Al Festival del cinema di Locarno il film documentario di Andrea Segre “Ibi”

Casapozzano (CE) - 7 Agosto 2017

Comunicato stampa

Questo lunedì 7 agosto alle ore 16:15 il Centro Sociale EX Canapificio insieme al Movimento Migranti e Rifugiati di Caserta presentano al Festival del cinema di Locarno il film documentario di Andrea Segre dal titolo “Ibi”, da un’idea di Matteo Calore e Andrea Segre con le immagini di Ibitocho Sehounbiatou.

Ibi è nata in Benin nel 1960, ha avuto tre figli e nel 2000 in seguito a seri problemi economici ha scelto di prendere un grande rischio per cercare di dare loro un futuro migliore. Li ha lasciati con sua madre e ha accettato di trasportare della droga dalla Nigeria all'Italia. Ma non ce l’ha fatta. 3 anni di carcere, a Napoli. Una volta uscita Ibi rimane in Italia senza poter vedere i figli e la madre per oltre 15 anni. Così per far capire loro la sua nuova vita decide di iniziare a fotografare e a filmarsi. Racconta se stessa, la sua casa a Castel Volturno dove vive con un nuovo compagno, Salami, e l’Italia dove cerca di riavere dignità e speranza. Ibi inizia a fotografare prima e a riprendere poi tutta la sua vita e quella della sua nuova comunità, gli oltre diecimila africani che proprio in quegli anni ridisegnano la geografia umana del litorale Domizio, abitando le centinaia di villette-vacanza costruite spesso abusivamente negli anni '80-'90 da napoletani e casertani e diventando mano d'opera dell'agricoltura e dell'edilizia, in molti casi intrecciata a interessi criminali dei potenti clan camorristici della zona. Nel cuore di questa trasformazione, Ibi fotografa e filma.
Lo fa per costruirsi un'altra vita, guadagnando per documentare matrimoni, battesimi, feste religiose (cattoliche, evangeliche, musulmane, senza alcuna distinzione).
Lo fa per aiutare e sostenere il Movimento dei Migranti e dei Rifugiati a cui aderisce assieme a Salami con entusiasmo trascinante, non solo per ottenere il suo permesso di soggiorno, ma anche perché crede fermamente nella necessità di lottare tutti insieme contro le ingiustizie che vincolano le vite della maggioranza dei migranti a Castel Volturno, in Italia, in Europa.
Ma filma soprattutto per raccontare la sua vita ai suoi figli e a sua madre, lontani e irraggiungibili: senza permesso di soggiorno Ibi non può raggiungerli e non vuole che loro partano come ha fatto lei.
<< Siamo emozionatissimi, il film di Ibi sarà presentato a Locarno >> - spiega Mimma D’Amico, responsabile del Centro Sociale Ex Canapificio- << Saremo lì con la grinta della “pantera” del movimento! Saremo lì perché continuiamo a lottare per tutto ciò per cui Ibi ha lottato. Questo film nasce dalle sue immagini, dalla sua creatività, dalla sua energia ed è l’occasione per mostrare a tutta l’Europa la realtà di Castel Volturno attraverso gli occhi di una donna migrante >>. 

Per la prima volta in Europa un film interamente basato sull’auto-narrazione diretta e spontanea di una donna migrante, che racconta sé stessa e la sua Europa ai figli rimasti in Africa. 
Un viaggio intenso e intimo nel mondo difficile, vivo e colorato di un’artista visiva ancora sconosciuta. 

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