Al Teatro don Bosco l'album Time to Reborn dei Fall has Come
Caserta - 14 ottobre 2015
Articolo e foto di Tonia Cestari
E' stato presentato al Teatro don Bosco di Caserta l'album Time to Reborn
dei Fall has Come, progetto inedito totalmente in inglese del cantautore
Enrico Bellotta insieme ai chitarristi Enrico Pascarella e Raffaele
Giacobbone, accompagnati per l'occasione dal batterista Corrado d'Amato e
dal bassista Lucio Pietrangeli.
Enrico Bellotta era già conosciuto nel
casertano come cantautore e performer dalla voce graffiante ed educata allo
“screaming” tipico del rock americano che non passava inosservato nel suo
precedente progetto combat-folk dei Belly Bluster che lo aveva già visto
accanto ai virtuosi chitarristi Enrico Pascarella e Raffaele Giacobone.
Un'identità maturata nel tempo la loro, che nel progetto inedito ha potuto
esprimersi al meglio.
Parola chiave per i Fall has Come è, infatti,
“rinascita” (da qui il titolo dell'album Time to Reborn), la rinascita di un
cantautore e dei suoi chitarristi che dopo anni di gavetta per locali e progetti
diversi, hanno deciso di dedicare tempo ad un progetto personale.
Energetici
sul palco, complici e professionali, i Fall has Come hanno movimentato la
platea, impaziente quanto la band di assistere a questo evento. Il rock è un
genere musicale che di certo non fa restare immobili in poltrona, ma è stata la
dinamica presenza scenica di Bellotta ad animare lo show.
I brani eseguiti
sono tutti quelli contenuti nell'album “Time to Reborn” tra cui il brano
romantico “I Will”, “Wherever” dedicato ad una persona cara scomparsa e
“Remember” scritta dal Maestro Vittorio Copioso.
Ciliegina sulla torta è stato l'intervento del coro gospel che ha
accompagnato gli ultimi momenti dell'evento, formato da dodici cantanti
casertane: Giorgia Fosso, Alessia Ansalone, Erminia Marcello, Venere Perrotta,
Enrica Albalonga, Barbara de Blasio, Federica Laudadio e Alessia Fabiano
appartenenti al gruppo Soul Gospel dell' agenzia Anima Eventi di Casagiove,
insieme a Valeria Guarino (Valeria Acusticavox), Noemi Palladino, Carmen
Esposito e Lucia Daniele.
Un momento emozionante che ha segnato una perfetta
conclusione del concerto.
Ma lasciamo che Enrico Bellotta ci parli personalmente del suo progetto:
Tonia Cestari: Da un bel pò di tempo bazzichi per tutti i
locali di Caserta portando in giro diversi repertori, quando hai sentito il
bisogno di fermarti e dedicarti seriamente al progetto inedito?
Enrico Bellotta: Si, erano anni che sentivo personalmente l'esigenza di
scrivere un qualcosa che raccontasse i sentimenti umani nella loro intimità.
Il suonare nei locali con canzoni che non erano mie iniziava a starmi stretto e
cosi insieme ai miei due "fratelli" abbiamo deciso di abbracciare questo fine
comune.
T.C.: Come si è formato il gruppo?
E.B.:
Come dicevo, insieme a Enrico Pascarella e Raffaele Giacobbone, già uniti nel
progetto Belly Bluster,abbiamo deciso di intraprendere un percorso più serio,che
raccontasse molto di più di noi,delle nostre
esperienze. E' nato per il
semplice gusto di scrivere musica nostra da poco più di 3 mesi.
Mai ci
saremmo aspettati questi feedback positivi sul nostro lavoro.
T.C.: Hai detto che una delle tue influenze principali sono
i Foo Fighters, ci sono altri gruppi che ti hanno profondamente influenzato?
E.B.: Si, oltre i mitici Foo Fighters è un pò tutto il sound
made in Usa che pervade nei nostri pezzi. Gruppi come Nickelback, Lifehouse, 30
Seconds to Mars, Papa Roach e molti altri.
La cosa però che ci differenzia
tra le band appena citate è che ognuno di noi 3 ha uno stile personale e forse è
questo quello che rende le nostre canzoni particolari.
T.C.: Il coro gospel alla fine del concerto è stata una vera
ciliegina sulla torta. Come hai avuto l'idea di conciliare il rock con il
gospel?
E.B.: Da pochi mesi personalmente sono entrato a far
parte di questa corale e devo dire che è nato tutto per caso.
Il pezzo dove
c'è l'inserto del gospel rappresenta il concept intero del disco e della band,
ovvero una rinascita. Immaginavamo le voci del coro come i rami dell'albero
della vita. Ogni voce prendeva forma per tracciare il sentiero di ognuno di noi.
Anche il testo della canzone parla di come a volte ci si possa sentire
abbandonati al proprio destino ma poi,legandosi anche solo ad una foglia,si
possa rinascere e ricredere nei proprio sogni e nel proprio destino.
T.C.: Ora che l'album è nato e battezzato, che percorso ti
aspetta?
E.B.: Attualmente stiamo prendendo contatti con
locali qui nel casertano ma stiamo aspettando la conferma definitiva per il
nostro primo tour Americano previsto per inizio 2016.
T.C.: C'è qualcuno che vuoi ringraziare particolarmente?
E.B.: Beh, ce ne sarebbero tanti da ringraziare ma penso che il
grazie più grande vada a chi ha creduto in noi dal primo momento. Davvero ho
paura di dimenticarne qualcuno quindi il NOSTRO GRAZIE va a chi è stato accanto
a noi fino ad ora.
E anche noi facciamo un grande in bocca al lupo ai Fall has Come!