Through the Body/Attraverso il corpo: personale di Giovanna D’Amico
Caserta, Dal 1 al 14 Luglio 2013
Comunicato stampa
“Through the Body/Attraverso il corpo” è il titolo della mostra
personale dell’artista Giovanna D’Amico che si inaugura lunedì 1 luglio alle
18,30 presso la galleria Unusual Art Gallery (via Maielli, 45) a Caserta. La
mostra è a cura di Enzo Battarra.
La personale si pone come tappa centrale di una ricerca dell’artista che da
anni, ormai, ha rivolto il suo studio al corpo inteso come mezzo di
comunicazione e strumento di creazione artistica. La mostra sarà preceduta
da una performance presentata per la prima volta in Svizzera nel 2010, in
cui l’artista interverrà anche sugli spazi esterni della galleria, finendo
con l’invadere con i suoi segni la strada.
In occasione del vernissage sarà presentato il catalogo con testi di Enzo
Battarra e Luigi Fusco. Le opere saranno in mostra alla galleria Unusual Art
Gallery fino al 14 luglio prossimo.
Va ricordato che la Unusual Art Gallery è da anni ormai punto di riferimento
artistico-culturale nel centro storico di Caserta a due passi dalla Reggia
Vanvitelliana. È qui che la padrona di casa Sueli Viana brasiliana doc, ma
ormai cittadina casertana a tutti gli effetti, ha deciso di aprire le porte
all’arte contemporanea continuando un percorso iniziato nella sua terra
d’origine.
Nel testo il critico d’arte Battarra così scrive: “Il corpo dell’artista è
il corpo mistico dell’arte. Lo sa Giovanna D’Amico che usa la propria
struttura somatica come strumento d’arte. Non solo superficie cutanea che si
colora, ma anche macchina della fisicità, vissuta e segnata, trafitta,
imprigionata da filo spinato. È un corpo che lascia tracce cromatiche ma è
esso stesso la traccia di un dolore universale, di cui l’artista si fa
interprete e martire.
Quello che si vive è un mondo di guerre, ma è anche un sistema perverso di
economie determinanti povertà, ed è anche un mondo politicamente scorretto,
che dimentica le proprie regole fondamentali, che irretisce la Costituzione.
L’artista si pone come baluardo della nuda verità, oppone il proprio corpo
agli inganni del tempo. Espone un cervello chiuso nel vetro, congelato,
inoperoso. Il sistema ha il sopravvento sull’umanità proprio perché i
cervelli sono atrofizzati, conservati in formalina.
C’è un rimando continuo tra le performance e le opere su superficie, un
richiamarsi a vicenda, un rincorrersi, un desiderarsi. È un’arte sociale
quella di Giovanna D’Amico, un’arte che dà un ruolo all’artista. Fosse anche
il sacrificio del corpo!”.