Le Ramblas di via S.Carlo: 100 Club, 100 C…hances
Caserta , dal 12 al 14 settembre 2012
Articolo di Rossella Barsali, foto di Dario Carrubba
Premessa: quel che leggerete è scritto con la mano del cuore, quella sinistra della più sinistra, anziana e fedele Groupie che band abbia mai avuto!!!
Salire sul vaso di una pianta che abbellisce il lato opposto del Bar del
Centro consente di avere una visione d’insieme che io, dal basso dei miei
schietti 160 cm, non posso raggiungere altrimenti. E così, nella sera del 13
settembre, ritrovare tanti volti noti, magari impreziositi dal brizzolato, tra
giovani teste calde multitasking, scalda più di un Cuba Libre. Ma se tra la
folla sventolano due grossi quadrati 37x37cm – vinili? - uno arancione, l’altro
biancosporco, con un inconfondibile omino stilizzato con smisurata coda davanti,
ecco, allora…
C’erano una volta - e ci sono ancora! - i 100 Club. Mito vivente del fertile UMM
Casertano, nacquero “pe’ pazzià” in via Majello nella discoteca Embassy nel
1982, si ibernarono in un torrido agosto del 1993 e come nella migliore leggenda
dal Kinder-und-Hausmärchen di quei folli dei Fratelli Grimm, si “risvegliano”
nell’estate 2012. Nei 100 Club ha suonato lo “zoccolo duro” dei musicisti
casertani, alcuni dei quali oggi riscuotono successi nazionali ed
internazionali. Fugaci apparizioni hanno fatto nella band il Prof. M.stro
Agostino di Scipio, (
http://xoomer.virgilio.it/adiscipi/bioit.htm, già chitarrista negli Avion
Travel); alla batteria M.stro Nicola Di Caprio (http://www.nicoladicaprio.com/home.html);
al basso il M.stro Emilio Di Donato (http://www.casertamusica.com/rubriche/musicisti/DiDonato/DiDonato.htm).
Poi il M.stro Fausto Mesolella (http://www.cosedimusica.it/biografie.php?id_artista=46);
il leggendario Agostino Santoro (http://www.casertamusica.com/rubriche/musicisti/Potlatch/Potlatch.htm),
quindi Alex Gimignani e Paolo Favati (http://www.pankow.co.uk/).
Ma Massimo Pieri (http://www.casertamusica.com/rubriche/musicisti/Carpe_Diem/carpediem.htm,
http://www.casertamusica.com/rubriche/musicisti/WarmGun/WarmGun.htm), Davide
Maria del Vaglio e Sergio Buzzone – esordienti negli Avion Travel - per oltre
due lustri sono stati la pleura che ha protetto il “cuore” dei 100 Club, la sua
fonte: Daniele Landolfi (http://www.casertamusica.com/rubriche/musicisti/100_Club/100_club.html)
Si narra di Danny che girasse trafitto come un’icona punk, che portasse i suoi
lunghi capelli in foggia di cresta e dipinti fluo, che non sapesse né cantare né
suonare, ma che avesse solo l’aspetto giusto. Sbagliato. Landolfi è un musicista
tecnico, versatile, è un compositore, profondo conoscitore e appassionato di
musica, dalla classica al punk, non disprezzando l’elettronica. Padroneggia il
palco con una naturalezza e un’autoironia non intaccata dai lunghi anni in cui
ne è stato lontano, dirige la sua band senza imposizioni di tempi, in breve non
fa la primadonna.
Gusti musicali e preferenze ricadono sul lavoro dei 100 Club, sfumati dagli
arrangiamenti, in cui ognuno contribuisce, ed il risultato la rende
“indefinibile, estremamente fuori dagli schemi”. Così era, e così è. Nessuna
parodia di se stesso, dunque. Nonostante il repertorio sia quello di sempre,
Landolfi ha scelto per i 100 Club una band elettrizzante ed energetica,
sfrondando di qualsiasi manierismo ostico ed ostinato, che in passato rendeva in
alcuni punti la performance rarefatta e straniante. Adesso è felicemente
post-punk, suoni “sporchi” ed energici, una carica di vitalità che sfiora
l’allegria.
CasertaMusica ed Arte:
…Batteria forse più dura di quella di Sergio Buzzone, che aveva un tocco più
swingato, e contribuiva molto ad ironizzare, cosa che adesso ti tocca fare da
solo!
Ma il basso!!! Marta (cfr D’Argenio) è un portento, metronomica! Davide M. del
Vaglio apprezzerebbe certamente! Stellato mi ha convinta, ricalca le
armonizzazioni condivise con Max Pieri, che però non chiudeva con la classica
schitarrata e via (sigh)! Tu... quello di sempre, anzi, affinato ed
"invecchiato" come un buon vino: i classici fuoritono punk, in discordanza,
suono sporco, e soprattutto moooolto sassone!! Brecht, docet! Ma Johnny Rotten
pure!!
Daniele Landolfi:
Sono contento che tu abbia apprezzato il live delle 'nuove linee' dei 100 Club,
vedo che hai colto benissimo le differenze fra le due versioni della line up,
sebbene quella attuale ricalchi volutamente le partiture del vecchio repertorio.
La differenza sostanziale fra Max (Pieri, ndA) e Maurizio (Stellato, ndA) sta
nell'uso del delay sulla chitarra che faceva Max, molto 'di testa'. Maurizio
preferisce riprodurre gli arpeggi nota per nota, dando più spazio ad altri
effetti come wah wah e distorsore.
Sono entrambi grandi interpreti della chitarra, ognuno con personalità e stile
propri. Conto sulla promessa di Max di fare un’apparizione, di nuovo alla
chitarra, al fianco di Maurizio in un prossimo live! Sia io che Maurizio siamo
felicissimi dell'idea!
Le schitarrate nei finali che hai colto nella tua acuta osservazione, sono
dovute a chiudere i brani che su disco finiscono sfumando, lì dove dal vivo
bisogna chiudere con un finale tronco. Col tempo troveremo soluzioni sempre più
ottimali…
Marta è bravissima al basso, precisa e ama dopare il suono del basso con
distorsore e altri effetti, avendo un tocco meno potente di Davide del quale ha
grande stima.
John (il batterista, Void ndA) è una potenza e ha una buona tecnica, sa suonare
in vari modi, ma dal vivo predilige l'energia, conferendola a tutto il gruppo.
Riguardo me, apprendo dalle tue parole che sono rimasto quello di sempre (con
più capelli bianchi), grazie!
CM:
Band rivoluzionata, con sezione ritmica molto aggressiva, stessi brani con
interpretazione meno sofisticata, come reagisce il pubblico del terzo millennio
rispetto a quello del secolo scorso?
DL:
La reazione del pubblico, almeno stando a questi due primi concerti (più la
breve apparizione di esordio al Jarmush) la sento più elettrizzata e istintiva
rispetto a quella degli anni passati. Segno, forse, che il sound trasmette meno
dettagli, ma più energia.
CM:
Demotape, Vinili, rintracciabili anche su Youtube, sapersi evolvere mantenendo
intatto l'impatto musicale e il progetto di fondo: dati i tempi, sarà possibile
anche il recupero della splendida e difficile Vatican City e della poco eseguita
"aria" che porta il titolo War as Peace?
DL:
Il recupero dei brani del repertorio storico procede e sono previsti altri
remaster di brani delle prime produzioni del gruppo, così come è stato per “Cerberus”.
Non escludo di farlo anche con brani come Vatican City e War As Peace che
trattano di temi che pare proprio resteranno a lungo all'ordine del giorno.
CM:
Progetti per il futuro?
DL:
Per l'immediato futuro, grazie a questi primi live e a un minimo di
visibilità sul web, abbiamo ricevuto proposte da promoter per altri concerti in
club a Caserta e a Napoli. Appena si tradurranno in accordi li pubblicheremo.
Oltre al recupero dei brani storici, contiamo di crearne di nuovi, partendo da
bozze d’idee che ho da parte e in un secondo momento potremmo scriverne insieme.
E allora: ...Run, Danny, run!!!
consulta: Le Ramblas di via
S.Carlo