Suzanne Vega
Black Cat Club Caserta – 01 Novembre 2012.
Articolo e Foto di Giuseppe Balducci
Sono quasi le undici di una fresca serata di Novembre quando, sul palco
del Black Cat Club di Caserta, una splendida Suzanne Vega intona le prime
note di Marlene on the Wall (1985), uno dei grandi successi della
cantautrice alternative folk pop statunitense, ispirato proprio al muro
della sua camera da letto dove teneva appesa una foto di Marlene Dietrich.
Puro talento, classe, voce limpida ed a tratti malinconica, suoni caldi e
controllati sono gli elementi che hanno ipnotizzato e sedotto il pubblico,
rapito dall’eleganza e sensibilità dell’artista.
Una perfetta storyteller capace di fondere l’immediatezza del folk con la
profondità dei contenuti dei testi (autobiografici e spesso raccontati durante
la serata) e con la complessità armonica e sonora. Molto particolare, infatti,
l’intreccio senza spigoli tra la chitarra acustica di Suzanne e la chitarra
elettrica di Gerry Leonard “Spooky Ghost”, musicista psichedelico che vanta
collaborazioni con numerosi grandi artisti (come ad esempio David Bowie). La
presenza massiccia di effetti e looping proietta le sonorità in tre dimensioni,
le abbellisce e le completa, dando così un tocco innovativo ed alternative a
tutti i brani.
Suzanne è un’antidiva, nonostante oltre un milione di copie vendute soltanto con
il suo album d’esordio, ed è stata il precursore del pop rock femminile, avendo
aperto la strada ad una generazione di artisti quali Tori Amos, Sheryl Crow,
Fiona Apple, Alanis Morrissette (giusto per citarne qualcuna).
Sobria, riservata, buddhista da diversi anni, Suzanne si conferma un’artista
sensibile ed introspettiva e, nonostante un tempo cantasse “Oggi sono una
piccola cosa triste”, è un dato di fatto che ormai è una grande stella del
panorama musicale mondiale.