Mostra personale di Domenico Fatigati
Caserta - dall'15 al 30 settembre 2017
Comunicato stampa
Biografia
Ha frequentato l'Istituto Statale d'Arte “F. Palizzi” e l'Accademia delle Belle Arti di Napoli. La sua attività artistica inizia nel 1969 con la partecipazione al Premio Nazionale d'Arte Visiva “La Feluca d'Oro” di Bari, riscuotendo un ampio successo di critica. Ha esposto a mostre collettive locali, regionali e nazionali. Una parte della sua produzione artistica appartiene a collezioni private. Da studente ha frequentato assiduamente lo studio del suo maestro Luigi Pezzato. Più volte è stato membro di commissioni giudicatrici. Dal 1981 dirige uno spazio espositivo denominato “Il Ritrovo dell'Arte”, sito in Via G. Leopardi, 4 ad Acerra. Ha insegnato Geometria descrittiva negli Istituti d'Arte e nei Licei Artistici. Nel 1989 è stato l'artefice della nascita dell'Istituto d'Arte di Acerra, ricoprendo l'incarico di Responsabile. Presente in diverse fiere d’Arte. Mostre Personali in diverse città. Le sue Opere sono in permanenza presso gallerie d’Arte. è uno dei fondatori del gruppo nazionale “Astractura” nato a Napoli nel 2011, ispirato da Rosario Pinto.
Equilibrio e misura nell’arte di Mimmo Fatigati
Equilibrio e misura, ovvero ordine psicologico e ritmo compositivo paiono a
primo avviso i caratteri della produzione artistica di Mimmo Fatigati, artista
serio, schivo, attivo operatore culturale impegnato da anni nel suo antico
territorio del circondario partenopeo. Equilibrio e misura chiaramente leggibili
nel suo linguaggio, che ha come punti di riferimento della piu’ recente ricerca
contemporanea l’“optical art” e i suoi derivati. Una ricerca che potrebbe
apparire poco incline alla narrazione di sé e del proprio mondo spirituale. Non
è così, in effetti. Che l’opera si affermi con un simbolismo geometrico non
esclude che quel simbolismo comporti un principio di poesia. D’altra parte la
scelta di uno stile ha un senso proprio in relazione al mondo umano e spirituale
che sovrintende al linguaggio e in qualche modo lo significa e ne significa lo
stile. Nell’arte di Fatigati quello dello stupore, del miracolo di una sintesi
interpretata nell’ordine di una composizione rigorosa di tasselli visivi mi
sembra un primo elemento da sottolineare. L’artista acerrano ha vivo il senso
della costruzione a partire da oggetti geometrici, che egli assembla sul filo
corrivo di una modulazione interna che non riguarda solo il colore o la forma,
ma altresì il reciproco rapporto cromatico e spaziale e implicitamente la loro
tensione psicologica e spirituale. Non solo, ma l’aspetto costruttivo dell’opera
annette una sapienza compositiva in chiave spaziale in cui i risalti cromatici e
formali sono in stretta relazione con la sequenza visiva, sicché quest’ultima si
legge come una sorta di prefigurazione dell’opera, intimamente, pazientemente e
talora lungamente vigilata. Per Fatigati l’arte è modulazione poetica oltre che
sensitiva. Ciò giustifica i sottili passaggi tonali, i precisi eppure sfumati
rilievi, i motivi cangianti del vocabolario visivo, che ha mille sfumature,
percepibili a seconda dell’angolo di visuale e della fonte di luce. Siamo oltre
la pittura naturalmente e oltre un assetto di superficie, eppure l’opera resta
legata a un principio pittorico. C’è infatti come un riverbero, una riflessione
diffusa nei lavori più riusciti dell’artista, che amalgamano segni e colori, che
superano il fascino della stessa texture. Un riverbero che mentre è dentro la
percezione, trascende quest’ultima, la prolunga, diventa come aura che sublima
la stessa visione. Frutto raffinato del rigore costruttivo pensato come sguardo
di superiore armonia.
Giorgio Agnisola
Unusual Art Gallery, Via Maielli n°45 primo piano angolo via Mazzini, 81100
Caserta