Re Maso: laboratorio culturale
Camigliano (CE), 8 Luglio 2012
Comunicato stampa
Il Comune di Camigliano si prepara ad accogliere una nuova iniziativa
finalizzata alla promozione culturale, grazie all’ausilio dei Laboratori
Movimenti, Sudetnica, I Passi del Tempo ed intercultura. L’evento in
questione è intitolato “Re Maso”, in programma la Prossima Domenica 8 Luglio
con inizio alle ore 21:00.
L’evento, prevede inizialmente svariati momenti di animazione che si
svolgeranno nei cortili del borgo di Via Parisi.
Questo è il quarto anno che il Comune di Camigliano promuove i laboratori
culturali e grazie all’impegno degli esperti, Antonella Izzo (laboratorio
Movimenti, Marino Sorrentino (laboratorio intercultura), Fabio Carusone
(laboratorio sud etnica) e Luisa Di Bernardo (Laboratorio i Passi del Tempo)
a cui va il ringraziamento dell’Amministrazione Comunale, i cittadini del
territorio che si impegnano durante l’anno su temi culturali sono sempre di
più, una vera e propria salutare contaminazione.
Lo spettacolo finale che si svolgerà in Piazza Principe di Piemonte, vede
impegnati circa 50 attori che si cimenteranno ad interpretare l’ultimo
lavoro della regista Antonella Izzo: “Re Maso”.
Un testo in dialetto per dare significato e forza alla voce del popolo.“ RE
MASO” è il sogno di una classe sociale che vuole svegliarsi per dare
giustizia ai morti di fame, agli oppressi e ai lavoratori onesti. Un RE
senza corona, un uomo senza cultura e senza regno, un figlio della miseria e
della fame a governare la rabbia e la speranza della povera gente. Una
storia raccontata con la musicalità del dialetto antico e con la magica
gestualità della zoccola: la coscienza. La parte femminile dell’uomo. Un
personaggio poco amato da Masaniello, perché protettivo e materno, la donna
che lotta per conquistare i diritti da sempre negati dai signori uomini e
padroni
La storia descrive il tempo, le guerre, le lotte e le razzie dei briganti,
la maledizione della peste e del colera, le abitudini e gli usi di un paese,
i disordini della plebe, la dittatura dei regni e dei regnanti, lo sfarzo
della chiesa, la divisione dei beni e le gustose cerimonie della borghesia,
ma dimentica e occulta la disperazione della gente umile, quella gente
obbediente, piena di grazia e di orgoglio che continua ad ossequiare il
padrone o il governatore, che recita il rosario due volte al giorno per
redimere i peccati ed assicurarsi il regno dei cieli, che ha paura di
parlare e di cantare i propri pensieri fatti di desideri possibili, ma
irrangiungibili perché inascoltati.