12^ edizione del "Capua il luogo della lingua festival"
Capua (CE) - dal 20 giugno 2017
Comunicato stampa
Prenderà il via martedì 20 giugno prossimo la
dodicesima edizione del festival, promosso dall’Associazione Architempo, che
celebra i linguaggi nella città del Placito Capuano, documento datato 960 e
riconosciuto dagli storici come il primo documento scritto in volgare e
considerato “l’atto di nascita dell’italiano”.
La novità di questa
edizione è il Premio Placito Capuano, che ogni anno individuerà uno
scrittore che, attraverso il suo lavoro in vari modi e con vari linguaggi e
declinazioni, avrà dato un contributo significativo alla diffusione della
lettura in Italia.
Al suo esordio il premio, realizzato dall'artista
Roberto Branco, sarà consegnato allo scrittore Maurizio De Giovanni martedì
prossimo alle ore 19 nella Chiesa di San Salvatore a Corte di Capua.
Condurrà l’incontro la giornalista Mariamichela Formisano.
Dopo il grande
successo televisivo della serie tratta dai Bastardi di Pizzofalcone,
Maurizio De Giovanni oggi svetta ai primi posti della classifica dei
bestseller con il primo volume della nuova serie dei Guardiani, che segna
una notevole virata dal poliziesco al thriller storico-fantastico. E sempre
in libreria freme l’attesa per il nuovo episodio della serie a cui De
Giovanni deve il suo successo: quella del Commissario Ricciardi.
Dopo
l'importante consacrazione di Capua “Città della Lingua italiana”, quindi,
l'organizzazione del festival ha ritenuto opportuno istituire il Premio
Placito Capuano che, da quest’anno, aprirà Il Luogo della Lingua festival.
Sabato 24 giugno
- ore 18.30 nella Chiesa di San
Salvatore a Corte la presentazione del volume: “Felix Terra. Capua e la
terra di lavoro in età Longobarda”.
Atti del Convegno Internazionale
(Capua – Caserta, 4 -7 giugno 2015) a cura di Federico Marazzi, Volturnia
Edizioni, 2017
Dopo i saluti del sindaco di Capua Eduardo Centore, e
l'introduzione del presidente di Società Storia Patria di Terra di Lavoro
Alberto Zaza d'Aulisio, si darà spazio alle relazioni di Luigi Guerriero
dell’Università della Campania Luigi Vanvitelli e di Paolo Giulierini,
direttore del Museo Archeologico Nazionale Napoli. Interverrà anche il
professore Federico Marazzi, curatore del volume.
- ore 21 a Palazzo
Fieramosca, il Capua Jazz Club presenta: Fabrizio Bosso (tromba) e Julian
Oliver Mazzariello (piano) nello spettacolo “Tandem”.
Ci sono due modi di
fare le cose insieme: perseguire due strade parallele che portano alla
stessa meta, oppure pedalare all’unisono. Quest’ultima è la scelta che hanno
fatto Fabrizio Bosso e Julian Oliver Mazzariello, e l’album “Tandem” è
l’approdo naturale di un rapporto artistico già rodato, di un’unione
iniziata sul palco ma che trascende le regole delle classiche
collaborazioni. Bosso e Mazzariello si incontrano nella primissima
formazione degli “High Five”, una “all stars” di giovani talenti del
firmamento jazzistico italiano. Da quel giorno li lega un’amicizia complice
che li fa mettere naturalmente a disposizione della stessa passione per la
musica e della sperimentazione tra generi.
Apriranno il concerto i: Fast
Notes Quartet
Con: Gianni D’Argenzio, sax, Ernesto Palange, basso,
Claudio Romano, batteria, Fabio Tommasone, pianoforte
29 giugno,
ore 21, Palazzo Lanza, Diego de Silva in "Malinconico blues"
con Stefano
Giuliano al sassofono e Aldo Vigorito al contrabbasso.
Con lo scrittore
Diego De Silva e il suo nuovo romanzo “Divorziate con stile” dedicato
all’avvocato Malinconico.
La serata continuerà all'insegna della musica
dal vivo con gli Anima Eventi di Elpidio Fiano, in collaborazione con Ex
Libris e Tenuta San Domenico.
Venerdì 30 giugno alle
21.30 nel Quadriportico della Cattedrale di Capua, lo spettacolo teatrale
“La lingua ch’io parlai fu tutta spenta…” di Angelo Callipo, con Antonella
Morea e Massimo Santoro.
Sabato 1 luglio
- alle 17
all'Info Point di “Capua Sacra” nella Cattedrale di Capua, i lettori del
progetto nazionale Nati Per Leggere incontrano i bambini e i loro genitori
all’insegna della lettura condivisa. Presenti i presidi di Nati per leggere
di Caserta, San Cipriano d'Aversa e Teano.
- alle ore 19 nello spazio
“Cose d'Interni Libri” in via Gran Priorato di Malta, Pino Imperatore
presenterà il suo ultimo libro “Allah, san Gennaro e i tre kamikaze”
(Mondadori). Conduce Marilena Lucente.
Scrivere un libro che affronti in
chiave comica una tematica delicata e importante, come quella del terrorismo
e che, soprattutto, lo faccia con intelligenza, attenzione e rispetto, può
sembrare una sfida impossibile.
Eppure, nonostante le evidenti
difficoltà, ha superato egregiamente la prova lo scrittore Pino Imperatore –
noto al pubblico soprattutto per essere l'autore del grande successo
letterario “Benvenuti in Casa Esposito”, edito da Giunti.
- alle ore
21.30 nel Quadriportico della Cattedrale di Capua, “Capua Legge”, maratona
di lettura e mostra fotografica a cura di Appunti fotografici.
Conclude
la dodicesima edizione del festival Capua il Luogo della Lingua una festa
dedicata alla lettura che invita tutti a leggere e a condividere con il
pubblico una pagina del libro che maggiormente ha lasciato una sorta di
imprinting nel cuore.
Capua Legge è anche una mostra fotografica a cura
di Appunti fotografici che ritrae le persone nell’atto di leggere.
La
mostra sarà allestita la sera del 1 luglio nel Quadriportico della
Cattedrale di Capua.
Il ricavato della vendita delle foto sarà destinato
ai progetti di Capua solidale.
Il “Placito Capuano”.
Il “Placito Capuano” è unanimemente riconosciuto dagli storici come il primo
documento scritto del volgare italiano, considerato “l’atto di nascita
dell’italiano”.
Siamo nell’anno 960, a Capua, la città più importante del
territorio di Terra di Lavoro e capitale del Principato longobardo, erede
dell’antica Capua rasa al suolo dagli invasori saraceni e ricostruita ex novo
sulla riva del fiume Volturno nella località che i romani chiamavano Casilinum.
Il Placito era il documento emesso da un giudice che dava un parere su una
disputa, l’oggetto del documento è la sentenza con la quale il giudice di Capua
dell’epoca, Arechisi, riconosce all’abbazia di Montecassino il diritto di
proprietà su alcune terre occupate dal proprietario terriero Rodelgrimo.
Questa è la formula in volgare italiano recitata dal “placito”: “Sao ko kelle
terre, per kelle fini que ki contene, trenta anni le possette parte Sancti
Benedicti“, ovvero “So che quelle terre, entro quei confini di cui si parla, li
ha posseduti per trent’anni l’abbazia di San Benedetto”.
La sentenza è
importante perché dalla stessa emerge la chiara intenzione di farsi capire anche
da chi non conosceva il latino, idioma con il quale venivano formulate tutte le
sentenze giuridiche. Il Placito è quindi il primo documento depositato in lingua
volgare che per la prima volta possiede la necessaria dignità per apparire in un
documento e rappresenta la prima applicazione del volgare italiano in un atto
scritto.