Caserta Film Lab: eventi
Caserta - gennaio 2018
Comunicato stampa
Martedì 9, ore 21, e Mercoledì 10 gennaio,
ore 18, "Loveless" di Andrey Zvyagintsev (2017 / Russia / 128 minuti)
SINOSSI:
Zhenya e Boris hanno deciso di divorziare. Non si tratta però di
una separazione pacifica, carica com’è di rancori, risentimenti e
recriminazioni. Entrambi hanno già un nuovo partner con cui iniziare una
nuova fase della loro vita. C’è però un ostacolo difficile da superare: il
futuro di Alyosha, il loro figlio dodicenne, che nessuno dei due ha mai
veramente amato. Il bambino un giorno scompare.
Martedì 16
, ore 21, e Mercoledì 17 gennaio, ore 18, "Tre manifesti a
Ebbing, Missouri" di Martin McDonagh (2017 / USA, Gran Bretagna / 115
minuti)
SINOSSI:
Mildred Hayes non si dà pace. Madre di Angela, una
ragazzina violentata e uccisa nella provincia profonda del Missouri, Mildred
ha deciso di sollecitare la polizia locale a indagare sul delitto e a
consegnarle il colpevole. Dando fondo ai risparmi, commissiona tre manifesti
con tre messaggi precisi diretti a Bill Willoughby, sceriffo di Ebbing.
Affissi in bella mostra alle porte del paese, provocheranno reazioni
disparate e disperate, ‘riaprendo’ il caso e rivelando il meglio e il peggio
della comunità.
Martedì 23, ore 21, e Mercoledì
24 gennaio ore 18, "Ella & John" di Paolo Virzì (2017 / Italia,
Francia / 112 minuti)
SINOSSI:
The Leisure Seeker è il soprannome del
vecchio camper con cui Ella e John Spencer andavano in vacanza coi figli
negli anni Settanta. Una mattina d’estate, per sfuggire ad un destino di
cure mediche che li separerebbe per sempre, la coppia sorprende i figli
ormai adulti e invadenti e sale a bordo di quel veicolo anacronistico per
scaraventarsi avventurosamente giù per la Old Route 1, destinazione Key
West. John è svanito e smemorato ma forte, Ella è acciaccata e fragile ma
lucidissima. Il loro sarà un viaggio pieno di sorprese.
Martedì
30, ore 21, e mercoledì 31 gennaio, ore 18, 'I
tempi felici verranno presto' di Alessandro Comodin.
Presentato a La
Semaine de la Critique di Cannes. La storia è quella di tre ragazzi
(Tommaso, Arturo e Ariane) che vivono in due epoche diverse ma che si
confrontano con il tema della fuga. L'urgenza, per tutti, è quella di
lasciarsi alle spalle il mondo, spezzare le regole, tentare di ribellarsi
allo stato delle cose. Già autore de 'L'estate di Giacomo', il regista, con
questa sua seconda opera, ci racconta una favola. Una favola buia, dove
sogno e verità si confondono, dove storia e metafora si rincorrono, dove
incontriamo boschi e lupi, bellezza e morte, guerre collettive e guerre
individuali, evasioni e prigioni. Tommaso e Arturo, alla fine, riusciranno a
scappare? E Ariane, che si avvicina troppo alla foresta, riuscirà a tagliare
tutti i fili da cui vuole divincolarsi? La grammatica del fantasy e del
documentario, sotto lo sguardo attento e libero di Alessandro Comodin, non
generano un corto circuito ma una surreale poetica degli opposti,
coinvolgendo il pubblico "in un'esperienza profondamente sensoriale".
TRAMA
Tempo di guerra. Tommaso e Arturo fuggono nella boscaglia,
elettrizzati dall’idea stessa della libertà riconquistata. La loro è
un’immersione totale nella natura, con tanto di ritorno primordiale alla
caccia e del recupero di un fucile da un cadavere abbandonato. Quel fucile
però colpirà il bersaglio sbagliato, e la corsa di libertà avrà un tragico
epilogo.
Tempo presente. Ariane, figlia di Dino, vive una quotidianità
contadina all’interno della piccola comunità che la conosce da sempre. Ma
anche Ariane ha un desiderio di fuga, e anche lei si addentrerà nei boschi,
pur sapendo di andare incontro al pericolo di incontrare il lupo.
Le due
epoche, e i due eventi, sono legati da un filo invisibile che ha poco a che
fare con la razionalità e molto con le pulsioni vitali che animano le
creature terrestri, siano esse uomini o fiere.
Fuori Circuito
“Fuori Circuito” è la rassegna pensata da Caserta Film Lab per dare spazio a
quel cinema spesso ignorato dalla distribuzione italiana e quindi
irraggiungibile per la maggior parte del pubblico. Un ciclo di visioni, composto
esclusivamente da titoli tuttora inediti in Italia, che possa disvelare nuove
prospettive su realtà cinematografiche misconosciute, nel tentativo di osservare
il cinema che si muove ai margini del circuito ufficiale.
Le priezioni si
svolgono presso il Teatro Civico 14, Spazio X - Via Petrarca Parco dei Pini,
Caserta
14 gennaio, "O Som Ao Redor" di Kleber Mendonça
Filho (2012 / Brasile / 131 minuti)
Sinossi:
Le storie di alcuni vicini di
casa si intrecciano in un quartiere agiato nella zona sud di Recife, in Brasile.
La casalinga Bia, madre di due bambini che prendono lezioni private di inglese e
cinese, è stressata dai latrati notturni del cane dei vicini e non riesce a
dormire. Il trentenne Joao - agente immobiliare per conto del nonno arricchitosi
con una grande piantagione di zucchero - conosce la bella Sofia e se ne
invaghisce. I due trascorrono la notte a casa di lui, ma al risveglio scoprono
che qualcuno ha rubato lo stereo dall'automobile della donna. Joao sospetta che
il colpevole sia suo cugino Dinho, ventenne problematico e insolente. Intanto,
gli episodi di microcriminalità nel quartiere spingono gli abitanti ad assoldare
una squadra di vigilanti notturni per proteggere le loro case.
eventi correlati
25 gennaio, ore 21, "Edhel" di Marco Renda
Il giovane
cineasta sarà in sala con gli attori protagonisti Gaia Forte e Nicolò Alaimo. Al
loro fianco anche la co-sceneggiatrice Elena Starace. Il film, prodotto dalla
Vinians Production, ha conquistato il secondo posto alla 47esima edizione del
Giffoni Film Festival e fatto incetta di premi al Los Angeles Film Awards dove
ha ottenuto il riconoscimento come miglior film, miglior regia, miglior cast e
miglior film indipendente. L'opera prima di Renda racconta, in modo sincero e
appassionato, il percorso di formazione e di crescita della piccola
protagonista, nata con una peculiarità che rappresenta un grosso fardello in un
mondo dove l’omologazione detta le regole. Edhel, che nella lingua immaginaria
di Tolkien vuol dire elfo, è un accorato atto di denuncia contro la pericolosa
ignoranza di chi discrimina ciò che non riesce a capire. La fragilità di una
bambina di undici anni, devastata da un lutto gravissimo, è un’arma nelle mani
di chi non vuole vedere la bellezza in ogni singola individualità. E se la
realtà a volte crea dei mostri alimentati dall’intolleranza e dalla paura nei
confronti di ogni rivendicazione di autenticità, la fantasia, al contrario, può
rappresentare uno spazio di conforto dove ritrovare il coraggio di essere
liberi. L’incontro “magico” tra Edhel (Gaia Forte) e Silvano (Nicolò Ernesto
Alaimo), due solitudini diverse ma complementari, sarà l’occasione per ribaltare
i loro destini, ritrovando quel coraggio salvifico che la vita impone. Nel cast
interpreti formidabili come Roberta Mattei, Mariano Rigillo, Fioretta Mari,
Pietro De Silva, Gianluca Gobbi e ancora Lidia Vitale, Gianni Rosato e Silvia
Siravo, Claudia Mancinelli, Paola Lavini, Carlo Carulli, Margherita Paoluzi,
Ivano Conte, Davide Fagioli accanto alle sorprendenti giovani promesse Gaia
Forte, Nicolò Ernesto Alaimo, Camilla Rinaldi e Christian Borromeo. Strepitosa
voce narrante Cristiana Lionello.
TRAMA
Edhel è una bambina nata con una
malformazione del padiglione auricolare che fa apparire le sue orecchie “a
punta”. Affronta il disagio chiudendosi in se stessa e cercando di evitare
qualunque rapporto umano che non sia strettamente necessario. La scuola e i
compagni, per lei, sono un incubo. L’unico posto in cui si sente felice è il
maneggio in cui Caronte, il suo cavallo, la aspetta tutti i pomeriggi così come
faceva con suo padre prima che morisse in un incidente di gara. Edhel vive con
la madre Ginevra. Il rapporto tra le due è difficile e conflittuale. Ginevra
preme perché la figlia si operi, correggendo quel difetto che la separa da una
“normalità” convenzionale. Lo desidera per il bene della figlia, affinché possa
essere felice come le sue coetanee. L’incontro con Silvano, il bizzarro bidello
che inizia Edhel al mondo del fantasy, convince la ragazza della possibilità che
quelle orecchie siano il chiaro segno della sua appartenenza alla nobile stirpe
degli Elfi. Da quel momento in poi, Edhel inizierà a credere nella magia di
poter essere finalmente se stessa.
Cinema Duel, Via Borsellino, Caserta