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Un'estate da BelvedeRe: concerto di Enzo Avitabile

San Leucio (CE) -  14 luglio 2018

Articolo di Pia DI Donato, foto di Pino Attanasio

Almeno 2000 persone (e tutte in piedi giā a metā dello spettacolo) hanno assistito al concerto di Avitabile, secondo appuntamento della rassegna "Un'estate da BelvedeRe" nel Complesso Monumentale di S. Leucio. Tralasciando i ben noti meriti artistici del musicista, voglio porre l'attenzione sulle sensazioni, lo spirito della serata, che sono state uno spettacolo nello spettacolo.

Cominciamo dalla fine, ovvero quando (a metā serata) Avitabile ha chiuso il concerto (che ha visto la partecipazione di Peppe Servillo con in quale ha presentato il brano a Sanremo 2018). E' iniziato quindi un gustoso siparietto in cui il pubblico ha rumoreggiato, Avitabile ha fatto finta di non voler continuare per poi cedere facilmente alle richieste....ed ha praticamente suonato e cantato un altro mezzo concerto.
Ma questo contatto con il pubblico č iniziato sin dai primi brani, vuoi chiedendo di battere il tempo con le mai, vuoi sollecitando a fargli da coro (e il pubblico non chiedeva altro). C'č stato un momento in cui "armato di sassofono" č sceso in platea: se avesse deciso di farsi un giro per il complesso e per tutto S. Leucio, non dubito che, novello Pifferaio di Hamelin, avrebbe trascinato tutti e 2000 a seguirlo.

Avitabile č un vero "animale da palcoscenico": racconta e incanta. La sua cultura musicale attinge da tutta l'area mediterranea con una predilezione per le minoranze che soffrono o sono in svantaggio, ma questa cultura č unita ad una forte spiritualitā che si manifesta con segni esteriori ma sopratutto nel suo modo di porsi e di spiegare il senso delle sue canzoni: chi chiederebbe un applauso per S. Alfonso Maria dei' Liguori (l'autore di "Quanno nascette Ninno" da cui deriva Tu scendi dalle stelle e che č considerato l'antesignanto di tutti gli inni sacri popolari)? o chi si azzarderebbe, su un palco, a parlare del culto di Maria? Lui lo fa semplicemente e senza ostentazione

La sua cultura musicale poi si esprime nel proporre un mix fra la tradizione del Sud Italia e il resto del Sud (dal napoletano alle minoranze grike o grecaniche, allo swahili, passando per il siriano) e negli strumenti da lui "inventati" quali il saxello - che unisce il sax e la ciaramella- e la liutarpa - che visivamente č come un incrocio fra un ukulele e un violino da 1/4 ma che non ha i capotasti per cui si suona come un'arpa, ovvero pizzicando le corde.

La vitalitā e il ritmo del cantante napoletano, ha contagiato anche Peppe Servillo che non solo č intervenuto a metā concerto ma si č unito alla parte finale, quella che ha definitivamente fatto alzare e ballare tutti i presenti.
Va infine ricordata l'apertura affidata al gruppo dei Nantiscia che ha presentato, in acustico e in formazione ridotta (le due chitarre di Ferdinando Ghidelli ed Ubaldo Tartaglione, e la voce di Annalisa Messina), alcuni brani di loro composizione, perfettamente in linea con il prosieguo della serata e che quindi č risultata particolarmente gradita al pubblico presente

Consulta: Un'estate da BelvedeRe: il programma

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