Eventi alla Libreria Spartaco
Santa Maria Capua Vetere (Ce) - Giugno 2015
Comunicato stampa
3 Giugno, ore 18: presentazione del libro “La casa delle bifore”
di e con Lidia Luberto (ed. Guida).
A parlarne, assieme all’autrice sarà Stella Eisemberg, scrittrice e
poetessa. Letture a cura di Piera De Cesare.
Il libro
Il racconto, ambientato a Casertavecchia, è centrato su una donna di grande
carisma, Ursula Pannwitz, per oltre un trentennio animatrice della vita del
Borgo e della cultura dell'intero territorio, promotrice di iniziative di
valorizzazione dell'antica contrada. La storia è costruita sui ricordi della
protagonista, dalla sua infanzia e adolescenza trascorse in Germania durante
la Seconda guerra mondiale e nell'immediato dopoguerra, al suo arrivo in
Italia, fino alla scoperta di una nuova e inattesa dimensione di vita e alla
scelta di abitare a Casertavecchia, il luogo dove ha trovato l'armonia, la
serenità e se stessa. La storia della protagonista si interseca con i
ricordi e le riflessioni dell'altro personaggio principale del racconto che
è la stessa testimone-narratrice. Ne deriva un dialogo profondo fra due
sensibilità, che ha come sfondo il Borgo medievale con tutto il suo fascino
antico, il suo carico di storia e con l'atmosfera che emana da ogni angolo e
che ha ammaliato migliaia di visitatori.
L’autrice
Lidia Luberto, nata a Carinola, vive a Caserta. E’ docente di materie
letterarie negli istituti superiori e giornalista (attualmente collabora con
il quotidiano Il Mattino). E’ cofondatrice e animatrice del Premio
giornalistico nazionale “Matilde Serao”.
Giovedì 4 giugno, ore 17.30, (Spartaco OFF) complesso culturale
Sant’Agostino, via Mazzini, Caserta: il giornalista Francesco de Core
presenta il suo libro “Un pallido sole che scotta” (ed. Spartaco). A
conversare con l’autore sarà la giornalista e scrittrice Titti Marrone.
Introduce Enzo Battarra. Letture di Lucia Ferillo.
Il libro
Il Meridione raccontato da Francesco de Core è amore e tormento, incisione
profonda nella carne di un territorio dell’anima che poteva essere e non è,
di una patria con troppe bandiere, un eterno purgatorio di attese tradite. È
un cammino della speranza, repressa dagli occhi e voluta con il cuore. In
buona, ottima compagnia di scrittori e artisti, apolidi e icone di un’Europa
smarrita, anacoreti alla ricerca di un loro deserto dove vivere e pregare,
poeti che amano parole e colori. Niente acquerelli, eppure non solo
fotografie in bianco e nero, ma nitide tracce di un giornalista che oltre
alla penna porta in valigia un’accetta affilata. Attento e curioso, ama
aggirarsi tra le mura sbrecciate di Casertavecchia, come Pier Paolo
Pasolini. Assieme ad Albert Camus si lascia abbagliare dai resti maestosi ed
eterni di Paestum. Schiuma di rabbia con Giuseppe Berto sul suolo calabro
violato e si ferma con pudore accanto a Leonardo Sciascia all’ingresso della
Certosa di Serra San Bruno. Poi si tuffa nei versi di Alfonso Gatto, il
coriaceo amante di Salerno e della divina costiera. A Marcianise, sulle orme
di Roberto Saviano, sale sul ring nella fabbrica di campioni del maestro
Domenico Brillantino: qui respira sudore e grinta, disciplina e sacrificio.
Sembra soffocare nel corpo dilaniato di Napoli, con le lacrime di cenere di
Giuseppe Montesano e i richiami a Elena Ferrante, Nicola Pugliese e Luigi
Compagnone. Sullo sfondo il profilo rigoroso di un esule, Gustaw Herling.
L’autore
Francesco de Core (Caserta 1965), giornalista, è redattore capo del
quotidiano “Il Mattino”. Ha scritto, con Ottorino Gurgo, Silone, l’avventura
di un uomo libero(Marsilio, 1998), Burocrati e saltimbanchi siete il veleno
della sinistra. Il libro rosso di Lev Davidovic Trotzky (Pironti, 1999),
Silone, un alfabeto(l’ancora del mediterraneo, 2003). Ha curato il libro di
scritti giornalistici di Ignazio Silone Esami di coscienza (e/o, 2000.
Premio Capri San Michele) e Stanza 1304. La finestra sulla guerra (Graus,
2004). Suoi interventi compaiono nei volumiL’eredità di Tempo presente
(Fahrenheit 451, 2000), Nel Sud. Senza bussola(l’ancora del mediterraneo,
2002), Silone. La libertà (Guerini e Associati, 2007),Stranieri. Albert
Camus e il nostro tempo (Contrasto, 2012), Fuoco sulla città (Ad est
dell’equatore, 2013), F For Fake (Editori Internazionali Riuniti, 2013).
Mercoledì 10 giugno, ore 18: presentazione del libro “I Rom. La razza
ultima. Prigionieri di identità presunte” di e con Maurizio Alfano (ed.
Aracne).
Interviene Paolo Graziano.
Il libro
Nessuno negli ultimi trent’anni ha fatto meglio di Ceausescu in tema di
inclusione dei Rom; una condizione che testimonia da sola quanto vacue siano
state finora le politiche nel nome dell’emancipazione dei Rom propugnate
dall’UE da una parte, e dai singoli Stati dall’altra, che, all’interno di
presunti progetti pro Rom, (ri)producono in serie, in una sorta di catena di
montaggio degli stereotipi, i Rom come gli schiavi culturali del terzo
millennio. Sono impiegate, inoltre, risorse economiche in abbondanza per una
comunità di minoranza (tutta la popolazione italiana di origine Rom è
inferiore agli abitanti dell’ottavo municipio di Roma), che hanno però avuto
i loro effetti nella riattivazione di neo processi di (ri)confinamento
sociale, o di arricchimento altrui, ovvero di quella parte di terzo settore
che ha firmato convenzioni, incassato denaro pubblico e generato profitti.
Per fortuna, nonostante la complicità a volte palese di parte del modo del
privato sociale e politiche scellerate, si stagliano sempre più
all’orizzonte nella costruzione delle società del terzo millennio talune
comunità meticce, che recuperano proprio l’identità di uomini e donne Rom
come parte integrante del loro funzionamento interno, liberandosi così
finalmente dalla prigionia di un’identità presunta.
L’autore
Maurizio Alfano è laureato in Scienze sociali per lo Sviluppo, la
cooperazione e la pace presso l’Università della Calabria. Ha effettuato
ricerca su un campione di emigrati italiani e sulla percezione che hanno
degli stranieri presenti in Italia; osservazione partecipante sulle
condizioni dei rom rumeni. Partecipa alla Sesta conferenza Espanet 2013 con
un paper sul ruolo delle reti informali e sulla loro capacità di costruire
nuove comunità transnazionali stabili. Si occupa di migranti, migrazioni e
di Rom di etnia rumena, bulgara e serba in particolare, nei campi di
Cosenza, Scampia, Giugliano e Prokuplje occupandosi della loro integrazione
urbana ed economica nei contesti di riferimento.
Venerdì 19 giugno, ore 18 anteprima di “Letti di notte” con “Il
Cammino di Santiago”: chitarra e batteria, con improvvise incursioni di
piano per sfiorare diversi generi e sfiorire in atmosfere post-rock
rivisitate in chiave on the road con Fabio Ianniello e Gennaro Giardullo.
Sabato 20 giugno, (Spartaco OFF), ore 20, Palazzo Lanza a Capua,
presentazione del libro “Un pallido sole che scotta” di Francesco de Core
(ed. Spartaco).
A conversare con l’autore sarà la scrittrice Marilena Lucente (autrice del
libro “Le giocatrici” ed. Spartaco). <
A seguire, alle 20,30, l’attrice Gea Martire leggerà brani del libro
accompagnata al pianoforte da Lello Petrarca. Nell’ambito del festival “Il
luogo della lingua” di Palazzo Lanza.
Lunedì 22 giugno, ore 18: per il ciclo “Matti per i classici” una
sera con Alexandre Dumas e “La signora delle camelie”.
Libreria Spartaco, via Martucci 18, S. Maria C. V. (Ce)