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Premio Bianca D'Aponte X edizione: un'esperienza unica nel suo genere.

Aversa (CE) - 25 e 26 Ottobre 2014

Articolo di Tonia Cestari.

Ad una settimana dalla conclusione del Premio Bianca D'Aponte, un diario "vissuto da dentro", in cui ho raccolto tutte le mie impressioni e la gioia di aver avuto questa bellissima opportunità

Sono tante le emozioni che confluiscono e si fondono ogni anno al Teatro Cimarosa di Aversa in occasione del Premio Bianca d'Aponte. Un appuntamento fisso ormai da dieci anni per giornalisti, discografici, professionisti ed esperti del settore che si ritrovano insieme spinti più dal senso di condivisione che per lavoro.
Non a caso l'edizione di quest'anno è stata particolarmente carica di "aria di festa" poichè si celebrava il decennale del concorso. Per tre giorni consecutivi, dal 23 al Ottobre, partecipanti e staff si sono spesi al massimo affinchè tutto andasse per il meglio.

Elisa Rossi - foto di Roberta Cacciapuoti

Il primo dei tre giorni prevedeva lo svolgimento del seminario “La qualità della scrittura” tenuto da Giuseppe Anastasi, autore di Arisa e Angelo Franchi, editore della casa discografica Universal. Un incontro a ingresso libero, molto partecipato, sulla differenza tra canzoni nate dall'interiorità del cantautore e quelle nate per esigenze discografiche soggette ai limiti temporali imposti dal mercato. Subito dopo il seminario si sono tenute le prove generali con la band messa a disposizione dal concorso. Ogni cantautrice, infatti, secondo il regolamento, aveva la facoltà di scegliere se eseguire il brano in gara con un proprio musicista di fiducia o con il gruppo messo a disposizione dal concorso formato da Alessandro Crescenzo (pianoforte), Enzo Carpinone (basso), Titti Cellurale (violino), Gianluca D'Alessio, Annarita di Pace (violino), Luciano de Fortuna (percussioni), Guido della Gatta (chitarra), Ciro Manna (chitarra), Gabriella Manna (cori), Maria Rosaria Saviano (viola), Peppe Vertaldi (batteria), Pietro Ventrone (sax soprano e tastiere), Roberta Andreozzi, Giusy Vigliotti e Gabriella Manna (cori).

Le prove sono state veloci e fattive perchè i musicisti già avevano studiato, durante il mese di Ottobre, tutti i brani, basandosi sulle registrazioni inviate dalle finaliste, eventualmente riadattate da Alessandro Crescenzo e supervisionate dal direttore artistico Fausto Mesolella.

Le due serate del 24 e 25 Ottobre, condotte dagli esilaranti Antonio Silva, storico presentatore del premio Tenco e le giornaliste Roberta Balzotti e Maria Cristina Zoppa, sono state una vera e propria celebrazione della X edizione del Premio Bianca d'Aponte.
La prima serata è stata principalmente riservata alle esibizioni delle finaliste e di alcuni artisti di rilievo come la vincitrice della scorsa edizione Federica Abbate, Alessio Bonomo, Doppiopasso, Fausta Vetere, Mimmo Cavallo, Mauro Ermanno Giovanardi, Kaballà, Joe Petrosino, Tricarico e Letti Sfatti.
Noi concorrenti intanto già avevamo avuto tempo per conoscerci nella condivisione di gioia, ansia, grinta, ed emozione di essere arrivate fin lì con quella tipica adrenalina del “dietro le quinte”.
Sapevamo comunque che l'importante quella sera era di riuscire a comunicare le nostre personalità artistiche al pubblico nel migliore dei modi. Durante le due giornate trascorse insieme ci siamo rese conto di essere talmente diverse l'una dall'altra, ognuna con le proprie caratteristiche e che proprio la nostra diversità artistica avrebbe fatto di del Cimarosa un caleidoscopio da godersi fino in fondo.

Le partecipanti con le rispettive canzoni sono state::
ALFINA SCORZA (SA) con Suona forte, ALICE CLARINI (Roma) con Se mi guardi così, ANITA VITALE (ME) con Quantu custa, ELIANA TUMMINELLI [NaElia] (CT) con Arcobalenò , ELISA ROSSI (RN) con Pensi sia possibile, ELSA MARTIN (UD) con Cjante, FEDERICA DI MARCELLO [Marlò] (PE) con Il pozzo nell'anima, FLORIANA CANGIANO [Flo] (NA) con Quale amore, GIULIA DAICI (UD) con Aiar, SARA FOCHESATO (VT) con MirataMente e TONIA CESTARI (CE) con Capate nel muro.

Il giorno dopo, sabato mattina, ci siamo tutte esibite con un secondo brano a scelta, sempre inedito, in presenza di tutta la giuria nella sala dell'auditorium Bianca d'Aponte di Aversa che ha avuto modo di conoscerci meglio.
Dopo un pranzo abbondante e il pomeriggio libero arriva finalmente la sera della grande festa.

La seconda serata al Teatro Cimarosa è sembrata a tutte noi un sogno....
Sul palco era un susseguirsi di comicità, spiritualità e complicità tra gli artisti che si sono esibiti in duetti come nell'improvvisazione di Elena Ledda e Petra Magoni: quest'ultima ha fatto sorridere nella versione di “Light My fire” con Fausto Mesolella alla chitarra. Andrea Mirò, madrina della X edizione e in quanto tale, ha eseguito un brano di Bianca a sua scelta, Come Dorothy. Anche Bianca ha avuto modo di cantare su quel palco ... in un brano da lei registrato e accompagnata dal vivo dal direttore artistico, Mesolella, alla chitarra: non è stato facile trattenere le lacrime ma era un momento che assolutamente non poteva mancare nel decennale della manifestazione. Altro momento di profonda riflessione è stato creato da Momo (Simona Cipollone) che ha cantato “Non ricordo”, la sua canzone dedicata all'Alzheimer, interpretata straordinariamente al punto da meritare una standing ovation. Altra esibizione immancabile è stata quella di Mariella Nava, particolarmente affezionata al concorso: è infatti presente da diverse edizioni con grande affetto e attenzione per le cantautrici partecipanti al punto da aver personalmente istituito un premio consistente in un vero e proprio contratto con la sua casa discografica “Suoni dall'Italia”.

Elena Ledda e Petra Magoni

Ancora sul palco Tony Bungaro accompagnato dalla band del Premio D'Aponte nell'esecuzione della sua Guardastelle, Enzo Avitabile insieme a Fausto Mesolella ha eseguito "Don Salvatò" dai toni malinconici per poi riscuoterci con la solita grinta nel suonare il sax. Elena Ledda ha dato un saggio delle sue indiscutibili capacità vocali ed espressive anche nel duetto con Erica Boschiero, ex vincitrice del concorso e invitata come ospite insieme alle altre vincitrici delle precedenti edizioni: Claudia Angelucci, Veronica Marchi, Germana Grano e Mama's Gan, Charlotte Ferradini, Momo e Chiara Morucci .
I premi assegnati tra un'esibizione e l'altra sono stati:
Premio della miglior interpretazione ad Anita Vitale, per il miglior testo a Flo Cangiano, mentre Alfina Scorza ha ricevuto il premio per la migliore composizione musicale e il premio di Mariella Nava consistente in un contratto discografico con l'etichetta di Suoni dall'Italia. Il Premio della critica è andato a Elsa Martin mentre la vincitrice assoluta della X edizione del Premio Bianca d'Aponte è stata Elisa Rossi che si aggiudica così la borsa di studio del valore di € 1500,00 messa in palio dall’organizzazione e anche la targa offerta dall’Associazione “MuoviLaMusica” diretta da Alberto Salerno e dalla moglie Mara Maionchi.

Le finaliste

L'assegnazione dei premi è stato motivo di festeggiamento per tutte noi al di la di qualsiasi competizione
Cosa a mio parere più importante in assoluto è che il senso della competizione in questo concorso è completamente nullo. Non si tratta affatto di ipocrisia: è ovvio che vincere un premio fa piacere, ma rientrare nella rosa delle 11 finaliste è già una grande vittoria. Inoltre, avendo avuto modo di conoscerci come “colleghe” e trovandoci in un ambiente sereno tra persone schiette e leali, viene naturale essere felici semplicemente perchè il tutto sta accadendo.
Inoltre per tutti e tre i giorni non abbiamo mai smesso di percepire la presenza di Bianca, cantautrice come noi, alla quale è dedicato il concorso: sentirla come una protettrice, una che avrebbe dovuto essere su quel palco tra di noi, non lasciava spazio alla sete di vittoria.
Un ambiente talmente pulito che lascia capire il motivo per cui ogni anno chi ne ha già fatto parte ci ritorna con piacere.
E' raro incontrare persone come Gaetano d'Aponte e sua moglie Giovanna pronti ad accogliere ogni anno ragazze nuove con la stessa passione della loro Bianca per realizzare un pò dei loro sogni.


Giovanna D'Aponte

Quella del Premio bianca d'Aponte è un esperienza fondamentale per una cantautrice, può essere una riconferma, quel tassello mancante, un traguardo o una partenza. E', insomma, una tappa importante. Per una cantautrice, essere tra le partecipanti di questo premio significa molto: significa potersi esprimere davanti ad una giuria esperta del settore, ad un pubblico raffinato pronto ad ascoltare cosa le partecipanti hanno da raccontare una volta avuta la possibilità di farlo, senza dimenticare che tutto questo è stato fatto nel nome di Bianca.
Un'emozione percepita come unica nel suo genere da tutte, sia da chi, come me, non aveva che poche esperienze, che dalle altre mie amiche-colleghe con diverse esperienze di concorsi

consulta: Premio Bianca d’Aponte X edizione

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