Fausto Mesolella presenta “Suonerò fino a farti fiorire”
Teano (CE), 14 aprile 2012
Articolo di Ferdinando Ghidelli
Già presentato in anteprima al Bianca D’Aponte e in altre parti d’Italia, in
attesa della serata del 4 Maggio al Teatro Comunale di Caserta, l’ultimo
progetto di Fausto Mesolella “Suonerò fino a farti fiorire”, sta
raccogliendo i meritati consensi. Sabato 14, alle ore 20, sarà presentato a
Teano, nella chiesa di S. Pietro in Acquariis, in una serata ad ingresso
gratuito organizzata dalla Proloco e dalla Liuteria Sanna.
Durante la serata sarà ospite Ferdinando Ghidelli che, durante le prove per
la serata, ha posto alcune domande al chitarrista casertano
Intervista di Ferdinando Ghidelli a Fausto Mesolella
F.G.: Come mai questo disco? E perché “da solo”?
F. M.: Ho fatto questa cosa “da solo” perché, dopo tanti anni di
militanza, con vari gruppi, non ultimo quello degli Avion Travel, ho
cominciato a capire (accorgermi) che la mia chitarra aveva un suono
particolare che ho costruito in tanti anni di carriera e mi è sembrato
giusto dare spazio allo strumento e mettere su CD tutta l’esperienza
chitarristica e musicale che ho maturato
F.G.: Come si inserisce nel panorama musicale italiano questo
progetto? Che possibilità di crescita artistica ti può dare?
F. M.:Al momento attuale vedo uno spazio “di nicchia” in campo
musicale: è stato sempre difficile per un musicista dare spazio allo
strumento e non affermare se stesso come compositore.
La possibilità che vedo è quella di aprire un nuovo percorso o meglio di
recuperarne uno. Se avessi fatto questo lavoro negli anni 70 sarebbe stata
una cosa normale. Ricordo, per esempio, due bravissimi chitarristi, Riccardo
Zappa e Roberto Ciotti che hanno fatto in quel periodo progetti veramente
interessanti. Ora invece è più difficile. Lo faccio per riaffermare
l’importanza dei “canali della musica”, attualmente soppiantati da talent
show e simili che illudono i ragazzi facendogli credere di poter avere
successo da un giorno all’altro, mentre invece si deve fare tanta gavetta…
La televisione ha alterato e spesso rovinato il modo di intendere la musica,
il mio messaggio è di “riscoprirla”
F.G.: Che consiglio a questo punto daresti ad un giovane musicista?
F. M.: Come ho detto: tanta gavetta, molta umiltà nel cercare di
migliorarsi per accrescere le proprie conoscenze senza cercare di bruciare
le tappe e senza sentirsi arrivati dopo qualche buona esperienza maturata.