Leggere Caserta con Calvino

Caserta , 15 Ottobre 2013

Articolo e foto di Rossella Barsali

Di e con Marilena Lucente
…la Leggerezza del mio tavolo stamattina; la Molteplicità delle impressioni/ la Molteplicità degli incontri; la Visibilità gli sguardi, le cose che ci siamo dette e quelle che sono ancora lì, in sospeso, tra la sala e la strada; la Rapidità con cui ho detto poche cose mentre avrei voluto ragionare di più; l'Esattezza delle sensazioni (l'immensa gioia di incrociare in mezzo alla folla i volti delle amiche e degli amici)….[M. Lucente]

Caserta, vista dall’alto di uno dei colli che la cingono, come S. Leucio ad esempio, è apparentemente elementare nella sua quadratura di strade; con quell’urbanistica obbligata, c’è una simmetria monotona, e si percorre Rapidamente, difficile ingarbugliarsi, perdersi. Ma, nell’andare, questa elementare Esattezza geometrica che distrae dal percorso rionale è solo il comodo viatico per altra esplorazione, la Molteplicità della compagine sociale, figlia di una Storia non molto indulgente con questo Territorio, da fecondo crogiolo d’idee illuminate a teatro di scempi crudeli. Forse questa gente conosce l’arte della Leggerezza, così profondamente da riuscire comunque a resistere alle avversità emozionandosi, emozionando. Sarà perché Caserta nasce dalla Visibilità del suo più famoso Palazzo, sarà perché oscilla tra questa e una qualunque Città Invisibile. Tutto concorre a suscitare una nuova lettura, dopo la drammaticità della Terra dei Fuochi, che sia evocativa senza essere nostalgica, rigorosa e non ottusa, precisa e non puntigliosa o polemica, veloce ma non superficiale e raffazzonata. In ciò consiste la sollecitudine creativa della scrittrice Marilena Lucente, ideatrice di questo evento, che veicola le tematiche fondamentali delle Lezioni Americane –ultima opera di Italo Calvino, che avrebbe compiuto 90 anni proprio il 15 ottobre- proponendole come lente d’osservazione di una realtà in rapido mutamento. E’ un excursus affabulante che incanta, e avvia idee, intenzioni. Prima tra tutte, quella di ritrovare nelle proprie radici storiche l’aspetto ludico, e rivoluzionario. E’ compito, questo, della Compagnia del Teatro Civico 14, con un’intervista impossibile a Re Ferdinando tratta da Apologia Della Città Illuminata di Pino Montesanto (!), dove duettano Roberto Solofria e Antimo Navarra, il primo calato nel ruolo di Ferdinando post 1749, quello della città utopica del Sole, quello “perverso polimorfo” che resta bambino “perché un re non è mai bambino”, che però attraversa la fase illuministica di sovrano saggio –riprendendo il Contratto Sociale di Rousseau e La Repubblica di Platone- ed il secondo che di volta in volta è voce conformistica e biasimevole. Emerge un sentimento censurabile, la Paura: di riforme, della Rivoluzione, di Guglielmo Pepe. Ed assieme a questa, i Corsi e Ricorsi Storici. Nessun biasimo, solo un’accorata confessione e la speranza di un coraggio che adesso c’è. C’è?

“Si deve partire dal contrario se si vuole arrivare al cuore delle cose”. Difficile trattenere l’arch. Raffaele Cutillo sull’unico argomento a lui affidato, la Visibilità. Evoca le suggestioni dell’immagine (proiettandone alcune), a cui la parola lascia spazio, e quindi dell’immaginazione, giocando sul morfema, e suggerendo la possibile Molteplicità del Visibile. Sottolinea la forza dell’Immaginazione intesa come Sogno, quello incorporeo, della Fantasia, accostando l’onirico dantesco a quello calviniano, e l’Immagine all’Immaginario. E così, dipanando il lungo e sottile filo del suo immaginario Visibile, conduce idealmente il pubblico da Le Corbusier al Criptoportico del Giardino all’Inglese della Reggia, incentrando tutto il suo intervento sulla Meraviglia, di cui è fecondo fautore. Conclude invitando a guardare Caserta come “al sogno”, e qui scivola in un facile fraintendimento, con una metafora efficace ma infelicemente goliardica.

“Il vero pensiero è alla mattina presto e al freddo” esordisce l’avvocato Gennaro Iannotti, citando i pre-socratici, e notando l’ora di tardo pomeriggio e la temperatura mite della sala, avverte sulla debolezza di qualsiasi idea espressa in quel momento. Millanta, perché il suo intervento sulla Molteplicità è denso e comprensivo di tutti gli altri Fondamentali calviniani. Iannotti interseca il Diritto Penale con il rigore scientifico, e questo è molto Calvino. Forza i meccanismi del Linguaggio Molteplice, citando i testi forensi e ammettendone la complessità, che sfocia nella faciloneria di fronte al problema multidisciplinare. Trapela un’ammirazione sconfinata per il Nostro, facendo propria e consigliando di “sottrarre peso a tutto ciò che si scrive”.

E conferma la professoressa Paola Servillo, parlando di Leggerezza, che “si deve essere leggeri come uccelli e non come le piume” e da qui parte una vera e propria lezione sul “poeta filosofo” e sui miti (“coi quali non bisogna avere fretta”), sui classici (Ovidio- De Rerum Natura).
Esattezza vuol dire per me soprattutto tre cose:
1) un disegno dell’opera ben definito e ben calcolato;
2) l’evocazione di immagini visuali nitide, incisive, memorabili;
3) un linguaggio il più preciso possibile come lessico e come resa delle sfumature del pensiero e dell’immaginazione.

L’eleganza della dimostrazione euclidea del dr Tescione, che tratta l’Esattezza, è tutta nella negazione della tesi, nel cercare le sue antitesi, sintattiche e concettuali. Se Esattezza è il contrario di Vaghezza, nell’accezione di inesatto e non di bello, coincide invece quando Vaghezza indica il Bello, simile e paragonabile all’Esattezza. Nel suo enunciato –Leggere la Realtà secondo il pensiero di Calvino- si individua l’assioma Fantasia/Realtà che combacia con Realtà Interiore ed Esteriore. Così emerge il concetto di Città Visibile/Città Invisibile, correlato all’Esteriore -Simmetrico e Ordinato- e l’Interiore -Asimmetrico perché è il vivere reale. Dualità: l’Asimmetria-indice di creatività,di arte- è spinta dalla Simmetria, e di volta in volta può renderci Invisibili; ma se accade il contrario, non è detto che la Simmetria possa portare solo a qualcosa di buono. Nella Città Visibile c’è un rimosso Invisibile. Questa sovrapposizione, quest’ alternanza spiegherebbe il dualismo manifesto di Caserta paragonata ad una nuova Atene, che si esprime con la sua natura asimmetrica, producendo creatività, e con quella simmetrica, quando emergono fattori più nascosti, profondi, in ossequio al rapporto aureo. Approssimativamente esatto.

“Il discorrere è correre” (G. Galilei). Il professor Antonino Testa, docente universitario presso il dipartimento di Scienze Agrarie, introduce l’ultima Lezione ricordando che Calvino fu “uomo di poche lettere, autodidatta prima che iniziasse la didassi”. E ribadisce l’osservazione icastica che Calvino scrittore riservava al mondo, in omaggio all’ambiente educativo squisitamente scientifico nel quale crebbe. Semplicità, dunque, perché la parola deve essere Densa, Necessaria, Unica, perché la mente comprenda con rapidità il concetto, e le sue sfumature. Un preciso tracciato tra Ipotesi e Tesi, che implica una scelta accurata preventiva. Da questo ultimo concetto muove il messaggio del professor Testa: applicabile alla Sostenibilità, l’auspicio di realizzare un contesto ambientale quanto più calviniano possibile.
Lasciamo la sala, dopo le congratulazioni e le foto di gruppo. Imparare la Lezione di Calvino per Caserta significa ricordare la Storia di Re Ferdinando, visualizzare la Meraviglia della Molteplicità di Linguaggi che risuonano con Leggerezza, in un continuo e preciso alternarsi di simmetria e asimmetria, con l’impegno di una nuova sostenibilità.

Comunicato stampa

Martedì 15 ottobre anche Caserta ricorda i novanta anni della nascita di Italo Calvino. Un’occasione preziosa per ripensare la città alla luce delle numerose suggestioni dello scrittore che alle città “felici che si nascondono dentro quelle infelici”, al dialogo tra i saperi e le conoscenze, ha dedicato numerosi testi e romanzi. Leggere Caserta con Calvino, questo il titolo e il tema dell’incontro, intende promuovere, oltre alla conoscenza della poetica dell’Autore, anche una rilettura dei suoi testi in chiave contemporanea e calata nel nostro complesso momento storico.
In particolare, riprendendo le suggestioni delle Lezioni americane, cinque intellettuali studiosi e protagonisti della vita cittadina si interrogano sulle parole che Calvino aveva individuato quali proposte per il nuovo millennio. Indicazioni valide per la letteratura ma anche per la vita civile (i due aspetti erano inscindibili per Calvino). Così, alla luce delle personali esperienze professionali e della sensibilità di lettori e lettrici, cinque protagonisti della vita culturale casertana rileggeranno le parole calviniane cercando rimandi, criticità e possibilità nella vita della città. Raffaele Cutillo, architetto, affronterà il tema della Visibilità, Gennaro Iannotti,avvocato, rileggerà la Molteplicità, Paola Servillo, insegnante e operatrice culturale si occuperà della Leggerezza, Antonino Testa, ricercatore, della Rapidità, Eugenio Tescione, psicologo e psicoterapeuta, della Esattezza. Marilena Lucente, insegnante e scrittrice, introdurrà la figura dell’Autore e condurrà l’incontro.
Presenti anche gli attori Roberto Solofria e Antimo Navarra del Teatro Civico 14, che leggeranno una Interviste impossibili (di cui Calvino è stato il primo autore)
L’incontro è stato promosso dall’Associazione liberalibri e ha il patrocinio del Comune di Caserta.
La manifestazione aderisce all’iniziativa Posto Occupato: “un gesto concreto dedicato a tutte le donne vittime di violenza. Ciascuna di quelle donne, prima che un marito, un ex, un amante, uno sconosciuto decidesse di porre fine alla sua vita, occupava un posto a teatro, sul tram, a scuola, in metropolitana, nella società. Questo posto vogliamo riservarlo a loro, affinché la quotidianità non lo sommerga”. Un gesto semplice, una sedia vuota nella sala, ma dall’importante valore simbolico.

Appuntamento il 15 ottobre 2013, presso il Centro Culturale Sant’Agostino, dalle 17.30 alle 20.00.
 

Appuntamento il 15 ottobre 2013, presso il Centro Culturale Sant’Agostino, dalle 17.30 alle 20.00.

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