Al Jarmusch club, Flavio Giurato trio

Caserta - 9 gennaio 2016

Comunicato stampa

Sabato 9 gennaio Flavio Giurato trio in concerto al Jarmusch club, in via C. Battisti 72 Caserta

Flavio Giurato è senza dubbio il segreto meglio custodito della scena cantautorale italiana, per alcuni il più grande cantautore italiano vivente. Fratello del giornalista Luca, artista di culto per addetti ai lavori e appassionati, autore di tre album meravigliosi tra il 1978 e il 1984 ("Per futili motivi", "Il Tuffatore" e "Marco Polo"), a distanza di 12 anni dal suo ultimo lavoro, "Il manuale del cantautore", è ritornato con un nuovo disco, "La scomparsa di Majorana", un capolavoro, definito da Christian Zingales della rivista Blow Up - che l’ha inserito al secondo posto, dietro “Carrie & Lowell” di Sufjan Stevens, nella top 10 dei migliori album usciti nel 2015 – “un disco che in futuro sarà adorato come un monolite sacro”.
Disco manifesto e apologia dalla musica organica garantita senza bpm. Album dedicato soprattutto alla grande ricerca degli armonici, il più ambizioso dei segreti del suono. La tastiera che si sente accompagnare le chitarre non esiste. Quel suono è creato spontaneamente dagli armonici.
Dieci tracce per un lavoro pensato come un album analogico e rigorosamente destinato ad un ascolto in cuffia che possa ricreare le complesse atmosfere dello splendido isolamento nel Val d’Arno, dove è stato registrato da Andrea Cozzolino con la produzione artistica di Piero Tievoli. Il lavoro di pre-produzione è durato quattro anni come le quattro stagioni nella sede della Entry di Roma con il pianoforte Steinway O180 e la cura di Guido Celli, giovane poeta romano molto attivo sulla scena catanese.
Perché Majorana: Lady Diana Spencer avrebbe voluto vedersi dissolvere come la pastiglia dell’Alka Seltzer nell’acqua del bicchiere. La possibilità di scomparire, l’opzione di non esserci più volontariamente. Il cambio di identità, il programmato suicidio del talento. Majorana come una chiave usb infilata nel racconto dell’Italia di oggi: si può inserire, si può espellere, l’importante è farlo in cuffia.
“La scomparsa di Majorana” ha visto l’impiego di chitarre Fender, Gibson, Rickenbacker, Nicola De Bonis ed Aegilium.
Tutta la lavorazione è stata eseguita in accordo con le fasi lunari.
Da gennaio Giurato ripartirà in tour accompagnato al basso da Federico Zanetti e alle percussioni da Daniele Ciucci Giuliani.

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