20 anni di Casa Rut: concorso New Hope Festival
Caserta - 28 Marzo 2015
Comunicato stampa
In occasione del ventennale di presenza a Caserta di Casa Rut – centro di
accoglienza per donne migranti sole o con figli in gravi situazione di
difficoltà e/o sfruttamento - e del decennale di resistenza attiva della
Cooperativa Sociale New Hope – che offre addestramento professionale e
lavoro a queste giovani donne e madri - abbiamo ideatoe realizzato il
concorso New Hope Festival dal titolo “Il Sud e il femminile: dal riscatto
sociale ad un’economia solidale”, rivolto alle Scuole Superiori della città
di Caserta. E’ stata un’esperienza nuova, impegnativa ma anche entusiasmante
e coinvolgente. Con nostra grande sorpresa hanno aderito parecchi Istituti
con la viva partecipazione dei Dirigenti Scolastici, di numerosi studenti e
docenti.
L’evento conclusivo del concorso si terrà sabato 28 marzo 2015, a
partire dalle ore 9.00, presso il Teatro Comunale di Caserta, in Via
Mazzini.L’evento si svolge con il Patrocinio Morale della Diocesi e della
Provincia di Caserta, dell’Amministrazione Comunale, la quale ha dato ad uso
gratuito la Sala del Teatro, e della Camera di Commercio di Caserta.
Nella prima parte della mattinata ci sarà una Tavola Rotonda, moderata dalla
giornalista Doralisa Barletta, con interventi di relatori di rilevanza
nazionale, amici di Casa Rut e della cooperativa sociale NewHope: Livia
Turco già ministra della Solidarietà Sociale; Elisa Kidane’ direttrice
ComboniFem; Massimo Milone direttore RAI Vaticana; Sergio Tanzarella Docente
di Storia del Cristianesimo.
La seconda parte vedrà la premiazione dei primi tre lavorivincitori del
concorso “NewHope Festival” -narrativa, spot video o fotografia, valutati e
scelti da una Commissione Tecnica composta da nove membri, esperti nei vari
settori.
Siamo grate a Dio per questo cammino insieme di Chiesa, in questa nostra
terra, dentro questa nostra storia. Un cammino che ci ha portate, spinte dal
Vangelo e dal nostro carisma, e come ci invita costantemente Papa Francesco,
“ad uscire da noi stesse per andare verso le periferie esistenziali”, dove
c’è un’umanità, in particolare femminile, affamata e assetata di vita e di
dignità. Dio ci ha donato la grazia di “trovare la vita dando la vita, la
speranza dando speranza, l’amore amando”.