Special night al Black Cat con Max Gazzè, Roberto Gatto e Rita Marcotulli
Caserta, 2 Dicembre 2012
Articolo di Federica Roano
Il 2 dicembre il Black Cat si è trasformato in un laboratorio musicale
dove ispirazione e improvvisazione hanno fatto da padrone. Chi conosce già
il progetto OverTour di Max Gazzè, Roberto Gatto e Rita Marcoltulli, in
parte sapeva di non doversi aspettare una normale esecuzione dei brani più
famosi del cantautore, ma per chi è andato ad ascoltarlo solo per il piacere
di farlo, è stato davvero sbalorditivo.
I brani eseguiti avevano aderenza con quelli normalmente presentati solo nel
testo mentre le musiche sono state modificate ed eseguite sull’onda delle
emozioni che si respiravano quella sera. Il risultato è stato un continuum
di brani jazz divertenti e trascinanti, carichi di stile e personalità.
Sono stati eseguiti diversi brani (“Cara Valentina”, “Annina”, ”Vento
d’estate) ma anche cover dei Police, Pink Floyd, Modugno, Peter Gabriel.
Comunicato
C’è grande attesa in città per la nuova “special night” promossa dal
Black
Cat con la direzione artistica di Angelo Agnisola . Domenica 2 dicembre
a partire dalle 22 ,00 il noto club di Via Santa Chiara ospiterà il trio
d’eccezione formato da Max Gazzè, Roberto Gatto e Rita Marcotulli con il
nuovo progetto Over Tour, un viaggio di pura musica oltre i confini del jazz
e del pop;
Un’occasione unica per ascoltare questo progetto che nasce dalla curiosità
reciproca di tre artisti di sperimentarsi in un concerto dove si abbattono i
confini della musica, dove la contaminazione tra il pop e le sonorità jazz
si fondono fino a trovare un terreno comune.
I brani più famosi di Max Gazzè diventano un motivo e un pretesto su cui
improvvisare, standard jazz che appartengono all’immaginario collettivo
vengono reinterpretati dalla voce di Gazzè, dal pianismo libero di Rita
Marcotulli e dall’energica batteria di Roberto Gatto. Brani strumentali
composti dalla stessa Marcotulli e Roberto Gatto completano un programma
inedito e accattivante dove il rock diluito nel jazz ancora una volta ci
ricorda che la musica non esige barriere e può fluire libera senza confini.
Costo biglietto: 25 euro.
Black
Cat, Via Santa Chiara (Polo Recency) , Caserta
Info e prenotazioni : 347.3931487 .
www.blackcatclub.it
Max Gazze’
Nato a Roma il 6 luglio 1967, Max trascorre diversi anni a Bruxelles, dove
studia musica e suona come musicista professionista in vari gruppi.
Rientrato a Roma nel 1991, si dedica alla sperimentazione e alla composizione di
colonne sonore. Nel gennaio 1996 pubblica con la Virgin Music il suo primo cd,
Contro un’onda del mare, che presenta in versione acustica nel tour di Franco
Battiato.
Il secondo album, La favola di Adamo ed Eva (ottobre 1998), è anticipato da due
hit, Cara Valentina (1997) e Vento d’estate (Disco per l’estate ’98), cantata
insieme a Niccolò Fabi. La sua popolarità si estende ad un pubblico ancora più
ampio, grazie anche alla partecipazione nel 1998 al Premio Tenco e, nel 1999, al
Festival di Sanremo, dove presenta Una musica può fare nella sezione Giovani.
Nel 2000, pubblica il terzo album, intitolato con il suo nome, ma ufficialmente
chiamato Gadzilla, mentre, nell’ottobre 2001, esce Ognuno fa quello che gli
pare, lavoro che presenta grande varietà di soluzioni sonore, frutto di numerose
collaborazioni: Paola Turci, Carmen Consoli, Francesco Magnelli dei CSI, Stephan
Eicher.
Gli anni tra il 2001 e il 2003, sono caratterizzati da un’intensa attività live
(tour teatrale nell’inverno 2001-2002, la tournèe nei maggiori festival italiani
nell’estate 2002 e un tour nei club nel 2003).
Nel 2004, esce l’album Un giorno, lavoro caratterizzato da una forte impronta
live, mentre è del 2005 Max Gazzè – Raduni 1995-2005, una raccolta di 26 brani
tratti dai cinque album precedenti più quattro inediti.
Nel 2006 e nel 2007, si dedica completamente ai tour live, e, oltre al suo
progetto solista, porta sul palco una serie di concerti con Paola Turci e Marina
Rei.
Nel 2008, Max Gazzè torna al Festival di Sanremo, dove presenta il brano Il
solito sesso, che rimane uno dei brani più ascoltati e apprezzati da pubblico e
critica di quella edizione della chermesse canora. A seguito della competizione
sanremese, esce l’album Tra l’aratro e la radio.
Nell’ultimo anno ha presentato il suo album Quindi? in un tour completamente
sold out che è stato proposto in numerosi teatri italiani; la sua curiosità e
voglia di ricercare linguaggi nuovi lo ha portato a vincere il Premio David di
Donatello per la “miglior canzone originale” con il brano Mentre dormi, una
delle hit radiofoniche più trasmesse dell’ultima stagione, inserito nella
colonna sonora del film campione d’incassi Basilicata Coast to Coast, produzione
cinematografica di Rocco Papaleo, che ha visto il debutto di Max nei panni
dell’attore.
Rita Marcotulli
A cinque anni si innamora del pianoforte, strumento che approfondirà presso il
Conservatorio di Santa Cecilia di Roma. Rita Marcotulli, elegante pianista dalla
grana melodica e dalla voce strumentale molto esclusiva, si avvicina alla musica
brasiliana per poi approdare definitivamente all’estetica del jazz intorno ai
venti anni. Nei primi anni ’80 è presente sulla scena romana allora assai
fervida, quella che attorno a pochi e fortunati locali coltivava i grandi
musicisti che oggi conducono il jazz italiano. Era consueto, in quegli anni,
vedere dei giovani musicisti italiani esibirsi al fianco di grandi stranieri di
passaggio in Italia. E’ così che Rita si impegna al fianco di musicisti noti
quali, tra gli altri, Chet Baker, Steve Grossman, Peter Erskine, Joe Henderson,
Joe Lovano, Charlie Mariano, Tony Oxley, Michel Portal, Richard Galliano, Enrico
Rava, Michel Benita, Aldo Romano, Kenny Wheeler, Bob Moses, Andy Sheppard. Dal
punto di vista della notorietà e delle esperienze, nel 1987 viene votata come
“Miglior nuovo talento italiano” dell’anno nel prestigioso referendum indetto
dalla rivista Musica Jazz fra la critica specializzata e l’anno seguente viene
chiamata da Billy Cobham per le sue formazioni. Alterna, specie a metà degli
anni ’90, di ritorno in Italia, propri progetti nel jazz, come il rapporto che
la lega alla cantante Maria Pia De Vito, a collaborazioni nel mondo della
canzone, specie nelle formazioni di Pino Daniele, trovandosi a collaborare
perfino con Pat Metheny. Autrice di una discografia numerosa e importante, di
cui l’incisione in duo con Andy Sheppard (“On The Edge Of A Perfect Moment”) e
il piano solo intitolato “The Light Side Of The Moon”;il trio con Palle
Danielsson e Peter Erskine (cha ha licenziato un lavoro discografico per la
serie Jazz Italiano Live 2006);nel 2008 ha pubblicato,sempre per la serie Jazz
Italiano Live,” Us and them, Noi e Loro” omaggio ai Pink Floyd con Raiz, Fausto
Mesolella, e numerosi altri artisti, con ottimo successo di vendita da cui è
nato un tour che ha avuto ed ha altrettanto successo. Nel 2011 ha pubblicato
“Variazioni sul Tema” (S’ardmusic) con Luciano Biondini e Javier Girotto.
Ha composto la colonna sonora del film “Basilicata Coast to Coast” di Rocco
Papaleo , per il quale ha vinto nel 2010 il Premio Ciak d’Oro per la miglior
Colonna Sonora ed il premio della stampa cinematografica,il Nastro d’Argento,
nella categoria miglior Colonna Sonora e nel 2011 il prestigioso “David di
Donatello”per la miglior Colonna Sonora .
Rita Marcotulli possiede anche un fitto elenco di collaborazioni prestigiose con
scrittori, attori ed attrici tra cui: Stefano Benni, Alessandro Benvenuti,
Chiara Caselli, Lella Costa e Franca Valeri.
Nel gennaio 2012 vince il ”Top Jazz”, il più importante premio nel mondo del
jazz italiano promosso dalla rivista Musica Jazz come Miglior Artista 2011.
Roberto Gatto
Una batteria. Sembra poco, ma può essere tantissimo. Non tanto perché Roberto
Gatto, seduto dietro ai suoi tamburi ha saputo viaggiare per il mondo dei suoni
come pochi, pochissimi altri hanno saputo fare, ma soprattutto perché non è solo
di ritmo, di percussioni, di battiti che si tratta. E forse non si tratta
nemmeno
solo di musica.
Roberto Gatto è un, infatti, un esploratore, un "ragazzo" di quarantasette anni
che ha pensato di trasformare il suo strumento in una macchina in grado di
muoversi nel tempo e nello spazio. No, non stiamo esagerando, perché Roberto,
partendo dalla batteria, dal ritmo, dal battito, è andato altrove, è riuscito a
superare le strette gabbie dei generi e degli stili, ha messo a disposizione il
suo talento per aiutare quello degli altri, ha scritto, raccontato,
sperimentato, visto, vissuto la musica in prima persona. E’ partito al jazz ma
ha scoperto la musica, tutta la musica, quella più raffinata e intransigente,
quella più leggera e cantabile, non ha avuto timore di mescolare le sue
bacchette e la sua testa pensante a quella di molti musicisti e molto diversi
tra loro. L’elenco è lungo, ma vale la pena di rileggerlo tutto: Bob Berg, Steve
Lacy, Johnny Griffin, George Coleman, Dave Liebman, Phil Woods, James Moody,
Barney Wilen, Ronnie Cuber, Sal Nistico, Michael Brecker, Tony Scott, Paul
Jeffrey, Bill Smith, Joe Lovano, Curtis Fuller, Kay Winding, Albert Mangelsdorff,
Cedar Walton, Tommy Flanagan, Kenny Kirkland, Mal Waldron, Ben Sidran, Enrico
Pieranunzi, Franco D'Andrea, John Scofield, John Abercrombie, Billy Cobham,
Bobby Hutcherson, Didier Lockwood, Richard Galliano, Christian Escoudè , Joe
Zawinul, Bireli Lagrene, Pat Metheny.
Ma non basta, perché non sono i compagni di viaggio ad aver fatto grande Roberto
Gatto, ma è il suo modo di essere musicista. Non è una star, non ha
atteggiamenti da primadonna, sa essere allo stesso tempo sideman e bandleader,
sa insegnare e ascoltare, non si confonde con quelli che trasformano la musica
in circo, ma allo stesso tempo sa divertire e divertirsi con grande entusiasmo.
Celebrare la sua arte e il suo ingegno, raccontare, attraverso la musica la sua
storia. E’ una straordinaria occasione e non va perduta. Perché, ed è questo il
bello, Roberto Gatto merita una sola definizione, quella che calza a pennello su
tutta la sua storia: artista.