Il figlio di Saul

Kreuzweg

Ti guardo

 

Caserta Film Lab: eventi

Caserta - febbraio 2016

Comunicato stampa

martedì 1 marzo, ore 21, e mercoledì 2 marzo, ore 17:45, "A Perfect Day" di Fernando León de Aranoa, primo lavoro in lingua inglese del regista spagnolo, con la partecipazione di Benicio Del Toro, Tim Robbins e Olga Kurylenko.
Vincitrice del premio Goya alla miglior sceneggiatura non originale, "A Perfect Day" è una commedia che segue un gruppo di operatori umanitari all'opera nei Balcani di metà anni novanta. Attraverso le loro difficoltà e peripezie, il regista costruisce un racconto realistico sulla complessità labirintica della vita guardando al conflitto balcanico da un'inusuale prospettiva.
Lunedì 7, ore 21.15, e martedì 8 marzo, ore 17.30, "Il figlio di Saul" di László Nemes
Dopo i numerosi premi e riconoscimenti ed il successo di critica e di pubblico di tutto il mondo, IL FIGLIO DI SAUL si è aggiudicato la prestigiosa statuetta nella Notte degli Oscar per il Miglior Film Straniero.
Giudicato subito come un’assoluta rivelazione all’ultimo Festival di Cannes, poi insignito del Gran Premio della Giuria e osannato come un capolavoro dalla critica di tutto il mondo, IL FIGLIO DI SAUL è stato uno degli eventi cinematografici della stagione.
Diretto da László Nemes ed interpretato da Géza Röhrig, IL FIGLIO DI SAUL è uscito nelle sale italiane lo scorso 21 gennaio distribuito da Teodora Film e racconta la storia di Saul Ausländer (Géza Röhrig), membro dei Sonderkommando di Auschwitz, i gruppi di ebrei costretti dai nazisti ad assisterli nello sterminio degli altri prigionieri. Mentre lavora in uno dei forni crematori, Saul scopre il cadavere di un ragazzo in cui crede di riconoscere suo figlio. Tenterà allora l’impossibile: salvare le spoglie e trovare un rabbino per seppellirlo. Ma per farlo dovrà voltare le spalle ai propri compagni e ai loro piani di ribellione e di fuga.
mercoledì 16 marzo con doppia proiezione alle ore 17:30 e alle ore 21:15, “La Isla Minima” di Alberto Rodríguez
Sesto lungometraggio per Rodríguez, che negli ultimi anni si è imposto come uno dei nomi più apprezzati nel panorama del cinema spagnolo ed europeo in generale, “La Isla Minima” ha riscosso un grande successo di critica e di pubblico in Spagna ed è spesso stato accostato alla prima stagione dell’apprezzatissima serie tv statunitense “True Detective”, per l’ambientazione suggestiva e l’indagine agghiacciante.
Ma di diverso rispetto alla celebre serie, il thriller spagnolo ha un forte risvolto politico e sociale. Siamo nel 1980: cinque anni dopo la morte del generale Francisco Franco, in una Spagna che affronta il difficile percorso verso la democrazia ma è ancora impregnata dei residui del vecchio regime dittatoriale.
In un villaggio alle foci del fiume Guadalquivir nel profondo sud spagnolo, scompaiono due giovani sorelle. Tra paludi e risaie, due detective della squadra omicidi della polizia di Madrid, estremamente diversi tra loro per metodi e visione della professione, sono chiamati a indagare. Ben presto si trovano i cadaveri mutilati delle due ragazzine e Pedro (Raúl Arévalo) e Juan (Javier Gutiérrez) durante le loro indagini scoprono che un serial killer si nasconde tra quelle terre desolate.
Un thriller che diventa pretesto per uno sguardo sulla fisionomia ambigua di una società in transizione dalla dittatura alla democrazia. Due mondi apparentemente non comunicanti e inconciliabili, due sentimenti diametralmente opposti che invece, come i due detective che in qualche modo li rappresentano, sono in grado di unirsi per il bene comune.
martedì 22 marzo alle ore 21,15 e mercoledì 23 marzo alle ore 17,30, Kreuzweg - Le stazioni della fede di Dietrich Brüggemann
Con una chiave registica originale e una sceneggiatura avvincente, "Le Stazioni della fede", rappresenta la follia di tutti i fondamentalismi e offre uno sguardo nuovo su come l'arte, e in particolare la musica, si riveli essere potenzialmente l'unico vero strumento di salvezza.
LA TRAMA
Maria è una 14enne, figlia di una famiglia devota alla Società di S. Pio XII, organizzazione religiosa ortodossa che rinnega le innovazioni del Concilio Vaticano II e rivendica una dimensione stretta e oscurantista del cristianesimo. L'adolescente si trova quindi intrappolata tra le pulsioni della sua età, i corteggiamenti di alcuni ragazzi a scuola e i duri insegnamenti familiari che l'hanno convinta a mantenersi pura nel cuore per il signore. Serve a poco la presenza di una ragazza alla pari, anch'essa religiosa ma in maniera più ragionevole, Maria è convinta che i durissimi rimproveri della madre siano giusti e che il peccato sia ovunque, ad ogni angolo, in ogni parola, in ogni uomo. In armonia con tutto ciò ha infatti preso una decisione che non ha confessato ancora a nessuno.
24 Marzo, ore 21, "La Macchinazione" di David Grieco, ospite in sala Tony Laudadio
David Grieco riapre la discussioni e, soprattutto, le riflessioni sulla morte di Pier Paolo Pasolini. Era necessaria una buona dose di coraggio e di determinazione per affrontare nuovamente un tema che le inchieste a carattere documentaristico e il cinema di finzione hanno già ampiamente trattato. Ma Grieco ha dalla sua due forti motivazioni la prima (e decisamente più importante) quella di essere stato vicino allo scrittore sia come attore che come assistente e soprattutto amico. La seconda quella di aver rifiutato la proposta di collaborare alla sceneggiatura del Pasolini di Abel Ferrara quando ha capito che il regista puntava più al versante sessuale degli ultimi giorni di vita dello scrittore che non alla ricerca della verità sulla sua morte. Questo è invece ciò che interessa al regista che, grazie alla collaborazione con il professor Guido Bulla che nel film ha anche il ruolo di segretario di una sezione del MSI, ha scritto una sceneggiatura rigorosa così come rigoroso è il film che ne è conseguito.
martedì 29 marzo, ore 21, e mercoledì 30 marzo, ore 17:45, “Ti Guardo” di Lorenzo Vigas.
Leone d’Oro al miglior film alla 72ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, l’esordio in un lungometraggio di Vigas ci trasporta nell’odierna Caracas, indagandone la realtà sociale, seppur attraverso un lavoro fondamentalmente intimista.
Protagonista della pellicola è un uomo incapace di stabilire alcun contatto emotivo con altri individui, la cui storia muove dal particolare, attraverso la sottile analisi psicologica operata, per giungere ad una dimensione universale.
“Ti Guardo” rappresenta una sorta di ideale sodalizio sudamericano, poiché risultato del connubio creativo tra il messicano Guillermo Arriaga – sceneggiatore dei primi quattro lavori di Alejandro González Iñárritu – il venezuelano Lorenzo Vigas e l’attore cileno Alfredo Castro.

Cinema Duel, Via Borsellino, Caserta

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