V edizione della rassegna “Sulle orme del Cantor d’Enea”
Sant'Arpino (CE) - dal 14 Giugno 2015
Comunicato stampa
Inizia la V edizione della rassegna “Sulle orme del Cantor d’Enea”,
promossa dalla Pro Loco di Sant’Arpino con il patrocinio del Comune di
Sant’Arpino, nella suggestiva cornice di Palazzo Ducale “Sanchez de Luna”
Domenica 14 giugno, ore 10.30, presentazione del libro “Sulle
ali del tempo, i veri protagonisti della storia: gli umili” di Pasqualina
Iavarone Pezzella
interverranno la scrittrice e critico d’arte Lucia de Cristofaro e il
blogger Salvatore Legnante. La mattinata sarà introdotta dai saluti
istituzionali del presidente della Pro Loco Aldo Pezzella, del sindaco
facente funzioni Aldo Zullo e dell’assessore alla cultura Salvatore
Brasiello
Pasqualina Iavarone Pezzella, che vive ed opera a Sant'Arpino, ha già
pubblicato diversi ed apprezzati volumi tra cui: Miracolo a Sant'Arpino
(1979), L'Arte Italiana degli anni '80 (1981), Raccolta di novelle (1982),
Noi (1982), Cuori di cocci (1984), Sorella droga (1988), La mia guerra
(1992, Archivio di Stato, Pieve S. Stefano), Siepe (1999), Poesie (2000),
Ieri e Oggi (2001), Sulle orme degli Antenati (2007), Non solo Sud (Ritratti
d'Autore) (2011), Nella Memoria storica di Atella – Miti e classicismo
(2013).
Con questo nuovo libro, arricchito dai disegni del giovane architetto
santarpinese Antonio Soreca, la scrittrice traccia la storia sociologica di
oltre un secolo della nostra Italia rivolgendo il suo più vivo interesse a
quelle fasce deboli che hanno conosciuto la fame e le più grandi
umiliazioni. “Nella sua narrazione – sottolinea Maria Cristina Iavarone –
l’autrice tocca tutti i problemi più inquietanti del nostro tempo: il
degrado ambientale, anzi lo sciagurato scempio della natura, la corruzione
che dilaga in ogni campo, la criminalità sempre più spietata e arrogante, la
devianza degli adolescenti per cui diventano bulletti violenti e
spregiudicati anche ragazzini di buona famiglia con la “pancia piena” che
fanno rapine per rompere la noia accanto ad altri che fanno la stessa cosa
esasperati dalla fame”. Dal canto suo l’autrice Pasqualina Iavarone Pezzella
precisa: "Questa mia ultima opera ha il riflesso della mia fantastica
infanzia trascorsa in libertà sul fiume con i figli dei contadini in una
natura pittoresca pullulante di vita, cinema prezioso per il mio
immaginario. I voli pindarici della fantasia, hanno traslato la mia
sensibilità all’apice dell’impossibile: uno stillicidio di emozioni forti mi
hanno indotto a scarabocchiare sin dall’alba dei tempi. Negli occhi conservo
ancora lo stupore dei colori della mia terra natia: lo smeraldo dei monti
all’orizzonte, il verde dei campi coltivati, l’argento del fiume in perenne
corso alla foce, il giallo delle pratoline, il bianco dei broccoli, il rosso
dei papaveri. La storia che io ho narrato racchiude il dolore dei più umili,
quelli che non hanno mai avuto una difesa per i loro diritti calpestati, né
hanno potuto trovare parole per esprimere il loro dolore. Attraverso il
tempo cambiano tante cose, si evolvono le condizioni di vita, ma gli umili
non sono riusciti mai a riscattare la loro dignità e a sfuggire alle
“mazzate” dei potenti. La mia non è una demagogia e nemmeno una condanna, ma
solo un punto di vista da esporre alle giovani generazioni con gli auspici
che riescano a costruire il loro futuro col coraggio della propria
iniziativa illuminata dal sole di giustizia sempre di più”.
La scrittrice e critico d’arte Lucia de Cristofaro dal canto suo evidenzia:
“Se volessimo accostare questo romanzo ad una corrente di narrativa
dell’ultimo periodo di sviluppo della nostra letteratura dovremmo accostarlo
al Neorealismo che ha fuso insieme storia e vita, ha presentato vicende
strazianti che facevano parte della vita quotidiana. Ma la scrittrice
Iavarone è soprattutto “se stessa”, mostra una originalità inconfondibile,
eccellente creatività. Non possiamo fare a meno d renderle il nostro
consenso e il giusto plauso”.