Presentazione del festival "La musica può fare"
Libreria Spartaco Interno 4, Santa Maria Capua Vetere (CE) - 29 Maggio 2014
Articolo di Giuseppe Vuolo, Foto di Rossella Vetrano
È stato presentato giovedì mattina, alla Libreria Spartaco Interno 4, il
programma de "La musica può fare 2014", il festival organizzato annualmente
dall'Associazione culturale "Club 33 Giri" di Santa Maria Capua Vetere,
preziosa realtà della provincia casertana che da tre anni promuove l'arte e
la cultura in tutte le loro forme. Alla presentazione sono intervenuti il
Presidente dell'associazione Francesco Rauccio, la Vicepresidente Federica
Siano, la responsabile dell'Ufficio stampa Roberta Cacciapuoti, l'Assessore
sammaritano alla cultura e alle politiche giovanili Carlo Troianiello e la
giornalista Rossella Vetrano in qualità di moderatrice. Ospite della
presentazione è stata Rosita D'Errico, direttrice della Cooperativa sociale
Ottavia, il progetto scelto quest'anno dal Club come destinatario di parte
dei proventi del festival.
Il festival, presentato dallo speaker di RadioPrimaRete Giulio Caputo, sarà
ambientato, come da tradizione, nella bellissima Villa Cristina in Via
Cappabianca, una villa antica di proprietà comunale ma perlopiù
inutilizzata, un luogo quasi magico, un piccolo polmone verde nel cuore
dell'Antica Capua che meriterebbe di ospitare altri eventi di questo genere.
Definire "La musica può fare" come un concerto o un semplice festival è
riduttivo. È piuttosto un grande sforzo collettivo, un progetto realizzato a
piccoli passi, coltivato sin da Ottobre e lungo tutta la stagione 2013/2014 come
un qualcosa a cui si vuole bene, nonché un'occasione per bonificare e
valorizzare spazi pubblici abbandonati, promuovendo cultura a 360° e, in più,
sostenendo le attività di associazioni e cooperative che operano sul territorio
con gli stessi obiettivi.
La prima edizione, ha ricordato il Presidente Francesco Rauccio, nacque quasi
per caso, a supporto del progetto "Play for Africa". Quell'anno spiccavano le
partecipazioni di Riccardo Sinigallia, di Ciccio Di Bella dei 24 Grana e del
cantautore italo-francese Sandro Joyeux. La seconda edizione, a supporto di Casa
Rut, già camminava egregiamente sulle sue gambe, trainata dai nomi dei The Shak&Speares,
Giovanni Block e The Gentlemen's Agreement.
E anche quest'anno la line up del palco principale si presenta senz'altro
accattivante: i primi a suonare sarannno i sammaritani The Fabbrica 2.0, band
giovane ma con già due album all'attivo e una buona esperienza sul palco (tra
gli altri, hanno aperto i concerti di Riccardo Sinigallia, L'Orso e Francesco Di
Bella), già vincitori del contest "Campania Sonic Lab" appena un anno fa.
Dopo di loro sarà la volta del cantautore napoletano Claudio Domestico in arte
Gnut, vecchia conoscenza del Club (dove si esibì a Dicembre 2012 in un'intima serata
acustica), uno degli artisti più apprezzati della scena indie campana. Da
segnalare, nel 2013, il side-project Tarall & Wine assieme a Dario Sansone dei
Foja e la partecipazione alla colonna sonora del film di animazione "L'arte
della felicità" di Alessandro Rak. Dopo un anno di gestazione, è uscito lo
scorso 22 Aprile il suo terzo album, "Prenditi quello che meriti".
In chiusura, il piatto forte della serata: la band genovese degli Ex-Otago,
nella loro unica data del Sud Italia, ottenuta dopo una trattativa serrata. Il
loro è un indie-pop semplice e dall'allegria contagiosa, che dal 2002, è andato
"de-elettrificandosi" nell'arco di quattro album (soprattutto nel loro ultimo
"In capo al mondo"), mescolando sempre la tradizione dei cantautori alla musica
leggera, l'ironia alla malinconia.
Cancelli aperti dalle 17, ma la musica comincerà già alle 18 col Palco B: nato nella passata edizione come naturale prosecuzione delle serate "Palco aperto" del Club, si è subito contraddistinto per gli interessanti artisti emergenti che, a titolo del tutto gratuito, lo hanno animato, riscuotendo consensi ed apprezzamenti che non hanno nulla da invidiare a quelli destinati agli artisti del main stage. Quest'anno toccherà a Il piano B, progetto musicale del pianista Fabio Ianniello, i Blindur, il progetto I treni non portano qui e la cantautrice folk-rock Rossella Scarano.
Tuttavia LMPF non è solo musica, ma molto altro ancora. Anche quest'anno, infatti, il festival si avvarrà della collaborazione e dei contributi di tante belle realtà del nostro territorio, in primis del casertano Teatro Civico 14, il cui direttore artistico Roberto Solofria metterà in scena un reading su testi di Luigi Imperato e musiche di Paky Di Maio. Inoltre, saranno esposte ben quattro mostre di arti visive: il progetto "Hysteria" del fotografo Nicola D'Orta (da ricordare il 1° posto al Wiki Loves Monuments 2012 con una fotografia dell'Anfiteatro Campano); le foto di scena realizzate da Alessandro Rauccio nel corso dell'ultima stagione teatrale di Officina Teatro; i disegni di Bianca Vitale, giovanissima artista casertana, allieva dell'Istituto d'arte di San Leucio; e infine la mostra-concorso #trentatreche, dove il Club 33 Giri ha chiesto a soci ed amici di rispondere alla domanda "Che cosa ti fa venire in mente il numero 33?", il tutto elaborato graficamente da Giuseppe Faggiano e Stefania Circelli.
Senza dubbio la "multidisciplinarietà" è una delle caratteristiche principali
del festival; le tante iniziative quali mostre, stand, proiezioni, reading
stanno a dimostrare che "non è solo un concerto di beneficenza" o un semplice
festival musicale. LMPF vuole essere molto di più: non un parcheggio nel quale
si è montato un palco e qualche chiosco per le bibite, ma uno spazio dove stare
bene per un pomeriggio, incontrare persone, parlarsi, rilassarsi sdraiati
sull'erba, adatto anche ai più piccoli grazie al verde e agli spettacoli di
clown e giocolieri.
"La musica può fare", insomma, si propone come un appuntamento fisso destinato a
crescere nel panorama dei festival casertani e come un punto di riferimento per
chi vuole ascoltare musica diversa da quella che passa in TV o in radio, con
particolare attenzione per gli artisti emergenti che si affidano
all'autoproduzione.
Quest'anno, il contributo minimo volontario di 5 € per assistere al festival
andrà a sostegno della Cooperativa sociale Ottavia di Marigliano, che si occupa
sin dal 2005 dell'inserimento di disabili nel tessuto sociale e lavorativo. A
rappresentarla alla presentazione è stata la direttrice Rosita D'Errico, con una
testimonianza davvero toccante. Le loro attività si svolgono in un bene
confiscato alla camorra, il Castello mediceo di Ottaviano, del quale curano gli
spazi verdi coltivando specialità locali. Col tempo, e grazie anche all'aiuto
delle istituzioni, in particolare del Comune di Somma Vesuviana, la cooperativa
è riuscita ad imporsi nel campo del riciclo dei rifiuti, coinvolgendo ragazzi
disabili e dando loro una grandissima dignità attraverso il lavoro e
l'integrazione col resto della società civile. L'iniziativa ha funzionato finché
la criminalità organizzata, per punire una campagna comunale anticamorra a
Somma, decide vigliaccamente di colpire la cooperativa, prima danneggiando e poi
incendiando il furgone utilizzato per la raccolta differenziata. I ragazzi della
cooperativa non si sono arresi, riuscendo anche a comprare un nuovo automezzo,
che però poco tempo dopo viene rubato. La direttrice però non si dà per vinta:
"Una cosa così semplice come scambiare due chiacchiere con qualcuno rappresenta
tantissimo per i nostri ragazzi; questa è un'emozione fortissima per me, è
qualcosa di magico che loro mi donano. La magia per me esiste ed è la voglia di
fare, di creare, di cambiare, perciò io col mio impegno sto cercando di
restituire loro un po' di quella magia".
In questo si è notata una certa affinità col Club 33 Giri, dettata forse da quel
comune desiderio di cambiare le cose partendo da niente o quasi. In effetti,
considerando l'attività dell'associazione, è incredibile pensare a come, in
questi anni difficili, da così poco (un gruppo di amici con pochi soldi e molte
idee) si sia riusciti a creare così tanto, come un festival capace di richiamare
solo l'anno scorso più di 600 persone. È con questo spirito che il Club ha
deciso di supportare la Cooperativa e, col contributo proprio e di tutti i
partecipanti al festival, si è detto pronto a far parte di quella magia.