Al Black Cat: Finaz presenta "Guitar Solo"
Grande successo a Caserta per il chitarrista della Bandabardò, 9 Novembre 2012
Comunicato stampa
E' stato proprio il Black Cat di Caserta ad ospitare il chitarrista
virtuoso Alessandro Finazzo, in arte Finaz, nella prima tappa del suo tour
nazionale per la presentazione del nuovissimo album "Guitar Solo", uscito
appena due giorni fa, precisamente l'8 Novembre .
Accompagnato dalla sua chitarra acustica, e non da una elettrica come ci si
aspetterebbe da un chitarrista virtuoso, e da una pedaliera multieffect,
Finaz ha eseguito i suoi brani passando da un genere all'altro senza perdere
il controllo di un'esibizione che ha ben tenuto da solo dall'inizio alla
fine del concerto. Le sensuali Tango e Malaguena, la scatenante Tarantella,
il tributo ad Hendrix di Blue Haze One by One, l' unica cover del disco, No
Surprises dei Radiohead, e inoltre, nel live di ieri sera, non ha perso
l'occasione per rendere omaggio, con Come Together, anche ai Beatles, la
primissima influenza di Finaz, che scoprì la band di Liverpool all'età di
nove anni.
"Guitar Solo", insomma, è il risultato di ricerche musicali affrontate
durante un periodo di viaggi, come quello a New York, e conseguenti
influenze.
Pur sfoggiando doti canore in brevi accenni, ottima capacità nel
coinvolgimento del pubblico e buon gusto nella scelta delle cover e della
scaletta, ciò che ha colpito di più al di là della completezza dell'artista,
è stata l'abilità con cui ha suonato la chitarra, mutandola a suo piacimento
in altri svariati strumenti. Riusciva ad ottenere il suono delle percussioni
battendo sulla fascia laterale, sulla tavola superiore o anche sulla
tastiera della chitarra o addirittura servendosi delle spazzole comunemente
usate per la batteria. Grazie agli effetti della pedaliera è riuscito ad
ottenere anche suoni molto simili a quelli degli archi, finchè non ha
sorpreso tutti cantando sol viso accostato al pick up della chitarra
trasformandola addirittura in un microfono distorto.
Il pubblico ha smesso ben presto di seguire con gli occhi i movimenti delle
sue dita, a tratti troppo veloci, e si è lasciato prendere dai ritmi intensi
e dalle sonorità evocate dall' artista visibilmente travolto dalla sua
stessa musica.
I dubbi che hanno sempre assalito gli ascoltatori più raffinati riguardo la
coesistenza di tecnica e musicalità nei cosiddetti "shredder", si dissolvono
davanti ad un chitarrista come Finaz, che potremmo dire, appartenente alla
categoria dei geni sregolati, in perfetto equilibrio tra tecnica e
originalità, binomio perfetto e necessario affinchè una profonda
comunicazione tra artista e pubblico avvenga.
Più che soddisfatti i clienti del locale, un pubblico talvolta consapevole
del proprio gusto musicale, talvolta semplicemente fiducioso nelle scelte,
finora sempre apprezzatissime, del direttore artistico Angelo Agnisola, che
ha saputo guadagnarsi la stima innanzitutto degli artisti e naturalmente del
pubblico che lo segue
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