Intervista al chitarrista Augusto Ausanio
Caserta - 13 Dicembre 2015
Articolo di Emilio Di Donato
Da qualche giorno su YouTube il brano "Up the Mood" del chitarrista
casertano Augusto Ausanio sta ricevendo attenzione e commenti positivi per
la sua solarità e l'adozione di sonorità ed intenzioni più vicine al pop che
al jazz, con un tipico stile "Fusion" anni '70-80. "Up the Mood" è anche il
titolo del CD che uscirà a metà dicembre.
Augusto Ausanio conosce la
musica all'età di 15 anni. Quartiere difficile il suo. Periferia con pochi
spazi per i ragazzi. La chitarra lo ha salvato. La musica lo ha diretto in
porti sicuri. Un amore che si è saldato nel tempo. Ha realizzato diversi
lavori spesso tenuti nel cassetto. Ma la musica non ha tempo ed oggi con Up
the Mood realizza il suo sogno da ragazzo: un disco tutto suo. Augusto
cresce e si forma in diverse band locali collaborando con musicisti rodati
del panorama casertano tra i quali Wince Gnesutta, Luky Pesce e ultimamente
con Wena, la voce soul di Caserta con cui ha avuto il pregio di dividere il
prestigioso palco del blue note di Milano.
In occasione dell’imminente
uscita del CD abbiamo incontrato Augusto per parlare del suo progetto e
della musica in generale.
Emilio Di Donato: Augusto, cosa ti ha spinto a realizzare il tuo CD "Up The
Mood"?
Augusto Ausanio: Fin da ragazzo la musica ha fatto parte della mia
vita. Ho sempre immaginato che un giorno avrei realizzato un CD tutto mio. Anche
se oggi non sono più un ragazzino e ho i capelli sale e pepe, quel sogno di un
tempo, ha preso forma e contenuti. E devo dire che sono veramente felice per il
lavoro realizzato.
EDD: Come hai organizzato il lavoro di registrazione e pubblicazione?
AA:
C'è stata una fase di pre-produzione in cui ho preparato per ogni brano le linee
di tutti gli strumenti basso,batteria, sax e ovviamente le chitarre. Poi, quando
già il prodotto da me arrangiato aveva una sua consistenza mi sono rivolto ai
musicisti che hanno interpretato e dato il valore aggiunto con il loro strumento
ad ogni brano.
EDD: Con chi hai collaborato per la realizzazione del CD?
AA: Il CD è
arrangiato e scritto da me. Abbiamo Enzo Faraldo al basso, Luigi Palmiero alla
batteria, Luciano de Fortuna alle percussioni, Luky Pesce alle tastiere, Pietro
Ventrone al sax. Il CD si pregia anche di collaborazioni importanti tra cui
Wena, la grande voce soul del momento, che ha cantato e scritto il testo di un
blues trascinante "You Got It" interpretato da Wince Gnesutta al basso e Antonio
Silvestri alla batteria. Un'altra voce importante nel panorama casertano
Cristina Zeta interpreta il brano "Alquimia" con sonorità latine e testi di Ciro
Maiello, fraterno amico e consulente lungo tutta la fase del progetto. Infine la
vera e propria chicca, la collaborazione di Marco Sfogli, chitarrista casertano
di fama mondiale e attuale chitarrista della pfm, che ha suonato nel brano
"Unspoken Words".
EDD: Come è possibile procurarsi il tuo lavoro?
AA: Il disco uscirà a
metà dicembre e sarà possibile reperirlo in diversi negozi locali e naturalmente
sui portali web importanti tra cui Spotify, iTunes e simili.
EDD: Attraverso quali canali ascolti musica?
AA: Il canale su cui ascolto
musica è sicuramente YouTube, perché permette di unire l'ascolto alle immagini.
Un elemento di vantaggio per i giovani musicisti di oggi. Alla mia età
distruggevo lettori di musicassette, andando avanti e indietro per tirarmi giù
gli assoli di Satriani e Bryan May.
EDD: Cosa ti ha spinto a suonare? Qualche artista o qualche evento
particolare a cui hai assistito da ragazzo?
AA: La passione della musica è
nata tra i gradini di una chiesa, la parrocchia a dirla tutta. Noi ragazzi del
quartiere usavamo riunirci su quelle scale e passavamo i nostri pomeriggi tra
una partita di calcio, cantando a squarciagola i brani di Pino Daniele,
storpiando gli assoli di Mark Knoffler e ripetendo allo spasmo il riff di
chitarra di The wall dei pink Floyd.
EDD: Quali sono le tue principali influenze musicali? Queste influenze le
troviamo anche nei brani del CD?
AA: Ho ascoltato di tutto nella mia vita,
dal rock, al metal, passando per il blues il jazz e il country. Insomma amo
tutta la musica quando trasmette le emozioni giuste. Sicuramente una forte
influenza rock l'ho ricevuta ascoltando Bryan May e Joe Satriani. Ma mentre
metabolizzavo i loro assoli ascoltavo Pino Daniele e grazie a lui mi sono
accostato alla fusion, ascoltando mostri sacri come Chick Corea, Robben Ford,
Larry Carlton, Scott Henderson e tanti altri. Credo comunque che ci sia sempre
spazio per scoprire nuovi generi musicali e attinenze.
EDD: La musica diventerà la tua professione?
AA: La musica è la mia
passione e tale resta, anche se … mai dire mai!. Purtroppo non ci ho creduto
fino in fondo da ragazzino. Oggi realizzo semplicemente un sogno che avevo nel
cassetto con l'uscita del mio disco. Suono spesso e volentieri con musicisti
rodati del panorama locale in pub della zona con cui trascorro momenti felici
che migliorano la qualità della mia vita.
EDD: La crisi attuale rende difficile per molti artisti di trovare spazi e
modalità di guadagno con la propria arte. Ciononostante Caserta sta attaversando
un periodo di buona creatività anche in campo musicale. Tu come vivi questo
momento?
AA: Ho molti amici che fanno della musica la loro professione. I
contesti in cui potersi esprimere sono sempre più limitati ed è sempre difficile
avere fonti di guadagno certe e "tracciate". Nonostante le amministrazioni
mostrino scarsa sensibilità all'arte, le capacità e i talenti del nostro
territorio sono sempre in aumento. Dal mio punto di vista non è mai mancata la
voglia di comporre musica. Solo oggi però che riesco ad avere una mia
indipendenza economica riesco a realizzare qualcosa di mio.
EDD: Come pensi debba organizzarsi un musicista per potersi esprimere e
realizzare in una città come Caserta?
AA: La città di Caserta ahimè offre
ancora pochi spazi per l'arte in generale. Molte cose stanno cambiando con la
nascita di associazioni culturali e movimenti che promuovono musica, mostre di
pittura, rassegne. Alla mia età c'era la famosa gara dei gruppi alla festa di
Sant'Anna. Era l'unica vetrina per mettersi in luce, stringere le prime
collaborazioni ... nascevano le prime band. Si provava nei garage, nei
sottoscala, nei luoghi più improbabili. Oggi credo che i ragazzi siano
musicalmente più evoluti rispetto alla mia epoca, ci sono diverse sale prova, ma
è ancora più difficile potersi esprimere. C'è molta concorrenza e i talent show
a mio avviso hanno distrutto la spontaneità della musica.
EDD: C'è qualche realtà artistica o musicale casertana che ti fa piacere
segnalare?
AA: C'è ne per tutti i gusti. Caserta è piena di grandi realtà in
special modo di chitarristi, uno più bravo dell'altro. Ultimamente ho avuto il
pregio di suonare con Wena, la voce soul di Caserta, al blue note di Milano. Una
esperienza che porto nel cuore. Credo che Wena sia al momento tra le migliori
realtà artistiche che il territorio casertano esprime, insieme a tanti altri che
fanno onore a questa città in Italia e all'estero.