Teatro Comunale: anteprima di “Profumi d’Algeri”
Caserta - 6 maggio 2015
Articolo di Rossella Barsali
Monica Guerritore, tra le attrici più intense e complete del cinema e del
teatro italiano, ha deciso con i produttori della Socialmovie di presentare
al Teatro Comunale di Caserta l’anteprima del suo ultimo film “Profumi
d’Algeri”, mercoledì 6 maggio alle ore 21.00.
Il film, che si cala nella drammatica condizione femminile in Algeria sullo
sfondo del terrorismo islamico, è stato diretto dal regista Rachid Benhadj,
Globo d’Oro 2007 per “Il pane nudo”, e si avvale della magistrale fotografia
di Vittorio Storaro, vincitore di tre Premi Oscar per “Apocalypse Now”,
“Reds” e “L’ultimo imperatore”
Alla proiezione, voluta dall’Assessorato alla Cultura di Caserta,
assisteranno autorità, politici, giornalisti, televisioni locali e
nazionali. I cittadini che intendono partecipare all’evento potranno
ritirare gli inviti al botteghino del Teatro Comunale casertano.
La visione del film sarà anticipata da una conferenza stampa che si terrà
nella sala conferenze del Teatro cittadino casertano - Via Mazzini n° 71 -
alle ore 18.30 a cui parteciperà la protagonista Monica Guerritore,
personalità di spicco del panorama cinematografico e teatrale italiano, ed
il regista Rachid Benhadj, per rispondere alle domande dei giornalisti
Sinossi: Karima, celebre fotografa algerina residente a Parigi da molti anni,
è costretta a rientrare precipitosamente ad Algeri per assistere all’agonia del
padre, il vecchio patriarca con il quale venti anni prima aveva rotto ogni
rapporto.
Il ritorno obbligato tra coloro che l’hanno vista nascere e crescere, tra i
membri di quella famiglia da cui si era allontanata per sfuggire
dall’oppressione paterna, risveglia in lei i fantasmi del passato.
Durante i venti anni d’esilio passati in Francia, Karima ha fatto di tutto per
cancellare il passato e mimetizzarsi nella realtà di un mondo che non era il
suo, ma che le permetteva di sopravvivere.
Quando ormai pensa di aver definitivamente esorcizzato la sua vita precedente,
ecco quest’ultima riemergere in tutta la sua complessità.
Nel viaggio che la riporta nella terra d’origine ogni cosa, ogni personaggio ha
l’effetto di riaprire antiche ferite.
Nella casa d’Algeri, nella quale si respirano ancora l’aria e i tanti profumi
del passato, Karima comprende che la musica dei ricordi non sempre è gioiosa.
Nei luoghi dove venti anni prima si era consumato un dramma che l’aveva
costretta a fuggire dal padre, la donna scopre che suo fratello minore Morad, da
sempre sottomesso al genitore, aveva trovato nel fondamentalismo islamico la
strada della rivolta.
Suo malgrado, Karima si trova coinvolta nell’arduo compito di salvare dalla pena
capitale il fratello, accusato di essere il capo di una cellula terroristica.
Nel momento in cui riesce a dimostrare l’innocenza di Morad e a ottenere la sua
liberazione, nuove prove dimostrano la colpevolezza del fratello.
Sconvolta dalle ultime irrefutabili rivelazioni, Karima si sente divisa tra la
spinta a nascondere la verità che condanna definitivamente Morad alla pena
capitale e il desiderio di far valere il senso di giustizia sul legame di sangue
che la lega al fratello.