Caserta Film Lab: eventi
Caserta, Dal 21 Gennaio 2014
Comunicato stampa
Si è costituita l’associazione culturale Caserta Film
Lab, che sotto la presidenza del dott. Mauro Alifano e la direzione
artistica di Francesco Massarelli, intende proseguire quel progetto di
diffusione della cultura cinematografica già sviluppato negli ultimi anni
con la storica associazione Cineclub Vittoria Filmhouse. Negli intenti della
neonata associazione c’è un maggiore radicamento nel tessuto cittadino ed
una più fitta collaborazione con la rete di operatori culturali del
territorio.
Tra le principali attività dell’associazione il classico cineforum, con
incontri ed approfondimenti in sala, che quest’anno trova ospitalità al
martedì presso il Multicinema Duel, Via Borsellino, Caserta
Martedì 1 aprile, Lunchbox di Ritesh Batra
Una gradevole commedia sentimentale presentata al Toronto Film Festival e
vincitrice del Premio del Pubblico alla Settimana della Critica del Festival
di Cannes, opera prima della regista Ritesh Batra. Rracconta una storia
d’amore ‘epistolare’ nella Mumbai di oggi. Nonostante il tono leggero e le
gag dei protagonisti, il registro è austero e rigoroso. C’è poco qui del
sentimentalismo e della ingenuità della Bollywood dei grandi incassi forse
anche perché la sceneggiatura del film è in parte un prodotto del Torino
Film Lab. L’evento, promosso da Duel Village e Caserta Film Lab, si aprirà
con un intervento del direttore artistico, Francesco Massarelli, che
introdurrà il pubblico alla visione della pellicola.
LA TRAMA
Lunchbox, racconta di Ila, una casalinga appassionata di cucina che spera,
con le sue ricette saporite e speziate, di ridare un po' di vitalità al suo
matrimonio. E di Saajan, un modesto impiegato a pochi mesi dalla pensione,
che si vede recapitare sulla sua scrivania, inaspettatamente, tutte le
mattine, il lunchbox che Ila amorevolmente prepara ogni mattina per il
marito. Ila non sa che il suo lunchbox è finito sulla scrivania sbagliata!
Insospettita dalla mancanza di reazione del marito ai suoi manicaretti,
infila nel porta-pranzo un biglietto, nella speranza di risolvere il
mistero. Sarà solo l'inizio di un lungo scambio di messaggi tra Ila e Saajan...
Da giovedì 3 aprile, I corpi estranei di Mirko Locatelli (data da
confermare)
Martedì 8 aprile, ore 18 e 21, Spaghetti Story di Ciro De Caro
Opera prima del regista romano Ciro De Caro, il film racconta la vita -
rigorosamente precaria – di tanti trentenni italiani. Non si tratta però di
un film di denuncia e neanche di una commedia di stampo giovanilistico. ‘E
una storia italiana raccontata all’italiana maniera’ – è il commento del
regista. Unico italiano in concorso al Festival del cinema di Mosca,
Spaghetty Story è stato presentato anche a Reykjavik, Hong Kong, Cracovia,
San Marino e, la prossima settimana, sarà proiettato a Gerusalemme
nell’ambito di ‘Cinema Italia – Festival del cinema italiano in Israele’.
LA TRAMA
Valerio è un bravo attore ma si arrangia con impieghi part-time nell’attesa
di poter vivere del proprio lavoro. Il suo amico Scheggia vive ancora con la
nonna ma sa già come crearsi “una posizione”. Serena è studentessa ma
vorrebbe costruire una famiglia con Valerio. Giovanna lavora come
massoterapista ma sogna di diventare chef di cucina cinese. Quattro giovani
adulti dei nostri giorni che sembrano avere le idee chiare su chi sono e
cosa vogliono ma di fatto restano ingabbiati nei propri schemi mentali.
Ognuno giudica l’altro ed è cieco di fronte alle proprie esigenze e
potenzialità. Quando la giovane prostituta cinese Mei Mei entra a far parte
delle loro vite, tutto è costretto a cambiare rapidamente
Martedì 15 aprile, ore 18 e 21, Tutto sua madre di Guillame Gallienne
Originale storia di un adolescente che pare gay (si traveste da principessa
Sissi) e che invece alla fine si dichiara etero. Un’ironica e divertente
commedia dal chiaro sapore autobiografico. Presentato all’ultimo Festival di
Cannes nella ‘Quinzaine des réalisateurs’, ‘Tutto sua madre’ è infatti il
racconto intimo e personale dell’attore francese Guillame Gallienne, qui
alla sua prima prova da regista. Nel duplice ruolo di se stesso e di sua
madre, Gallienne racconta la scoperta della propria sessualità maschile,
uscendo da quella femminile che la sua amatissima mamma gli ha cucito
addosso fin dall'infanzia. Un inno alla femminilità, vista con occhio
felicemente maschile. Ispirato a una perfomance teatrale che ha spopolato a
Parigi, il film è una spiritosa variazione sull'outing. Una sorta di coming
out al contrario.
LA TRAMA
Guillaume ama sua madre sopra ogni cosa e fino a confondersi con lei,
replicandone i gesti, imitandone la voce, ribadendone il potere. Inviso al
padre e ai fratelli, prepotenti e virili, Guillaume si convince di essere
una ragazza nella solitudine della sua stanza, dove gli vengono in soccorso
la principessa Sissi e l'Arciduchessa Sofia di Baviera. Cresciuto da
'diverso' e rifugiato in un mondo immaginario, Guillaume parla come una
ragazza, si veste come una ragazza, è delicato come una ragazza. Motivo di
imbarazzo per la famiglia, viene allontanato e costretto in collegi
maschili, dove scopre a sue spese di essere un ragazzo. Vittima di un
fraintendimento crudele e di una valutazione familiare irrazionale, che lo
crescono femmina e lo qualificano omosessuale, Guillaume si abbandona
confuso e umiliato sui lettini di analisti, psichiatri e ufficiali medici.
Alla ricerca della sua identità e della sua voce, troverà il suo posto a
tavola e sul palcoscenico del mondo.
Martedì 22 aprile, ore 18 e 21, Nebraska di Alexander Payne
‘Nebraska’ di Alexander Payne, un piccolo gioiello in bianco e nero, pervaso
da un’efficace dose di ironia e malinconia e illuminato da un ottimo cast.
Protagonista un anziano, ubriacone e malandato, interpretato da uno
straordinario Bruce Dern, che si è messo in testa di compiere un viaggio di
1.200 chilometri, dal Montana al Nebraska, per ritirare un fantomatico
premio della lotteria. Alla fine, per sfinimento, sarà il figlio minore
David a dargliela vinta e ad accompagnarlo. Ma il viaggio si trasformerà ben
presto in un pellegrinaggio rituale fatto di ricordi e memorie familiari. Un
film che è al tempo stesso tenero e feroce, un road movie intimista quello
girato da Alexander Payne, autore indipendente, già regista di ‘A proposito
di Schmidt’, ‘Sideways’ e ‘Paradiso amaro’, definito da Martin Scorsese come
uno dei maggiori innovatori del cinema americano contemporaneo. ‘Nebraska’,
6 nomination agli Oscar, è stato presentato in concorso alla 66ª edizione
del Festival di Cannes e ha ricevuto il premio per la miglior
interpretazione maschile attribuito all'attore Bruce Dern.
LA TRAMA
Woody Grant ha tanti anni, qualche debito e la certezza di aver vinto un
milione di dollari alla lotteria. Ostinato a ritirare la vincita in un
ufficio del Nebraska, Woody si avvia a piedi dalle strade del Montana.
Fermato dalla polizia, viene 'recuperato' da David, figlio minore occupato
in un negozio di elettrodomestici. Sensibile al desiderio paterno e dopo
aver cercato senza successo di dissuaderlo, decide di accompagnarlo a
Lincoln. Contro il parere della madre e del fratello Ross, David intraprende
il viaggio col padre, assecondando i suoi capricci e tuffandosi nel suo
passato. Nel percorso, interrotto da soste e intermezzi nella cittadina
natale di Woody, David scoprirà i piccoli sogni del padre, le speranze
svanite, gli amori mai dimenticati, i nemici mai battuti, che adesso
chiedono il conto. Molte birre dopo arriveranno a destinazione più 'ricchi'
di quando sono partiti.
Martedì 29 aprile, Tango Libre di Frederic Fontaine
Premio speciale della Giuria nella sezione Orizzonti a Venezia 2012
Proiezione film ore 18.30 - 21.00
Al termine della proiezione delle ore 21.00 esibizione dei maestri di
CaserTango e performance di Tango cantato di Claudia De Simone
La serata si concluderà con un assaggio di empanadas e vino
Jean-Christophe è una guardia carceraria che conduce una vita priva di
sorprese dividendosi tra il lavoro in prigione e la sua abitazione in cui ha
come unica compagnia un pesce rosso. Si iscrive ad un corso di tango e lì fa
la conoscenza di una giovane donna, Alice, che attrae la sua attenzione. La
ritroverà nel parlatorio del penitenziario a colloquio con due detenuti.
Uno, Fernand, è suo marito e l'altro, Dominic, è l'amante.
Dal regista di "Una relazione privata - Une liason pornografique" e "La
donna di Gilles"
6 maggio, Dallas Buyers Club di Jean Marc Vallèe
Tratto da una storia vera e affidato quasi per intero all'interpretazione di
uno straordinario Matthew McConaughey, per l’occasione dimagrito di almeno
venti chili, ‘Dallas Buyers Club’ - del regista canadese Jean-Marc Vallée –
è un manifesto contro l’omofobia, il bigottismo, i luoghi comuni e un certo
ideologismo tanto in voga negli Stati Uniti negli anni Ottanta. Macho,
becero e omofobo, Ron Woodroof scopre che il virus hiv gli lascia un mese di
vita. Pare non ci siano speranze. Ma lui reagisce, e gira per il mondo alla
ricerca di cure. Vivrà per altri 7 anni, coinvolgendo nella sua avventura
migliaia di malati. Un film intenso, costellato da sofferenza, dolore e
rabbia, morte e resurrezione. Una battaglia per il diritto alla vita che
potrebbe toccare tutti. Vincitore di tre premi Oscar e due Golden Globe, in
Italia ‘Dallas Buyers Club’ è stato presentato in concorso al Festival
Internazionale del Film di Roma. La visione del film è vietata ai minori di
14 anni.
LA TRAMA
Dallas Buyers Club racconta la storia vera di Ron Woodroof, un
elettricista/cowboy ribelle del Texas al quale, nel 1986, viene
diagnosticato l'AIDS, con una prognosi di trenta giorni di vita. Frustrato
dalla mancanza di opzioni mediche disponibili e tutt’altro che rassegnato a
questa sorta di condanna a morte, Ron trova un’ancora di salvezza nei
farmaci alternativi e in un mix di vitamine di sua invenzione. Entra così in
contatto con altri ammalati e familiarizza con loro, superando l'iniziale
omofobia e ritrovandosi al centro di un cospicuo business di contrabbando.
Inizia così una tesissima partita a scacchi con la legge, che vieta i
farmaci da lui usati, e con la polizia.
Dall'8 al 13 Maggio: La
festa del Cinema
Martedì 13 maggio, alle ore 18 e alle ore 21, Salvo di Fabio
Grassadonia
La pellicola, il miglior esordio cinematografico dell’anno, verrà proiettato
in presenza del regista Fabio Grassadonia, autore del film insieme ad
Antonio Piazza.
Salvo, un killer della mafia, e il suo boss latitante riescono a sfuggire ad
un agguato. Per regolare i conti Salvo entra nell'appartamento del mandante
e qui scopre Rita, la sorella, che però non può vederlo poiché è cieca dalla
nascita. Dopo un po' la ragazza avverte la sua presenza ma il suo tentativo
di avvisare il fratello al rientro risulterà vano. Dopo aver ucciso l'uomo
Salvo punta la pistola contro la ragazza e le mette le mani sporche di
sangue sul volto, in quel momento avviene qualcosa di miracoloso: Rita
acquista la vista. Salvo rapisce la ragazza e la nasconde in un magazzino
abbandonato dicendo al boss di aver ucciso anche lei, ogni giorno le porta
da mangiare e sembra provare dei sentimenti per lei. Quando il boss scopre
tutto intima a Salvo di eliminarla, lui però affronta i picciotti: riesce a
mettere in salvo Rita ma rimane ferito mortalmente. Il film è costato circa
1 milione di euro e per raccogliere i fondi ci sono voluti 5 anni. Le
riprese si sono svolte a Palermo e in provincia di Enna, precisamente nel
piccolo paese di Villapriolo. La colonna sonora del film è composta
solamente dal brano Arriverà cantato dai Modà con Emma. E’ stato presentato
al Festival di Cannes 2013 nella sezione della Settimana della critica ed è
stato premiato. Inoltre, ha partecipato a numerosi festival internazionali
come Londra, Chicago, Palm Springs, Stoccolma, Glasgow, Abu Dhabi ed all'Annecy
cinéma italien riscuotendo nove premi in tutto. Si tratta di un poliziesco
che rifiuta le tinte noir e che invece sembra ispirarsi ai gangster movie in
un Sud, la Sicilia, che assomiglia al West in cui si mescolano suspense,
tensione, ricerca di un linguaggio diverso, contaminazione con il cinema di
altri paesi (soprattutto America e Asia). Definito "un'esperienza
sensoriale”, riesce a far ricordare la tradizioni cinematografiche noir e
western. La grande padronanza delle immagini e gli apprezzatissimi piani
sequenza sono gli elementi cardine di questa opera che vanta anche un cast
di tutto rispetto tra cui spiccano Luigi Lo Cascio ed un incisivo e
magnetico Saleh Bakri. Il regista si intratterrà con il pubblico e verrà
intervistato dal direttore artistico Francesco Massarelli.
Martedì 20 maggio, In grazia di Dio, di Edoardo Winspeare. Con
Celeste Casciaro, Laura Licchetta, Gustavo Caputo, Anna Boccadamo, Barbara
De Matteis. Durata 127'
Ospiti in sala il regista Edoardo Winspeare e l'attrice Celeste Casciaro.
Presentato al Festival di Berlino 2014 - Sezione Panorama.
Finis Terrae. Leuca, il confine. Una famiglia che sta per perdere tutto.
Quattro donne diverse tra loro ma legate in modo indissolubile alla natura e
ai luoghi che amano più di qualsiasi altra cosa. La loro casa, la terra alla
quale appartengono. La crisi economica sembra distruggere tutto, compresi i
legami. Ma loro non ci stanno. C'è un modo per contrastare tutto ciò. C'è da
guardare davvero a ciò che si possiede. I beni dei quali, a volte, il mondo
si dimentica. Per sentirsi "in grazia di Dio".
giovedì 22 maggio, ore 21, Chocò.
La proiezione, organizzata in collaborazione con l'associazione Spazio
Donna, sarà preceduta da un breve dibattito con testimonianze di donne che
quotidianamente sul territorio combattono per far valere i propri diritti e
le rappresentanti della Onlus. Modereranno l’incontro Tiziana Ciccarelli di
Caserta FilmLab e Daniela Volpecina. Il film, in concorso al Festival di
Berlino e vincitore del Premio del Pubblico al Festival di Cartagena de Las
Indias, racconta la storia di Chocó, una giovane donna colombiana, nera,
bellissima. La sua casa è una capanna nel cuore della foresta, un rifugio
circondato da una natura rigogliosa, incontaminata, che abbaglia della sua
bellezza assoluta. La capanna è piccola, ed è difficile delimitarne gli
spazi interni: Chocó ha due bambini e un marito, musicista mancato e
nullafacente, che quando torna a casa ubriaco la sera la prende con
violenza. La giovane donna lavora in miniera, e quando perde anche quel
lavoro sottopagato ogni cosa si complica. Chocó non si dà mai per vinta:
trova un altro lavoro, ed è disposta a qualunque sacrificio pur di regalare
alla figlia la torta di compleanno che sogna più di ogni altra cosa. Per
questo Chocó attraversa la foresta e le vie del villaggio a testa alta,
continua a lottare, e con la sua forza naturale rompe il cerchio di
violenza. Hinestroza, al debutto alla regia, in occasione della
presentazione alla Berlinale 2012, è scoppiato in lacrime: il suo film
rappresenta la prima volta che a un pubblico internazionale si racconta la
storia degli afro-colombiani, dalla loro parte. E grazie al cinema, la loro
rappresentazione passa dalla disperazione alla speranza. “Chocó cerca di
restare a galla. La sua vita quotidiana è rappresentabile tramite una serie
di riprese panoramiche spente e dipinte in tonalità grigie e marroni.
L’unica cosa che la fa andare avanti sono i suoi bambini, ma la depressione
dovuta alla sua relazione e la violenza a cui è sottoposta le faranno
cambiare idea sulla sua vita e la sua cultura. Chocó non è un film d’azione
ma un ritratto profondo su coloro che vivono in una terra dimenticata; è una
metafora sulla ricchezza di questa terra e sull’abuso che ne deriva. È una
storia che mescola dramma, amore e toni comici, come accade nella vita
reale.”
Spazio Donna è una Onlus, attiva sul territorio di Caserta e provincia dal
1989, che lavora concretamente per l'autonomia, la libertà e la
consapevolezza delle donne. Si occupa di ospitalità per donne e bambini
vittime di violenza, sostegno psicologico e legale, assistenza ginecologica
ed ostetrica, gruppi di auto aiuto, sportello Anti Stalking, distribuzione
viveri del banco alimentare, laboratori esperienziali di danzaterapia,
informazioni sui servizi territoriali, consulenza fiscale e tributaria,
centro documentazione sulla letteratura femminile.
Martedì 27 maggio, ore 18 e 21, Piccola patria di Alessandro Rossetto
Gli' A' Cumba ospiti di Caserta Film Lab presenteranno lo spettacolo
"Universi Circostanti"
Presentato in concorso nella sezione Orizzonti della 79esima Mostra del
Cinema di Venezia, ‘Piccola Patria’ è ambientato nella campagna veneta e
racconta la storia di due giovani ragazze e un immigrato albanese e del loro
tessuto sociale e territoriale. Le protagoniste sognano di scappare dalla
provincia (che il regista descrive come meschina e xenofoba) e sembrano
disposte a tutto pur di riuscirci. Un racconto duro, crudo, ideologicamente
schierato che mostra, attraverso i suoi protagonisti, una disperata
vitalità. Dopo una lunga esperienza come documentarista, Rossetto esordisce
in un film di finzione assai credibile ma anche ansiogeno che intreccia
frammenti di storie in chiave antropologica.
LA TRAMA
Due ragazze, un’estate calda e soffocante, il desiderio di andare via da un
piccolo paese di provincia. Luisa è piena di vita, disinibita, trasgressiva;
Renata è oscura, arrabbiata, bisognosa d’amore. Le vite delle due giovani
raccontano la storia di un ricatto, di un amore tradito, di una violenza
subita: Luisa usa Bilal, il suo fidanzato albanese, Renata usa il corpo di
Luisa per muovere i fili della propria vendetta. Entrambe vogliono lasciare
la piccola comunità che le ha cresciute, tra feste di paese e raduni
indipendentisti, famiglie sfinite e nuove generazioni di migranti presi di
mira da chi si sente sempre minacciato.
Mercoledì 28 maggio, ore 20.45, Caserta Film Lab e Duel Village
festeggiano "Le meraviglie" di Alice Rohrwacher, Gran Premio della Giuria a
Cannes 2014
Ingresso soci Caserta Film Lab: euro 3,50
Con Maria Alexandra Lungu, Sam Louwyck, Alba Rohrwacher, Sabine Timoteo,
Agnese Graziani, Monica Bellucci. Durata 111 min.
Gelsomina è un'adolescente introversa che vive nella campagna umbra con i
genitori e le sorelline. Primogenita tutelare e solerte nelle faccende
familiari, Gelsomina è inquieta e vorrebbe andare via, scoprire il mondo che
comincia dopo il suo casale. A trattenerla è un padre esclusivo e operaio,
alla maniera delle sue api, che guarda a lei ancora come a una bambina. La
loro routine, scandita dalle stagioni e dall'impollinazione delle api
mellifere, è interrotta dalla presenza di una troupe televisiva e
dall'arrivo di Martin, un ragazzino con precedenti penali che deve seguire
un programma di reinserimento. L'esoticità di una conduttrice tv e di un
adolescente senza parole impatteranno la vita di Gelsomina e della sua
famiglia, promettendo ciascuno a suo modo 'meraviglie'. L'estate intanto sta
finendo e una nuova stagione è alle porte.
Venerdì 30 maggio, "Solo gli amanti sopravvivono" di Jim Jarmusch
Un film di Jim Jarmusch. Con Tom Hiddleston, Tilda Swinton, Mia Wasikowska,
John Hurt,
Adam colleziona chitarre d'epoca e compone pezzi di musica elettronica, che
i fan ascoltano appostati sotto la sua casa di Detroit, dalla quale pare non
uscire mai. Eve vive a Tangeri, tra stoffe pregiate e libri in tutte le
lingue, e trascorre le nottate in compagnia di Christopher Marlowe nel "Café
Mille Et Une Nuits". Adam e Eve sono colti, bellissimi e vampiri.
Osservatori privilegiati del divenire del nostro mondo, si muovono cercando
di farsi corrompere il meno possibile dalle brutture del presente, cibandosi
soltanto di sangue raro di laboratorio, apprezzando il silenzio e la
compagnia reciproca.
Adam, solitario e sensibile, chiuso nella sua roccaforte nella città simbolo
della musica ma anche delle macerie del capitalismo, sta cedendo alla
malinconia più oscura, al lamento funebre, al refrain senza fine uguale a se
stesso. Tocca alla donna, anima più aperta e trasformista, forse anche più
edonista e impermeabile, intraprendere il viaggio notturno che non può
mancare all'appello in ogni pellicola del regista di "Night on Earth" e "Mistery
Train".
Solo chi ama rimane vivo; chi sa amare letteralmente per sempre, chi
rispetta il mondo che abita, la sua arte, la letteratura, il progresso della
scienza, il suono dei nomi. Gli altri, quelli che credono di essere vivi
solo perché batte loro il cuore, quelli che hanno perso il gusto, lo sguardo
e il dizionario, sono creature noiose e pericolose. Sono loro - i cosiddetti
esseri umani - i veri cannibali, gli zombie: gente che si sveglia sempre
troppo tardi, che usa e getta, immemore del passato, incurante del futuro,
impantanata in un presente più che mai buio, anche e soprattutto alla luce
del sole.
Martedì 3 giugno, ore 18 e 21, Ida di Pawel Pawlikowski
La psicologia femminile e i tragici retaggi dell’antisemitismo sono i punti
cardine intorno ai quali è costruito ‘Ida’, terzo film del regista polacco
Pawel Pawlikowski. La storia, drammatica, è quella di una giovane orfana
che, qualche settimana prima di prendere i voti, incontra l’unica parente
sopravvissuta alla Seconda Guerra Mondiale. Si tratta di una zia che vive a
Varsavia dalla quale apprenderà un terribile segreto sul suo passato.
LA TRAMA
Polonia, 1962. Anna è una giovane orfana cresciuta tra le mura del convento
dove sta per farsi suora: poco prima di prendere i voti apprende di avere
una parente ancora in vita, Wanda, la sorella di sua madre. L’incontro tra
le due donne segna l’inizio di un viaggio alla scoperta l’una dell’altra, ma
anche dei segreti del loro passato. Anna scopre infatti di essere ebrea: il
suo vero nome è Ida, e la rivelazione sulle sue origini la spinge a cercare
le proprie radici e ad affrontare la verità sulla sua famiglia, insieme alla
zia. All’apparenza diversissime, Ida e Wanda impareranno a conoscersi e
forse a comprendersi: alla fine del viaggio, Ida si troverà a scegliere tra
la religione che l’ha salvata durante l'occupazione nazista e la sua
ritrovata identità nel mondo al di fuori del convento.
mercoledì 4 Giugno, ore 21, "In ordine di sparizione" di Hans Petter
Moland; tra gli interpreti, Stellan Skarsgård, Bruno Ganz, Pal Sverre Hagen.
In una regione isolata della Norvegia, Nils tiene libere le strade guidando
un enorme spazzaneve. Cittadino modello, la sua vita è sconvolta
dall'omicidio del figlio, finito per errore nel mirino della malavita.
Deciso a vendicarsi, l'uomo si rivela un combattente nato, scagliandosi da
solo contro un'organizzazione criminale guidata dal "Conte", gangster
ferocissimo ma amante dell'arte e vegano convinto. La situazione si complica
quando si mette di traverso anche la ruspante mafia serba, in un susseguirsi
di omicidi e vendette incrociate sempre più rocambolesche. Grazie alla
fortuna dei principianti e a un coraggio fuori dal comune, Nils riuscirà a
tenere tutti sotto scacco, fino all'eclatante resa dei conti. Dalle lontane
terre innevate della Norvegia viene la surreale storia di vendette
incrociate, partendo da un padre che cerca di farsi giustizia da solo per
l'omicidio del figlio. In mezzo, tanto sarcasmo e irriverenza. Si parte da
un noir, si incentra la storia sulla ricerca di uno o più colpevoli, si
mettono insieme i pezzi e poi, incredibilmente, il regista comincia a farsi
beffe su tutta la situazione, dalla primo all’ultima sequenza. In ordine di
sparizione resta, per tutta la sua durata, sempre col sorriso sulla bocca.
Un sorriso spesso amaro, glaciale come la location. Da noir che è
all’inizio, si libera del presunto mistero con grande facilità
trasformandosi in quel freddo gangster movie dallo spiccato sarcasmo qual è.
A tratti dark-comedy, Moland scherza su tutto, talvolta rischiando pure di
scoprirsi troppo. Chi sia il mandante di quell’omicidio ci si mette un
attimo a scoprirlo, dunque il film diventa un percorso piramidale che deve
portare Nils faccia a faccia con il boss criminale che ha ordinato quella
brutale esecuzione.
Martedì 10 giugno, Snowpiercer di Bong Joon-ho
Un’opera d’autore di grandi ambizioni commerciali con un cast stellare e
multietnico capitanato da Chris Evans, affiancato da attori del calibro di
Jamie Bell, John Hurt, Song Kang-ho, Go Ah-sung, Octavia Spencer, Ed Harris
e Tilda Swinton. La storia fantascientifica è quella di una comunità
sopravvissuta ad una nuova era glaciale che vive a bordo di un treno
rompighiaccio in grado di correre perpetuamente attraverso il globo.
L'inventore di questa macchina perfetta, il misterioso Wilford, ha anche
determinato un sistema sociale su cui si regge l'equilibrio della comunità
che abita i vagoni del treno. In coda stanno i miserabili sfruttati che
salirono a bordo gratis, verso la testa del treno vivono invece nei
privilegi i passeggeri di prima classe. Ma la rivolta degli oppressi dalla
coda del treno è oramai imminente e il suo leader, Curtis, attende solo il
momento giusto per tentare l'ardimentosa presa della testa del convoglio.
LA TRAMA
2031. Dopo il fallimento di un esperimento per contrastare il riscaldamento
globale, una vera e propria Era Glaciale stermina tutti gli abitanti del
pianeta. Gli unici sopravvissuti sono i viaggiatori che hanno lottato con
tutte le loro forze per procurarsi un biglietto ed aggiudicarsi un posto a
bordo dello Snowpiercer, un treno ad alta velocità che fa il giro del mondo
e che trae energia da un motore in moto perpetuo. Questo treno è l’unico
mezzo che garantisce la sopravvivenza, diventando un microcosmo di società
umana diviso in classi sociali: i più poveri stipati nelle ultime carrozze;
i più ricchi nei lussuosi vagoni anteriori. La difficile convivenza ed i
delicati equilibri tra classi non potranno che sfociare inevitabilmente
verso lotte e rivoluzioni.
Martedì 17 giugno, Father and son di Hirokazu Koreeda, premio della
Giuria a Cannes e miglior film all’Asia Pacific Film Festival.
La storia, ambientata in Giappone, è quella di due famiglie, molto diverse e
distanti tra loro, ma accomunate da un episodio che le costringerà a
frequentarsi, imponendo loro una riflessione attenta sul significato di
paternità e costringendo lo spettatore a interrogarsi sui legami di sangue e
sugli affetti. Complice un errore commesso dall’ospedale sei anni prima, che
ha involontariamente scambiato i neonati, le due coppie scoprono di aver
cresciuto ciascuna il figlio dell’altra. Da qui una serie di incontri per
decidere se tenere il bambino accudito per sei anni o riprendersi il figlio
naturale. Con grande lucidità e senza mai cadere nella trappola del
melodramma, il regista realizza una pellicola emotivamente complessa
destinata a lasciare il segno.
LA TRAMA
Nonomiya Ryota (interpretato dal cantante pop Masaharu Fukuyama) è un
professionista di successo, un uomo che lavora sodo ed è abituato a vincere.
Un giorno, lui e la moglie Midori ricevono una chiamata dall'ospedale di
provincia dove sei anni prima è nato loro figlio, Keita, e vengono a sapere
che sono stati vittima di uno scambio di neonati. Il piccolo Keita è in
realtà il figlio biologico di un'altra coppia, che sta crescendo il loro
vero figlio, insieme a due fratellini, in condizioni sociali più disagiate e
con uno stile di vita molto differente. Ryota si trova di fronte alla
necessità di una decisione terribile: scegliere il figlio naturale o il
bambino che ha cresciuto e amato per sei anni?
Martedì 24 giugno, Jimmy P. di Arnaud Desplechin
La tessera darà diritto ad una riduzione sul prezzo del biglietto della
rassegna del martedì (3,50 euro) e su tutti gli spettacoli del Duel Village del
mercoledì (4,50 euro) con esenzione dal pagamento del parcheggio. La tessera
darà inoltre diritto a sconti e promozioni in tutti gli spazi culturali e i
locali convenzionati*. Il costo della tessera è di euro 15,00 - Per i ragazzi in
età tra i 16 e 25 anni il costo è di soli euro 5,00
*Biglietto ridotto presso Teatro Civico 14 e Bottega del Teatro
*Sconto del 10% presso i seguenti locali: Jarmusch Club - Mallè - Anche no -
Harpos - Ristorante vegetariano Terra - Manouche Bistrot - Tequila - Antico
cortile - Ex-Libris Palazzo Lanza
*Speciali promozioni presso Associazione Artemisia (corso di cucina) e Aquazone
Urban Sp