Prima edizione del Think Jazz Winter
Orta di Atella (CE) - da 16 Dicembre 2017 al 2018
Comunicato stampa
Tutto pronto ad Orta di Atella per la Prima edizione del Think Jazz
Winter che si aprirà sabato 16 dicembre 2017, ore 21:30,
nell’incantevole cornice del Castello di Casapozzano. Ad inaugurare la
rassegna sarà un gruppo d’eccezione: il Trio di Claudio Filippini, uno dei
migliori pianisti della scena jazz internazionale.
Con: Claudio Filippini
al pianoforte, Luca Bulgarelli al contrabbasso e Marcello Di Leonardo alla
batteria.
Acclamato dalla critica come una delle migliori formazioni
degli ultimi anni, il trio si è esibito in molti tra i più importanti
festival jazz del mondo tra cui Umbria Jazz ® (Italia), Auditorium Parco
Della Musica (Roma), Bulgari Ginza Tower (Tokyo), Bikaner House (Delhi),
Institute Menesez (Goa), Akbank Sanat (Istanbul).
Fondato nel 2004 da
Claudio Filippini (all’epoca ventunenne), con 3 album all’attivo, il trio
presenta un repertorio che spazia dalla libera improvvisazione a brani
originali composti dal pianista, fino all’esplorazione e alla rielaborazione
dei classici del songbook americano. “In quasi tutte le lingue del mondo –
spiega Filippini – si usa lo stesso termine per definire i verbi suonare e
giocare. Con Luca e Marcello c’è un’intesa tale che questi due elementi si
si fondono perfettamente per la spontaneità con la quale improvvisiamo
insieme.
Il sound del trio è ricco di sfumature e di suggestioni, nel
quale ad emergere è la straordinaria armonia tra i musicisti che, accanto
alla padronanza indiscussa dei propri strumenti lasciano trasparire
quell’anima ludica e leggera che è così raro scorgere in formazioni di
questo tipo. La bellezza degli arrangiamenti di Filippini e il tocco
inconfondibile del suo pianismo sofisticato fanno di questo trio una “band”
senza tempo per l’eleganza e la varietà del repertorio proposto.
Un
duplice lavoro il suo, a cavallo fra tradizione e innovazione: se da un lato
si riallaccia ai classici, dall’altro inserisce riferimenti alla musica da
camera, all’elettronica e alla psichedelia. Un lavoro mirabile, curato fin
nei minimi dettagli eppure dotato di un’immediatezza e di una freschezza
restituite appieno da un eccellente interplay tra i musicisti.