Plus Ultra di Mafonso, fifteen years later
Caserta - dal 25 Giugno all'11 Settembre2016
Comunicato stampa
A distanza di 15 anni dall'installazione nell'emiciclo antistante la
Reggia di Caserta, dal 25 di giugno (opening 24 giugno h. 20:00 ) e sino
all' 11 di Settembre al d2.0-box, il supporto fisico della
dirartecontemporanea|2.0 gallery, sarà ri_esposta la Vela/Indice PLUS ULTRA
( m 12x5 ) che Mafonso realizzò nel dicembre 2001 quale reazione/riflessione
a seguito del drammatico attentato alle torri gemelle in NYC. Alle pareti
saranno allestiti due inediti acrilici su cartone applicati su tela
(dicembre 200) e nove delle tecniche miste del ciclo “La statua cieca” ( del
1992 ), per la prima volta in esposizione, che come ebbe a scrivere Mafonso
nel volume Plus Ultra (edito dall’Assessorato alla Cultura della città di
Caserta, Marzo 2003 ) gli furono ispirate da una Poesia di Pablo Neruda che
“ … mi accompagna da anni e che spesso, con meraviglia, mi scopro a
cantilenare, quasi fosse una liturgia, durante le faticose ore di lavoro
nella solitudine del mio studio. Una poesia che parla di Nascita. Che parla
di Fatica. Che parla di Tempo, Tempo, Tempo. “
“Viviamo in un’epoca
post-monumentale. Viviamo nel presentismo. Nell’istantaneismo. Lo scarto
temporale che crea seduzione, ammirazione, deve essere annientato, la scena
va denegata, non c’è cerimonia effettiva. Non c’è storia, quindi non c’è
monumento. Gli eventi sono eventi privi di scena, eventi in cui alla
distanza estetica subentra la fruizione fisiologica dell’osceno simulato.
L’osceno si fa routine, non scandalizza più nessuno. L’attentato dell’ 11
settembre 2001 fu un evento osceno, l’acme dell’oscenità. Prima si crea la
simulazione, la messinscena, poi ci si preoccupa di trovare, d’inventarsi un
referente, un fatto che strumentalmente lo giustifichi. In risposta
all’evento fatale c’è stata ovviamente una iperproduzione di immagini, di
immagini di altre immagini, di simulacri di simulacri. Tra gli artisti che
si svincolarono dalla mania di ripetere, raddoppiare, clonare, remixare
simulacri con altri simulacri ci fu Mafonso.
Mafonso in reazione al
“9/11” dedicò il post-monumento la Vela. La vela è anzitutto un telo, un’
insieme di teli aggiuntati. Mafonso è un pittore. Anche quando si adopera
nella scultura o in mixed media, il suo stile rievoca pur sempre ed
essenzialmente quella sua peculiare maniera pittorica caratterizzata da
campiture di colore steso a-plat. La spazialità della sua arte è
bidimensionale. Dal ’92 l’artista realizzava una serie Untitled di acrilici
+ collage su cartone che riprendevano il motivo della “statua cieca” e della
“vela”. Da essi si origina la Vela collocata pochi mesi dopo l’11 settembre
2001 nello spazio pubblico di piazza Carlo III antistante la Reggia di
Caserta. La Vela non va intesa primariamente come un’installazione di public
art, poiché in essa gli elementi installativi – seppur attentamente studiati
– sono meri strumenti funzionali, non parte integrante dell’opera d’arte,
assolvono alla funzione di cornice del “quadro”. L’artisticità dell’opera
consta del telo dipinto o meglio del dipinto su telo a forma di vela.
Quel telo, che prima di essere issato a vela, a “commemorazione”
post-monumentale e anti-simulacrale dell’evento fatale “9/11” , veniva
frequentato, percorso, attraversato con tutto il corpo dall’artista
nell’atto del disegnare e del pittare. Ben venga, allora, che circa 15 anni
dopo, ci sia concesso di ammirare, percepire, attraversare, toccare il telo
della Vela all’interno del d2.0-Box , che , in tal modo, più che galleria si
fa supplemento dell’officina dell’artista. Lo spazio si tramuta in habitat
empatico e comunitario, riavvicinando i fruitori con il vissuto
dell’operazione artistica, più che con l’idolo-opera: qui ed ora ci si
ritrova assieme ad esperire la Vela non tanto in quanto érgon bensì come
enérgheia. La scena c’è, l’interazione è effettiva; anche se solo per poco,
si resiste al potere fatale del simulacro, a patto che si stacchino le
camere. “ ( Domenico Esposito )
Plus Ultra di Mafonso, fifteen years
later.
A cura di Angelo Marino
Contributo critico di Domenico Esposito
Opening 24 Giugno 2016 dalle ore 20:00 alle 22:00
25 Giugno/11 Settembre
dal venerdì alla domenica 19:00/21:00, solo per appuntamento.
d2.0-Box,
via Tommaso Campanella 10 – Caserta, fraz. San Clemente.
Info: +39 333 44
61 479 – dirarted20@gmail.com
dirartecontemporanea|2.0 gallery –
www.dirartecontemporanea.eu