3° Festival del Cinema indipendente - seconda serata
Caserta, 20 Maggio 2012
Articolo di Clemente Tecchia
Si è conclusa ieri la terza edizione del Festival del Cinema Indipendente
di Caserta con una giornata ricca di proiezioni e allietata dagli ospiti
presenti.
Durante la mattinata nell’ambito della retrospettiva a lui dedicata sono
stati proposti altri quattro corti di Vittorio De Seta: “Pescherecci”,
“Pastori di Orgosolo”, “Un giorno in Barbagia” e “I dimenticati”.
A seguire il film “Cold Fish” di Sion Sono, impressionante esempio di
thriller ‘sangue e furore’ alla giapponese.
Dopo la pausa pranzo la rassegna è ripresa con la presentazione degli ultimi
cortometraggi in concorso: “Il viaggio del piccolo principe” di Nicola
Sorcinelli; “Il numero di Sharon” di Roberto Gagnor e “Totore” di Stefano
Russo, ospite della serata insieme a Sossio Lupoli curatore della colonna
sonora del corto che vede protagonisti un minorato mentale e suo fratello,
entrambi pescatori e quindi sfruttatori del mare (nonché di ignari
acquirenti) ma a loro volta sfruttati dai politici che li vorrebbero vestiti
in costumi tradizionali e così ridotti a comparse di una sceneggiata pseudo
storica.
Come già spiegato la presenza di questi lavori nel programma del Festival e
il fatto di essere stati offerti all’attenzione del pubblico rappresenta
l’unica forma di riconoscimento critico e tecnico attribuito loro: è stato
il pubblico stesso che ha avuto poi modo, nell’arco della tre giorni, di
compilare delle apposite schede per esprimere il proprio voto al corto più
emozionante. Alla fine di questa terza e ultima giornata si è avuto lo
scrutinio che ha visto vincitore “Il numero di Sharon” di Roberto Gagnor.
Dopo gli ultimi corti è stata la volta dell’unico lavoro di animazione
presente nel cartellone di quest’anno: “Chico e Rita” di Fernando Trueba,
Javier Mariscal e Tono Errando, notevole lavoro impreziosito da una
eccezionale colonna sonora composta dal pianista cubano Bebo Valdès oltre
che dalle trascinanti musiche di Thelonious Monk, Dizzy Gillespie, Cole
Porter e altri.
Dopo la pausa aperitivo ha preso il via l’ultima parte della serata con la
proiezione del documentario “Pinuccio Lovero - Sogno di una morte di mezza
estate” di Pippo Mezzapesa. Come spiegato dallo stesso regista e dal
protagonista, entrambi ospiti dell’incontro seguito alla visione del film,
l’idea è partita dalla vicenda personale dello stesso Lovero il quale, sin
da bambino, coltiva un sogno particolare: quello di diventare becchino.
Quando ci riuscirà, il regista-amico gli chiederà di girare un documentario
sulla sua nuova vita, un modo ironico per affrontare il tema della morte ma
anche per farsi osservatori, da un’angolatura privilegiata, di tanti piccoli
particolari del mondo dei vivi.
Infine, a chiudere la serata e il Festival, il lungometraggio “Submarino” di
Thomas Vinterberg, l’acclamato regista di “Festen”. Una storia cupa di
irriducibile amore fraterno, infanzia violata, droga e prigionia che
tuttavia nel finale apre uno spiraglio sul desiderio di sfidare
l’ineluttabilità del destino.
Come nelle passate edizioni anche quest’anno la risposta del pubblico non si
è fatta attendere: i tanti appassionati hanno seguito le proiezioni senza
trascurare quelle delle due mattinate che hanno costituito una novità, un
esperimento per dilatare la dimensione del Festival fino a farlo diventare
un autentico evento.
Con queste ormai solide premesse, l’appuntamento è per le prossime
iniziative di CinemadalBasso oltre che, inevitabilmente, per l’anno venturo
e la prossima edizione del Festival del Cinema Indipendente di Caserta.
consulta: 3° Festival del
Cinema indipendente