò i confini dello Stato e
portò questi manufatti presso le più prestigiose corti europee. Ancora oggi,
le sete leuciane si trovano al Vaticano, al Quirinale, nella Sala Ovale
della Casa Bianca. Caduto lentamente in uno stato di abbandono dagli anni
’60 del 1900, dopo un importante lavoro di restauro il Palazzo ha finalmente
riaperto al pubblico nell’anno 2000. Oggi, all’interno del Palazzo, è
possibile visitare il Museo della seta, che contiene tutti i macchinari e
attrezzature dell’epoca utilizzate nelle fasi della lavorazione serica;
l’Appartamento Reale, decorato dal primo pittore di corte, Philiph Hackert,
da Fedele Fischetti, da Giuseppe Cammarano, da Carlo Brunelli; i Reali
Giardini terrazzati.
Aversa, Centro storico
Aversa e i suoi tesori.
(Condi)visioni notturne.
Visita guidata - 22
settembre Orario: 20.00 - 24.00
Inedita visione notturna della città
di Aversa, nata dalla sinergia tra la Soprintendenza archeologia belle arti
e paesaggio per le province di Caserta e Benevento e il Dipartimento di
Architettura e Disegno Industriale dell’Università degli Studi della
Campania Luigi Vanvitelli.
Una notte bianca della cultura per la
città nota per una “figura urbis” pseudo radiocentrica tra le più compiute
d’Europa, che concentra su una superficie di circa 8kmq più di venti
monasteri che l’hanno arricchita di un prezioso patrimonio culturale
materiale e immateriale.
Il programma prevede, dalle 20.00 alle 24.00
del 22 settembre, un suggestivo percorso nel suo centro antico.
ore
20.00
L’evento prende l’avvio dal Duomo, autentico ombelico della
città, intitolato a San Paolo come l’originaria cappella di fondazione
prenormanna. Le origini della Cattedrale sono attribuite al principe
normanno Riccardo I, che ordinò l’inizio dei lavori nell’anno 1050, ed al
figlio di costui, Giordano I, che li portò a termine nel 1090 circa.
Scopriremo questo capolavoro dell’arte, che ha sedotto studiosi e
viaggiatori per il bellissimo deambulatorio, il cui prototipo è identificato
nel coro di Rouen del 1063. A differenza dei modelli francesi, ad Aversa è
ben radicata la matrice romanica: la massa muraria, statica e pesante, è
trattata senza gli accenti tendenzialmente gotici dei casi nordeuropei.
La decifrazione dello studioso Guido Verde consentirà un viaggio
appassionato nei misteriosi messaggi racchiusi nell’apparato decorativo (la
stele di San Giorgio, la stele dell’elefante, due capitelli con i leoni
dalle teste a due a due fuse).
ore 21.00
La Chiesa di San
Domenico, prima di San Ludovico, fondata secondo alcuni su impulso del primo
sovrano angioino nel 1278, costituisce uno dei più qualificati spazi
religiosi di Terra di Lavoro.
Della chiesa, danneggiata nel corso del
secondo conflitto mondiale e reintegrata con l’intervento degli anni 50,
sarà possibile ammirare, grazie alla guida esperta del professore Luigi
Guerriero,oltre all’attuale veste tardobarocca, l’impianto angioino
originario. Dopo anni di abbandono, attualmente, la chiesa è oggetto di un
delicato intervento di restauro, nato dall’iniziativa di crowdfunding
dell’associazione culturale "I Normanni" ed illustrato, per l’occasione, dai
restauratori e dal funzionario della Soprintendenza.
Insieme alla
chiesa sarà possibile ammirare l’attiguo Complesso di San Domenico, che
conserva l’aula della parrocchiale normanna di S. Antonino, due chiostri
tardomedievali, qualificati spazi settecenteschi e la sala comunale
post-unitaria.
A pochi passi il Seggio di San Luigi, uno dei più
antichi dell’Italia meridionale, costituito da due spazi rettangolari,
aperti e coperti con vele ribassate, il cui rifacimento del 1692 è attestato
da un'epigrafe murata nella parete interna orientale. Lasciato in abbandono
dopo l’eversione della feudalità, fu nel 1850 riparato, apportandovi alcune
innovazioni, nel 1910 liberato dalle trasformazioni ottocentesche e nel 1913
protetto con una cancellata metallica.
Nelle vicinanze sarà ancora
possibile ammirare il Palazzo Pignatelli-Masola,la prestigiosa residenza
appartenuta nel Trecento, secondo una tradizione locale, a Giacomo
Pignatelli - divenuta, nell’età moderna e sino all’Ottocento, la residenza
feudale dei Masola, marchesi di Trentola, e il Palazzo del
Tufo-Pagano-d’Ausilio-Azzolini di origine trecentesca, rifatto ed ampliato
nell'età rinascimentale ad opera della famiglia del Tufo, utilizzato in
seguito come seminario diocesano. Nel primo Settecento passò ai d’Ausilio,
alla fine del XIX secolo a Marcellino Pozzi e, infine, a Giuseppe Azzolini,
che provvide alla riconfigurazione in chiave storicistica della facciata
principale e, probabilmente, alla realizzazione del secondo piano.
Ore 22.00
La polacca: patrimonio immateriale
In
occasione dell’inserimento del noto dolce aversano nell’ Elenco ragionato
dei principali beni di interesse demoetnoantropologico della provincia di
Caserta in corso di elaborazione da parte della Soprintendenza, la
pasticceria Mungiguerra, custode della ricetta originaria, narrerà storie e
aneddoti legati alle origini della polacca.
La tradizione vuole che
la ricetta importata ad Aversa nel 1920 da una suora di origini polacche sia
stata donata al pasticciere Nicola Mungiguerra, che in segno di
riconoscimento regalò per 50 anni ogni domenica il dolce alle suore del
convento.
Ore 22.30
Il Complesso di San Francesco
delle monache, fondato nel primo quarto del secolo XI, presenta oggi la
veste barocca conferita dai lavori realizzati nella seconda metà del
Seicento. Le origini medievali sono ancora oggi testimoniate dagli affreschi
trecenteschi e tardogotici del chiostro medioevale che evidenziano la
lezione del Cavallino e di Giotto, ricordando il triste epilogo della
ricchissima e nobile Famiglia de Rebursa e della loro disperata fedeltà agli
Svevi e a Corradino, che costò la perdita di tutta la loro fortuna.
La
chiesa, che costituisce un vero scrigno di capolavori, si è arricchita di
dipinti dei maggiori artisti, quali Ribera, Pietro da Cortona, Guercino,
testimonianza di una committenza vivace e partecipe del rinnovamento
pittorico italiano che vede nel Mezzogiorno la grande fioritura della
pittura napoletana del ‘600 e del ‘700.
Per l’occasione sarà possibile
ammirare: nell’abside della chiesa, San Francesco in Gloria (1642),
di Jusepe de Ribera (detto lo Spagnoletto); nel transetto, Santa Chiara
mette in fuga i Saraceni e La Pentecoste di Francesco de Mura; sull’altare
della II cappella a sinistra, l’ Adorazione dei pastori (1650 circa) di
Pietro da Cortona e “L’Assunta”, creduta per anni opera del pittore
napoletano Bernardo Cavallino e recentemente attribuita da Vittorio Sgarbi
al noto pittore Giovanni Francesco Barbieri, detto il Guercino, uno degli
artisti più importanti del ‘600 italiano, il pregevole dipinto della
"Madonna Lactans", posto nel coro inferiore, per il quale si è ipotizzata
una possibile attribuzione al grande pittore duecentesco Guido da Siena.
E, ancora, straordinariamente aperti in orario notturno il Coro ligneo
superiore con soffitto cassonato del sec. XVII, il museo del presepe, il
Belvedere, la cupola maiolicata, il campanile romanico, gli ambienti ipogei
con le cisterne e il putridarium (scolatoio delle monache).
Ore 23.30
La Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo e gli esiti del
recente restauro.
Nota come la Parrocchiella per le sue ridotte
dimensioni, la chiesa costruita in un’area situata extra moenia, fuori Porta
S. Andrea, nel sobborgo individuato storicamente come Mercato del Sabato, è
documentata come parrocchia dal 1204. Frutto di rifacimenti settecenteschi,
è attualmente oggetto di un intervento di restauro, che sarà per l’occasione
illustrato da tecnici e restauratori in collaborazione con l’associazione
culturale in Octabo
L’evento a cura di Gianluca Cioffi, Gilda
Emanuele, Amalia Gioia, Luigi Guerriero, Danila Jacazzi, Riccardo Serraglio
si avvale della collaborazione delle associazioni storiche locali Amici di
San Francesco, In Octabo, Rotary Club Aversa “Terra Normanna”.
Capua, Chiesa di San Salvatore a Corte
Capua
apre all’Europa monumenti nascosti
Visita guidata - 22 e 23 settembre, Orario: 22
settembre:10.00-13.00; 19.00- 23.00 - 23 settembre:10.00 -13.00
Sabato 22
e domenica 23 si svolgeranno due percorsi con varie iniziative,
il programma
prevede:
sabato 22 settembre,
- ore 10:00: tour cittadino; sbandieratori;
banda musicale della scuole;
- ore 10:30 tour con i Volontari Apv al Museo
Campano.
- Ore 12:00 inaugurazione del sito Aperti per voi della Chiesa di San
Domenico in Piazza San Tommaso d’Aquino; mostra fotografica e le Scuole in
concerto.
- Ore 19:00 visita chiesa e chiostro dell’Annunziata; apertura
straordinaria del Belvedere vanvitelliano.
- Ore 20:00-23:00 apericena nel
Chiostro con recital di poesie e musiche dal vivo.
Domenica 23 settembre:
-ore 10.00/13:00 tour dalle Chiese a Corte di Aperti per voi, Museo Campano.
Apertura straordinaria della Reala Sala d’Armi borbonica (numero chiuso).
Organizzazione: TOURING CLUB ITALIANO – Club di Territorio Terra di Lavoro –
Aperti per voi Capua.
Piedimonte Matese
Le vie
dell'acqua del cotone
Visita
guidata - Il 23 settembre, Orario: 10.00; 12.00; 16.00; 18.00; 20.00
Inedito percorso alla riscoperta della storia della città legata alla
produzione di cotone con visita dei luoghi più significativi del periodo
d’oro della filanda fondata nel 1812 da Gian Giacomo Egg. L’imprenditore
svizzero, spinto dal blocco continentale del 1806 a spostare nel Regno delle
due Sicilie la produzione tessile, trovò nella città di Piedimonte Matese,
circondata dai monti e solcata dagli affluenti del Volturno, le condizioni
necessarie per l’attività manifatturiera. Il Cotonificio sorse nell’attuale
Piazza Carmine, sfruttando l’edificio abbandonato del Convento di S. Maria
del Carmine, di cui Egg ottenne l’uso gratuito per 16 anni dalla Regina
Carolina, moglie di Murat.
Qui l’incontro tra due corsi d’acqua
garantiva la forza idraulica necessaria per azionare i telai a spoletta
volante e Jacquard. Anche il governo borbonico si schierò a favore
dell’industria manifatturiera, concedendo all’imprenditore molti privilegi,
tra cui l’esenzione da ogni dazio sul cotone importato, e istituendo con
Ferdinando I, il Real Istituto d’incoraggiamento alle Scienze naturali per
lo sviluppo del Cotonificio di Piedimonte e l’industrializzazione di tutto
il Meridione. La filanda Egg nel 1838 veniva definita dalla stampa come la
più grande e moderna industria del Regno, che dava lavoro a più di 1000
operai, affiancati dai lavoratori svizzeri già esperti nell’arte del telaio,
tra cui, anche, 100 fanciulle del Real Albergo dei Poveri: orfane, povere e
bisognose di inserirsi nella società.
L’evento nato dalla collaborazione
tra Soprintendenza e l’associazione culturale Byblos: IDEE PER LA MENTE, si
avvale, anche, del patrocinio dell’Amministrazione Comunale Luogo di
incontro: Museo Civico Raffaele Marocco, Largo San Domenico, 2
Museo archeologico di Teano
Dai Sidicini ai Romani: innovazioni e
condivisioni.Tra Sannio e Campania: Musei connessi, storie condivise
22
settembre, 18.30- 21.30, visite ogni ora
23 settembre, 10.00-12.00 e
16.30-18.30 visite ogni ora
Nel Museo archeologico di Teanum Sidicinum,
collocato in un suggestivo edificio del XIV secolo, si svolgeranno visite
guidate alle collezioni, con approfondimenti tematici. Il Museo presenta reperti
appartenenti ai Sidicini, una popolazione italica che parlava l’osco e che
sviluppò un’originale cultura figurativa sin dal VI secolo a.C..
I nuclei
principali sono costituiti dagli oggetti votivi deposti nei santuari (statuette
fittili, vasellame, ceramica miniaturistica, ex voto raffiguranti animali e
prodotti vegetali) e dai corredi funerari, con materiali che vanno dalla fine
del VI secolo a.C. alla piena età imperiale romana. Anche le testimonianze della
sfarzosa decorazione architettonica e scultorea del Teatro romano di Teano,
restituiscono l’immagine della ricchezza della città in età imperiale. Visite
guidate a cura delle Associazioni “Teano in movimento” e Sidicina “Amici dei
Musei”.
Museo archeologico di Alife
Città e territorio: spazi
condivisi. Tra Sannio e Campania: Musei connessi, storie condivise.
22
settembre, 19.00- 22.00, visite ogni ora
23 settembre, 10.00-12.00 e
16.30-18.30 visite ogni ora
Verranno proposte visite guidate alle collezioni
del Museo archeologico dell’antica Allifae che raccontano la storia e la cultura
delle popolazioni che abitarono nell’antichità il territorio del versante
meridionale Matese, dalla preistoria all’epoca romana. Numerosi reperti - armi
in bronzo e strumenti litici, vasellame ceramico, oggetti in metallo, ornamenti
- ci parlano dei Sanniti e della loro storia. Resti di pareti affrescate,
pavimenti a mosaico, sculture in marmo, rilievi architettonici, epigrafi,
fontane monumentali, ci riportano ai tempi della colonia di età romana, nata nel
I secolo a.C., cinta con una cortina muraria a pianta quadrangolare che, ancora
oggi, chiude il centro abitato. Visite guidate a cura del personale del Museo.
Museo archeologico di Succivo
Coltivare gli animi: da contadini a
personaggi. Tra Sannio e Campania: Musei connessi, storie condivise.
22
settembre, 18.30- 21.30, visite ogni ora
23 settembre, 10.00-12.00 e
16.00-18.00 visite ogni ora
Al Museo archeologico dell’Agro Atellano si
svolgeranno visite guidate alle collezioni dedicate alle testimonianze antiche
della porzione meridionale dell’ager campanus, posta a sud-ovest dei Regi Lagni
e dell’antica città di Atella, centro urbano di riferimento, ben noto agli
scrittori latini per le cd. fabulae atellanae, genere di farsa popolare.
Importanti reperti, databili dal II millennio a.C. al V-VI secolo d.C.,
provengono dall’area urbana e dalle necropoli sparse sul territorio (ricadenti
nei Comuni di Succivo, Aversa, Orta di Atella, Caivano, Frattaminore,
Sant’Arpino), pertinenti ad insediamenti, villaggi e fattorie che hanno
caratterizzato il paesaggio antico nelle diverse fasi cronologiche. Visite
guidate con approfondimenti tematici a cura dell’Archeoclub di Atella “Arturo
Fratta”.
Museo archeologico di Maddaloni
Un viaggio in musica.
Concerto dell’Orchestra filarmonica di Benevento. Tra Sannio e Campania:
Musei connessi, storie condivise.
22 settembre 20,30
Nel Museo
archeologico di Calatia - che ha sede nel Casino di Starza Penta, una delle
residenze principali dei Carafa della Stadera, nobile famiglia che ebbe in feudo
Maddaloni dal 1465 - il percorso di visita si sviluppa su un doppio binario:
l’esposizione archeologica e l’edificio monumentale. Nelle stanze che venivano
utilizzate per le attività agricole, al piano terra, vi è il racconto del
territorio, della città antica e delle sue necropoli. Negli ambienti privati e
di rappresentanza, al piano superiore, i reperti testimoniano i riti delle
aristocrazie tra VIII e V sec. a.C., gli aspetti della vita quotidiana, la
storia della viabilità.
In occasione delle Giornate Europee del Patrimonio,
dal tema “L’arte di condividere”, il Museo in collaborazione con l’Orchestra
Filarmonica di Benevento propone ‘Un viaggio in musica’ che attraversa la grande
tradizione musicale, dalla lirica alle colonne sonore, dalla canzone d’autore a
quella napoletana. Il concerto dell’Orchestra, diretta per l’occasione dal M°
Daniela Polito, con la partecipazione straordinaria del tenore Gianluca
Bocchino, racconterà l’amore, la passione, il dolore e la poesia attraverso
alcune tra le più belle pagine di tutti i tempi, melodie imperiture con le quali
si sono cimentati i più autorevoli interpreti del panorama internazionale. Un
viaggio che condurrà dalle avvolgenti armonie del celeberrimo Intermezzo da
«Cavalleria rusticana» di Pietro Mascagni a Una furtiva lagrima da «L'elisir
d'amore» di Gaetano Donizetti, passando per le melodie di Ernesto De Curtis,
Eduardo Di Capua, Cesare Andrea Bixio, Giovanni D’Anzi e Francesco Paolo Tosti,
per approdare alle creazioni di Ennio Morricone di Gabriel’s oboe dal film
«Mission» e di Love Theme da «Giulietta e Romeo» e ad alcune indimenticabili
musiche da film di Nino Rota.
Il concerto è realizzato con il sostegno di
Unicesd Olympo srl e Università Telematica Pegaso.
Sabato 22 settembre, nei musei che
aderiscono all’apertura straordinaria della sera, l’ingresso è di € 1,00
La partecipazione alle altre iniziative delle Giornate europee del Patrimonio,
negli orari ordinari, è con il consueto biglietto di ingresso.
Tutte
le informazioni su www.beniculturali.it -
www.polomusealecampania.beniculturali.it