Dioniso Folk Band Live at Diesis
Caserta, 11 Maggio 2012
Articolo e foto di Giuseppe Balducci
La Dioniso Folk Band nasce nel 2005 nella periferia nord di Napoli. Il
continuo incontro di persone dal diversissimo bagaglio musicale ha
alimentato ed alimenta tuttora un progetto che fin dal principio si è
distinto per particolarità ed originalità, all'insegna della mescolanza, del
rinnovamento, della tradizione folk e della resistenza alla musica ed alla
cultura preconfezionate, che purtroppo sembrano imperare nella società
contemporanea.
Dioniso come il vino, l’estasi e la liberazione dei sensi. Folk come musica
del popolo.
Una musica che trascina con il suo coinvolgimento e che, dopo poche battute,
porta subito in viaggio. Sono fortemente presenti, infatti, influenze sonore
provenienti da ogni parte del mondo, come danze irlandesi, canti cubani,
ritmi latino americani, tarantelle napoletane e pugliesi, nueva canciòn
spagnola, il tutto condito sia con l’originalità e con il gusto personale di
questi poliedrici musicisti sia con i testi carichi di impegno sociale.
Una Bacchanalia di strumenti che, come mènadi in festa, ballano
insieme in preda all’euforia: mandolino, ukulele, batteria, cornamusa,
flauti, basso, percussioni, chitarre, voci e cori giocano insieme in ogni
canzone.
Massimo De Vita, il guru della band, sa gestire bene l’energia e
coinvolgere il pubblico. La sua voce si sente forte e chiara e la sua
presenza, insieme agli strumenti che suona, è una sicurezza ed una guida.
Roberto Caccavale al basso (e contrabbasso elettrico) non si limita
soltanto a dare sostegno ritmico insieme alla batteria di Marco Gagliano
e a fare “tappeto”, ma va oltre, contribuendo anch’egli al sound del gruppo
usando senza esagerazioni diversi effetti ed aggiungendo così una vena più
moderna. Michelangelo Bencivenga (chitarra) ed Alessandro De
Carolis (flauti) costituiscono la parte melodica ed “ornamentale” della
band.
Impossibile non battere a ritmo un piede a terra o una mano sul tavolo
quando iniziano a suonare.
Durante i sei anni di attività, oltre a molti concerti fatti in lungo e in
largo, la Dioniso Folk Band ha partecipato a numerosi importanti festival,
manifestazioni, concorsi ed eventi in genere a carattere nazionale e
regionale:
2007 / 2008: Afraka, in qualità di gruppo spalla della NCCP.
Finalista a terreinmoto 2007. Il V day I e il V day II a Napoli. Munnezza
Day organizzato da Beppe Grillo a piazza Dante (Na).
2009: A world of peace 2009. Un cuore per l’Abruzzo. Vincitori al
festival "autorevolmente 2009" per la sezione miglior opera prima. Vincitori
al festival "popolo e tammorra 2009" con il rifacimento del tradizionale
bretone "Le Grand Coreur".
2010: Help for Haiti. Meeting del mare 2010. Italia wave festival, II
classificata alla finale per la Campania. Festival pub Italia, semifinalista
per le selezioni nel centro-sud Italia. A world of peace 2010, ricevendo il
titolo di peace builder e l'onore di rappresentare il festival al MEI.
2011: Vincitori al "tekila sound festival" per le sezioni "miglior
brano inedito" con C130, "premio della giuria tecnica" e "premio ufficio
stampa con la bulbart". III classificati alle finali regionali di "M-arte
live". S. Tommaso is back - in Napoli. Supersound di Faenza. Inside the
Cure, teatro civico di Caserta. Band spalla in una delle date campane di
Tonino Carotone.
Il 2010 è stato per la Dioniso Folk Band anche l’anno degli esordi
discografici: "going back home" è il nome di una compilation di artisti folk
emergenti, provenienti da tutto il mondo, prodotta dall'etichetta americana
"Quickstar Productions”. Il disco è stato pubblicato e distribuito quasi
esclusivamente negli USA. A livello nazionale “il mondo alla fine del mondo”
entra a far parte della compilation di A World Of Peace, operazione
discografica completamente indipendente e prodotta dagli artisti
partecipanti in collaborazione con l’associazione Illimitarte. Sicuramente,
però, l’evento più importante è stata la pubblicazione de “i testardi fiori
della speranza”, primo disco ufficiale della band.
Le storie e le strade del folk, l’eterno dualismo guerra e pace, la difesa
dei diritti umani e dell’ambiente, l’assurdo e spesso ridicolo mondo
musicale nostrano, l’idea di resistenza passata e futura, l’Amore e gli
amori, l’impegno civile hanno visto, non solo sul palco, la Dioniso folk
band spesso al fianco di organizzazioni come Greenpeace, Legambiente, Cesvi,
Amnesty.
Ho parlato personalmente con Massimo “baba saheb ranghilon”,
manifestandogli il mio apprezzamento e la mia condivisione nei confronti del
suo modo di intendere la composizione e la sperimentazione artistica, anche
in termini di strumenti ed effettistica, e la sua risposta ha confermato le
mie impressioni: “io credo che, se è vero che il folk è la musica della
gente, bisogna interpretare le storie e i suoni/rumori della gente, ma non
quella di 100 anni fa, quella che ci circonda e ci appartiene... altrimenti
saremmo anacronistici!!!
quindi folk per me è rock, elettronica, effettistica, sorpresa, pianto e
festa!!!”.
Contatti: dionisofolkband@hotmail.it