Presentazione di "Conversando sulla cipolla in Alife" di Rosario di Lello

Alife (CE) - 9 agosto 2014

Comunicato stampa

Sabato 9 agosto alle ore 18:30 presso il Museo Archeologico di Alife si terrà la presentazione del libro "Conversando sulla cipolla in Alife" di Rosario di Lello. La bravura dell'autore è stata quella di calare la storia di questo meraviglioso ortaggio in quella della Nostra Terra, con precisi riferimenti storici, archeologici, geografici, topografici, ed infine economici e sociali. Il libro può definirsi uno dei trattati più completi sulla storia di questo particolare ortaggio ed è stampato grazie al contributo della Banca Capasso Antonio SpA, sempre attenta al territorio e promotrice di eventi che possano mettere in risalto le tradizioni locali. La Banca si augura che il testo possa essere una guida per una platea di giovani motivati dalla ricerca dell’essenziale, del reale, del buono, del bello e soprattutto delle tradizioni che stanno ormai scomparendo.

Il prezioso ortaggio è anche tra i prodotti protagonisti del progetto "Presidio delle Biodiversità dell'Alto Casertano" condotto da Slow Food Campania e Fondazione Slow Food per la Biodiversità, in collaborazione con le Condotte Slow Food "Massico e Roccamonfina", "Matese" e "Volturno", grazie alla intuizione del GAL "Alto Casertano" che ha inserito nel proprio Piano di Sviluppo Locale una azione destinata a compiere uno studio efficace per l'individuazione di colture e allevamenti tradizionali a rischio di scomparsa e la selezione di microfiliere locali. Il GAL Alto Casertano ha deciso di sostenere l'attivazione di tale progetto utilizzando i fondi della Misura 412 del Piano di Sviluppo Locale (PSL) Alto Casertano "Giardino di Terra di Lavoro" (previste nel Programma di Sviluppo Rurale Campania -PSR- 2007/2013 - Asse 4 Approccio LEADER).
In questa occasione, la Condotta Slow Food Matese proporrà un Test Gastronomico per imparare a conoscere la versatilità di questo prodotto attraverso una serie di degustazioni.

La città di Alife vanta una tradizione millenaria legata alla cipolla. Sorprendente l’iscrizione sepolcrale del I sec. d.C., rinvenuta in località Pizzone, dove viene citata una Ceparia Archene. Passando per il Medioevo e arrivando fino al secolo scorso, la cipolla ha sempre fatto parte dell'economia del paese. Le guerre, le forti emigrazioni e il boom economico fecero regredire la coltivazione della cipolla fino alla sua quasi scomparsa. Dal 2010 si è ricominciato a coltivare con interesse questo ortaggio, grazie ad Antonietta Melillo. Dopo due anni di prove e tentativi, è nata nel 2012 la Comunità del Cibo di "Terra Madre" dei "Cannavinari del Sannio Alifano". La cipolla alifana si differenzia dalle altre per il suo equilibrato carattere organolettico: sapida, callosa, dolce al punto giusto e non pungente. Essa è molto apprezzata da ristoratori che l'hanno inserita nei loro menù.

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