Mostra: Il nobile gioco dell’arte
Casagiove (CE) - dal 5 al 12 aprile 2014
Comunicato stampa
Sabato 5 aprile, alle ore 18.30, sarà inaugurata la mostra “il nobile
gioco dell’arte”, a cura di Gianpaolo Coronas, presso il Q.M.B. Quartiere
Militare Borbonico ex Caserma De Martino – via Quartiere Nuovo, 24 - 81022
Casagiove (Caserta).
L’evento sarà preceduto, giovedì 3 aprile alle ore 12.00, dalla Conferenza
Stampa che si terrà nella sala consiliare del Comune di Casagiove alla
presenza del Sindaco Elpidio Russo. In tale occasione saranno presentati
alla stampa alcuni artisti nonché sarà spiegato con maggiore compiutezza il
messaggio che la mostra si propone di trasmettere.
Il vernissage vedrà, poi, assoluti protagonisti i diciotto artisti che
esporranno le loro opere nel complesso realizzato alla fine del ‘600 su
consulenza di Luigi Vanvitelli, inizialmente noto come Ospedale di Casanova
per ospitare i soldati di guerra, gli schiavi battezzati e gli schiavi
maomettani impegnati nella costruzione della Reggia di Caserta. Durante il
regno di Ferdinando II fu, invece, adibito a Grande Caserma di Fanteria e
dopo l’Unità diventò prima Caserma Pilade Bronzetti e poi Renato De Martino,
fino al 1985 quando la Caserma è divenuta proprietà del Comune di Casagiove.
GLI ARTISTI che esporranno i propri lavori sono: Pasquale Arkone, Rosario
Ascione, Giuseppe De Michele, Cristina Flaviano, Giovanna Giordano, Pasquale
Gragnaniello, Maria Rosaria Marchi, Laura Manfredini, Carolina Pasquariello,
Mario Rossetti, Micaela Russo, Paolo Russo, Angela Santoro, Sergioeccomi,
Giuseppe Staro, Alfredo Troise, Vincenzo Vavuso, Veronica Vecchione
Sarà presente il critico Luigi Fusco che, offrendo un preludio del suo
intervento, ha dichiarato: L’arte è un gioco, ma non è certamente da
intendersi una attività ludica. I generi e le tecniche artistiche altro non
sono che le parti attive di questo particolare artificio, la cui natura
figurativa ha origini antichissime. Le composizioni di immagini, reali o
astratte che siano, sono l’espressione dell’innato desiderio di qualsiasi
artefice di comunicare la propria gioia che, contestualmente, si manifesta
durante il momento topico della creazione. L’astrazione concettuale
dell’epifania della invenzione artistica è pervasa da molteplici dinamiche,
pratiche ed intellettuali, che, di volta in volta, vengono dirottate dal
singolo autore verso la definizione di nuovi ed originali campi visivi. La
sacralità del gioco dell’arte è tenace proprio per la sua particolare
predisposizione a raccogliere e a riformulare dati ed elementi sensibili
presi dal mondo reale. La finalità di tale azione viene poi a
materializzarsi attraverso la trasformazione delle percezioni acquisite in
un insieme di moduli figurativi da proiettare in un universo immaginifico.
L’arte si trastulla nel suo essere tale, ma lo fa con nobiltà di intenti e
semplicità di gesti, lasciando negli occhi di chi osserva delle sensazioni
che vanno oltre la conoscenza del vissuto quotidiano. Tale accezione, per
quanto possa risultare effimera nella sua impostazione teorica, è il frutto
di una meditata ed attenta riflessione che ogni artista fa in merito alla
sua produzione, stabilendo dei principi che, in seguito, attestino la sua
valenza di operatore culturale, quale promotore di uno stile e di un
linguaggio che, sempre di più, siano la risultanza di una misurata ed
adeguata raffigurazione degli stati d’animo e dei valori universali
riconosciuti dalla società contemporanea.
La mostra, la cui entrata è libera, sarà visitabile fino al 12 aprile dalle
ore 10:30 alle 12:30 e dalle 17 alle 20 previa prenotazione ai numeri
3207570191 – 3393454070