XV edizione di “...dove la musica incontra il suo tempo...”
Caserta e provincia - dal 23 Novembre 2016
Comunicato stampa
Mercoledì 23 novembre 2016, ore 20.45, Parrocchia di San
Clemente Papa in San Clemente di Caserta
Rinascimento e Barocco nel sacro
tra London e Napoli - ingresso libero.
Ad eseguire saranno i seguenti
solisti ed il coro :
Rita D'Alessandro, Laura Di Giugno, Margherita
Ancona, soprani, Annamaria Natale, Giovanna Troiano, contralto, Marino
Dell'Erba, tenore, Salvatore Ianiro, basso, Pasquale Barberio, liuto, Pietro
Di Lorenzo, organo, Cappella Vocale e Strumentale "I Musici di Corte"
L'evento è organizzato da Associazione Culturale “Ave Gratia Plena” e
Associazione Culturale “Francesco Durante”, con il supporto organizzativo
della Parrocchia di San Clemente Papa in San Clemente di Caserta in
occasione della memoria liturgica del titolare della chiesa. Ma, come
tradizione, l'evento si colloca a ridosso della festività di Santa Cecilia,
ritenuta patrona dei musicisti a partire dalla metà del secolo 16°, per una
lettura travisata del "passio" della martire.
Come tutte le confessioni
nazionali che si separarono dalla Chiesa di Roma a seguito della “Riforma”
luterana, anche la Chiesa Anglicana cercò di adottare riti e liturgie
proprie, soprattutto nella fase immediatamente successiva al distacco. Il
riflesso su forme e stili della musica sacra fu immediato: alla perfezione
eufonica della complessa polifonia “palestriniana” si contrapposero brani
omoritmici, dai semplici contrappunti e dall'esito sonoro piuttosto dimesso.
La permanenza nel regno inglese di una forte comunità cattolica (almeno fino
alla rivoluzione di Cromwell, 1642-1658) consentì comunque alle istanze
della musica “romana” (via via più suggestionata dal cantare a solo di
impronta operistica) di penetrare con prepotenza nella musica inglese nel
corso del XVII secolo. Il concerto racconta questa evoluzione dal punto di
vista “locale” (cioè della capitale londinese) a confronto con i riflessi
napoletani della polifonia romana. Il programma prevede, come consueto
(Quaderni di musica antica dell'Associazione F. Durante), la presentazione
di inediti di scuola napoletana (lo splendido Magnificat di Rocco Rodio) e,
per l'occasione, anche di area inglese (Omnes gentes di Locke).
Sabato 3 Dicembre, ore 19.15, Puccianiello di Caserta, Chiesa di
Sant'Andrea
Il violino barocco a Napoli e London
Vincenzo Varallo,
violino, Pietro Di Lorenzo, organo e clavicembalo, Laura Di Giugno, soprano,
Eleonora Fonzo, violino II
con la collaborazione logistica di Parrocchia
di Sant'Andrea in Puccianiello
Soverchiata dalla straordinaria rilevanza
del melodramma (per originalità, qualità, quantità e per il favore del
pubblico), la produzione strumentale della scuola napoletana costituì un
repertorio di nicchia nel panorama dalla vita musicale cittadina e
meridionale tra metà del 1600 alla metà del 1700. Il concerto ricostruisce
l'evoluzione della letteratura per violino solo a Napoli e nel Regno
partendo dalle sperimentazioni di Falconieri (ancora legate al mondo delle
danze) per giungere alla forma sonata attraverso le opere di figure
pressoché sconosciute di compositori quali Matteis e Mascitti (quest'ultimo
nipote del celebre Marchitelli, ritenuto fondatore della scuola violinistica
napoletana). Fu proprio Matteis a portare direttamente a Londra (dove
lungamente visse fino alla morte) la tecnica e il gusto napoletano, rompendo
ed innovando la prassi cameristica locale basata prevalentemente su Consort
di viole. Contemporaneamente, anche grazie alle raccolte a stampa di
Playford, giunse a London lo stile tedesco (Baltzar, Pepusch). La
prorompente e imprescindibile presenza in Inghilterra di Handel, dal 1711
alla morte, connotò definitivamente la cultura musicale sapendo, però,
accogliere istanze francesi (Mascitti appunto) ed italiane (Barbella).
Sabato 10 Dicembre, ore
18.30, Ailano, Borgo antico
Musiche medievali
Gruppo Vocale
Strumentale e Danza Antica “Ave Gratia Plena” in costume antico e con
strumenti copie di quelli dell'epoca; all'interno di Medievailano, con la
collaborazione logistica di Comune di Ailano, Associazione "Il Faro" -
ideazione di Tempo di festa
Domenica 11 Dicembre, ore
17, Puglianello, Castello
Sapori e bevande nella musica e nella danza del
Medioevo
Gruppo Vocale Strumentale e Danza Antica "Ave Gratia Plena" in
costume antico e con strumenti copie di quelli dell'epoca; all'interno di
"Medioevo: il mondo del maiale" con la collaborazione logistica di Comune di
Puglianello - ideazione di Tempo di festa
Sabato 10 Dicembre,
dalle 16 alle 23, nel borgo antico di Ailano (CE), si terrà MedievAilano:
mestieri, musiche, narrazioni in costume antico, danze, buon cibo e bevande
medievali animeranno le strede del paese.
Il programma prevede anche lo
spettacolo di danza antica (piazza, ore 18), lo spettacolo di mangiafuoco
(piazza, ore 20) ed il concerto di musiche medievali sul Natale (in costume
antico e con strumenti copie di quelli dell'epoca; chiesa, ore 21). Lungo la
via Roma (che conduce dalla parte recente dell'abitato al borgo medievale)
sarà allestito il Mercatino di Natale (III edizione).
L'evento è
organizzato dall'Ass. di Volontariato "Il Faro" di Ailano, su ideazione e
con la collaborazione delle Associazioni "Tempo di Festa" (Puglianello) e
"Ave Gratia Plena", col patricinio del Comune di Ailano.
Domenica
11 Dicembre, dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 20 in Puglianello
(BN), nelle tre sedi (casa Marchitto, castello baronale e via Pitò) si terrà
"Medioevo: il mondo del maiale" / parole, mestieri, assaggi, musiche e danze
per celebrare il re della cucina medievale.
Al mattino sono in programma
le relazioni di esperti dell'Ass. Cult. "Ave Gratia Plena" su temi legati al
maiale e alla sua rilevanza nelle culturale e nella quotidianità del
Medioevo ("Il porco tra divinità e demoni" / P. Di Lorenzo; "Storie di
maiale: allevamento, economia e società" / M. Palladino; "Il re della cucina
medievale" / P. Vertucci); a chiusura dei lavori è previsto un "aperitivo
medievale"
Al pomeriggio, nel castello baronale (eccezionalmente aperto
al pubblico) si terranno la visita guidata (ore 16) ed il concerto /
spettacolo "Sapori e bevende nella musica e nella danza" (in costume antico
e con strumenti copie di quelli dell'epoca, ore 17); fino alle 20 sarà anche
possibile visitare le botteghe dei mestieri allestite nella corte
dell'antico castello.
L'evento è organizzato da Associazione "Tempo di
Festa" (Puglianello) e Ass. Cult. "Ave Gratia Plena", col patricinio del
Comune di Puglianello e si svolgerà a margine della tradizionale sagra del
maiale" 'A fest du puorc" (XII edizione), organizzata dal Nuovo Centro Studi
Puglianello.
Martedì 3 gennaio 2017 ore 19.30,
Traversiere e clavicembalo Napoli e London
concerto di musica antica che
prospetterà, un confronto tra i repertori napoletani e quelli londinesi, dal
punto di vista del traversiere e del clavicembalo.
Ad eseguire saranno:
Ida Febbraio, traversiere, Domenico Statuto, clavicembalo
ingresso
libero.
Ida Febbraio (Caserta, 1984) ha
conseguito il diploma di flauto traverso con il massimo dei voti nel
Conservatorio “N. Sala” di Benevento; si è perfezionata coi maestri M.
Larrieu, J. C. Gerard, D. Formisano; attualmente si perfeziona con M.
Hantai. Ha vinto numerosi concorsi nazionali e internazionali (“E. Krakamp”,
“G.B. Pergolesi”). Dal 2007 si dedica allo studio della prassi esecutiva
rinascimentale, barocca e classica con strumenti d'epoca conseguendo nel
2014, sotto la guida M. Gatti, il diploma all'Accademia Internazionale di
Musica Antica di Milano. Ha eseguito concerti in diverse formazioni
cameristiche e come solista anche con l’ensemble “I Musici di Corte” e "Ave
Gratia Plena" spaziando dalla musica medievale, alla rinascimentale e alla
barocca. Dal 2013 è primo flauto della “Theresia Youth Baroque Orchestra”
con la quale ha all'attivo diverse incisioni discografiche. Oltre al flauto
barocco e classico suona la traversa rinascimentale ed il flauto a becco. E'
docente di ruolo di flauto nelle scuole medie ad indirizzo musicale.
Domenico
Statuto (1964) ha studiato pianoforte al Conservatorio di Napoli “San
Pietro a Majella” con L. Sica (esponente della scuola di V. Vitale).
Laureato in Filologia Musicale alla Facoltà di Filologia e Paleografia
Musicale dell'Università di Pavia (Cremona), ha pubblicato su riviste
specializzate studi sulla tradizione manoscritta di alcuni oratori di
Giacomo Carissimi. Dalla metà degli anni 1990 si è dedicato al clavicembalo,
alla sua letteratura e alla sua organologia, perfezionandosi con Enrico
Baiano (Diploma di II livello, Conservatorio “Cimarosa” di Avellino). Si
dedica anche alla costruzione di clavicembali, producendo ad oggi sei
strumenti di differenti scuole nazionali (due clavicembali italiani, due
fiamminghi, uno francese, una spinetta). Ha pubblicato l’edizione critica
delle cantate barocche su testi in napoletano (2015). E’ membro del comitato
scientifico per l’edizione critica degli Opera Omnia di Leonardo Vinci
(www.vinciedition.org) per la quale sta inoltre curando l’edizione
dell’Opera buffa Gli zite ngalera (1722).
Anche Napoli e London
parteciparono al rinnovato interesse per il flauto traverso che appassionò
l'Europa musicale a partire dagli anni '20 del Settecento, probabilmente
come riflesso del successo che lo strumento già da decenni riscuoteva nel
repertorio francese. Sebbene ancora fino a tutto il Settecento lo strumento
accussasse difetti di intonazione che rendevano ardua la sua partecipazione
ad organici strumentali orchestrali, almeno nella produzione da camera
furono molti i compositori che mostrarono interesse. Haendel e Pepush,
attivi a London ma tedeschi di nascita, testimoniano uno stile più severo,
attento al contrappunto innanzitutto. Vinci e Leo ben rappresentano la coeva
produzione napoletana che valorizzava soprattutto le potenzialità melodiche
e di cantabilità dello strumento principalmente in funzione descrittiva e
sentimentale. Completano il programma due sonate di D. Scarlatti, tratte
dagli Esercizi per gravicembalo l'unica raccolta a stampa del compositore
napoletano, pubblicata nel 1738 proprio a London.
L'evento è parte del
ciclo "... dove la musica incontra il suo tempo..." XV edizione, ed è
organizzato da Associazione Culturale “Ave Gratia Plena” e Associazione
Culturale “Francesco Durante”, con il supporto logistico del Planetario di
Caserta.
20 Gennaio,
ore 18.15, Teatro Garibaldi, Santa Maria Capua Vetere (CE), Sonorita' di un
salotto sammaritano di fine Ottocento
Brani di G. Martucci, G.
Silvestri, M. Ruta, G. Massa, J. Brahms, A. Dvorak. Ad eseguire saranno:
Vincenzo Varallo, violino, Lorenzo Pellegrino, pianoforte
Il breve
concerto proporrà musiche cameristiche strumentali poco note o di raro
ascolto di compositori "casertani" (G. Martucci, G. Silvestri, M. Ruta) e
campani (G. Massa) a fianco di brani di repertorio di celebri autori europei
diffusi internazionalmente (J. Brahms, A. Dvorak) per ricostruire
l'atmosfera e le sonorità di un salotto borghese di fine Ottocento.
Il
concerto è posto a conclusione della cerimonia inaugurale del NeMuSS / Nevio
Museo Scientifico Santa Maria Capua Vetere, prevista con inizio alle 17
Domenica 29 Gennaio, ore 19, Tuoro di Caserta, Chiesa di Santo Stefano in Tuoro
Il
violoncello “galante” nel 1700 a Napoli e London
Luigi Varallo,
violoncello solista, Ester Ferrucci, violoncello, Laura Di Giugno, soprano,
Eleonora Fonzo, violino, Pietro Di Lorenzo, clavicembalo e organo
con la
collaborazione logistica di Parrocchia di Santo Stefano Protomartire in
Tuoro di Caserta
Negli anni in cui il linguaggio del barocco cedeva
progressivamente il passo allo stile cosiddeto “galante” anche il
violoncello conquistò gli onori della letteratura solistica da camera e da
concerto. E Napoli recitò un ruolo da protagonista nella vicenda. Alla
scuola emiliana (Bologna e Modona) spetta il merito (già dalla fine del
1600) di aver proposto, per la prima volta, il violoncello come strumento
capace di sostenere parti solistiche nonostante la voce “grave”. La
solitaria esperienza di Bach (le suite per violoncello solo sono del 1720)
non ebbe seguito. Invece, fu l'esperienza internazionale (Napoli, Roma,
Paris, Wien) di Francesco Alborea ad imporre lo strumento all'attenzione
dell'Europa musicale del tempo grazie alle innovazioni tecniche (pollice
usato come capotasto). E furono proprio i napoletani Porpora e Lanzetti a
conquistare London con le loro opere e i loro virtuosismi. “Concorrenti”
furono prima il padano Cervetto Basevi e poi il forlivese Cirri, lungamente
attivi a London; quest'ultimo riportò dal 1782 le ultime novità del
violoncello a Napoli. Il concerto racconta in musica tutto ciò dando la
possibilità di ascoltare anche celebri brani di sacri di Haendel e Porpora,
in cui il violoncello si distacca dalla funzione di basso continuo per
conquistare la scena, in gara col soprano.
Domenica 26 Febbraio,
ore 19, convento di San Pasquale, Marcianise (CE)
Danze e musiche a Napoli e London tra 1500 e 1600
Ad eseguire il concerto
/ spettacolo, curando anche la ricostruzione filologica delle danze, sarà il
Gruppo Vocale Strumentale e Danza Antica “Ave Gratia Plena” in costume
rinascimentale e con strumenti copie di quelli dell'epoca.
Per tutto il
Rinascimento ed il Barocco (anche inoltrato in Gran Bretagna), seppure con
un radicale differenza di stile, le nazioni musicali napoletana ed inglese
trassero profonda ispirazione dalla tradizione popolare, rielaborata in
ambito cortigiano e colto. Musica e danza risentirono fortemente delle
suggestioni provenienti dal repertorio orale, creando interessantissimi
ibridi culturali, di gradevolissimo ascolto ancor oggi. La recezione oltre
la Manica del patrimonio linguistico del barocco musicale e della coeva
danza cortigiana conobbe, però, tempi molto più lunghi di quelli documentati
a Napoli, sicuramente più all'avanguardia per la ricerca di innovazioni e di
soluzioni più moderne. Per contro, lo splendore dello stile del Rinascimento
musicale anche grazie alla monumentale opera dei grandi compositori
nazionali (Byrd, Dowland, etc) pervase ancora per molto tempo il panorama
musicale londinese.
Domenica 12 Marzo,
ore 19, San Leucio di Caserta, Chiesa di San Ferdinando re
Intorno ad
Haendel e Porpora
Ad eseguire sarà la Cappella Vocale e Strumentale “I
Musici di Corte”: Vincenzo Varallo, Antonietta Aiello violino Luigi Varallo
violoncello Pietro Di Lorenzo clavicembalo, organo e direzione
Nella
storia della musica barocca si ricordano diverse “tenzoni musicali”,
principalmente tra esecutori e virtuosi. Eccezionale quindi fu la
contrapposizione tra i compositori protagonisti del concerto ed epigoni di
due scuole nazionali: il tedesco naturalizzato inglese Haendel ed il
napoletano Porpora tenne alta l'attenzione culturale e mondana a London.
Haendel non era nuovo (per carattere e per contingenze esistenziali) a
incontri-scontri (si pensi a quello con Domenico Scarlatti per attestarne la
supremazia all’organo e al cembalo). Porpora, invece, di carattere mite e
bonario, fu tirato dentro la polemica a forza. Volenti o nolenti, i due si
trovarono rivali, nella maturità, durante le stagioni d’opera londinesi dal
1733 al ’37, sostenuti da veri e propri partiti (chiaramente schierati anche
politicamente, pro e contro la monarchia Hannover allora regnante sul trono
inglese). Tutt’altro che scontato l'esito del confronto musicale: i
caratteri stilistici di entrambi sono davvero molto peculiari e il concerto
in programma li mette perfettamente in evidenza anche se nella musica
strumentale dedicata all'organico a 3 parti (2 violini e basso continuo).
Entrambi ebbero come riferimento più la produzione di Corelli che quella di
Vivaldi. Ma alla cantabilità (anche un po’ superficiale e meccanica) di
Haendel, Porpora contrappose un melodiare tipicamente napoletano, sostenuto
da un magistero contrappuntistico profondo ma sempre limpido e trasparente,
laddove quello di Haendel resta fermamente ancorato alla scuola nordica
tedesca, con accenti di severità e spessore. Completano la sfida tra i
“campioni” delle due nazioni musicali due altri compositori: Leonardo Leo
(figura tutt'altro che secondaria, ma con esperienze giocate solo tra Roma e
Napoli, laddove Porpora viaggiò in mezza Europa) e Avison, compositore
inlgese certamente marginale nel panorama europeo (nonstante il merito di
aver preservato e rielaborato, unico tra i contemporanei, la produzione di
Domenico Scarlatti, altro napoletano).
Completano lo sguardo panoramico
sui due compositori due brani corali sacri: il celebre “Halleluja” dal
Messiah di Haendel e l'inedito “Laetatus sum” di M. Jerace (autore
napoletano attivo a Paris e London dagli anni 1750).
Mercoledì Santo 12 Aprile, ore 20.45, San Benedetto di
Caserta, Chiesa di San Benedetto
Un "passio" napoletano del 1700
Ad eseguire sarà la Cappella Vocale e Strumentale "I Musici di Corte",
soprano solista Paola Reccia
Riesce difficile definire concerto l'evento
in programma. Infatti, si tratta di una occasione davvero speciale per
partecipare, emotivamente e razionalmente, alla ricostruzione (probabilmente
per la prima volta a Caserta) di una parte di una liturgia della Settimana
Santa con l'appropriata animazione musicale così come poteva essere stata
realizzata, in una piccola chiesa napoletana, nell'ultimo quarto del
Settecento.
Il testo dei brani è esclusivamente quello della Passione
tratta dal Vangelo di San Matteo (Passio) previsto dalla liturgia per la
Domenica delle Palme. Il materiale musicale proposto all'attenzione degli
ascoltatori rientra nella forma musicale della cosiddetta "Passione -
dramma", basata su due generi assai differenti. Da un lato la declamazione
intonata in canto liturgico (quello che per brevità è ancora indicato col
termine tradizionale di "canto gregoriano") affidata alle voci del narratore
(historicus) e di Cristo. Dall'altro, la polifonia che, seguendo la prassi
musicale invalsa dai primi del XVI (tra i primi esempi quello composto dal
musicista francese Claudin de Sermisy nel 1534), riveste le parti di tutti
gli altri intorlocutori del racconto evangelico (Giuda, Pietro, i Sommi
Sacerdoti, Pilato, gli Apostoli, la serva del Sommo Sacerdote, la "folla"
etc.).
Motivo di interesse ulteriore dell'evento è proprio la musica
delle parti della "turba". Infatti, saranno eseguite le musiche composte da
Fedele Fenaroli (Lanciano, 1730 - Napoli, 1810), protagonista indiscusso
della scena meridionale della seconda metà del Settecento, in particolare
nel repertorio sacro (liturgico e devozionale) e nella didattica musicale.
Le musiche in programma, inedite e proposte in prima moderna assoluta, sono
state trascritte e saranno a breve pubblicate nella collana "Quaderni di
Musica Antica" che l'Associazione "Durante" diffonde dal 1999.
info:
http://assodur.altervista.org/dove_musica_2016.htm