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Cinema e donne - Une femme est une femme

Caserta, 8 e 9 marzo 2012

Articolo di Clemente Tecchia

In occasione della festa dell’otto marzo quest’anno il collettivo Cinemadalbasso e il Cineclub Vittoria di Casagiove hanno organizzato una due giorni di cinema indipendente al femminile. La rassegna intitolata “Une femme est une femme” si è svolta tra giovedì e venerdì in due diverse sedi, rispettivamente il Cineclub Vittoria e il Teatro Civico 14 di Caserta. Gli organizzatori e componenti dell’ormai noto collettivo di cinefili casertani Novella Morrone, Giusi Ricciato, Valentina Sanseverino, Francesco Massarelli, Helena Rizzo e Ilaria Delli Paoli hanno proposto come al solito una raffinata selezione di pellicole, quasi tutte concepite e prodotte dalle mani, dal cervello e dal cuore femminili. Riguardo alle tematiche trattate in generale si può dire che, anche a causa dei recenti sviluppi legislativi, un ampio spazio è stato riservato al problema della violenza sulle donne, anche se -come vedremo- in finale non è mancato un accento diverso e se vogliamo più poetico e fuori dagli schemi.
La prima serata al Vittoria ha visto la proiezione del lavoro “Il sentiero” di Jasmila Zbanic (2010), che come l’altro film della stessa regista presentato il giorno dopo al Civico 14 (“Il segreto di Esma” (2006), vincitore dell’Orso d’argento al Festival di Berlino) affronta il tema del difficile ruolo della donna in un contesto più generalmente tragico, quello della Bosnia-Herzegovina e della sua particolare cultura fatta di Europa e Islam; una terra funestata da un conflitto vecchio di vent’anni che ancora oggi si fa sentire nella carne non ancora cicatrizzata di chi l’ha vissuto, in primis le donne spesso fatte oggetto di violenze sessuali ancora più efferate poiché spinte dall’odio etnico.
La seconda serata è continuata con “D-GIO’” di Matilde De Feo (2011), un particolare esperimento al limite tra cinema e video art ispirato da un’opera di S. Beckett e centrato sulla rimozione del dolore procurato a una donna amata da parte di un uomo, simbolo di un diffuso atteggiamento ora più ora meno consapevolmente -ma sempre colpevolmente- praticato. Dopo la proiezione si è tenuto un incontro con la De Feo che ha parlato dei suoi progetti futuri.
A seguire un notevole film argentino, “La mirada invisible” di Diego Lerman (2011), una storia di fragilità violata sullo sfondo ancora una volta di più generali rivolgimenti storici, nel caso specifico la rivoluzione che nel 1983 scosse il grande paese latinoamericano provocando la fine della dittatura militare.
Infine un lavoro giapponese che –come il precedente- è stato proposto con sottotitoli poiché ancora inedito in Italia: “Wool 100%” di Tai Tominaga (2006), un viaggio poetico e originale nell’animo femminile che ha toccato dinamiche diverse e importanti come la solitudine, il senso di abbandono, il desiderio di maternità, il sentimento del rimosso e quello speculare del recupero simboleggiato dalla mania di collezionare oggetti rinvenuti nella spazzatura che accomuna due anziane gemelle.
Anche in questa occasione il collettivo Cinemadalbasso ha saputo proporre ai numerosi spettatori un’ottima scelta di pellicole, stavolta pescate grazie a una sensibilità ‘rosa’ che ha permesso a tutti di immergersi in un coro di diverse visioni della femminilità, con opere provenienti da varie parti del mondo: cosa che conferma la curiosità senza confini del collettivo e al tempo stesso la sterminata pluralità di voci che, com’è naturale, provengono dall’”altra metà del cielo”.
Concluso questo piccolo ciclo, Cinemadalbasso ha colto l’occasione per ricordare ai presenti l’ormai consueto appuntamento di maggio con la terza edizione del Festival del cinema indipendente di Caserta.

Comunicato stampa

In occasione della prossimità della festa della donna Cinema dal Basso, il collettivo di cinefili da 3 anni impegnato nella diffusione del cinema indipendente a Caserta composto da Giusi Ricciato, Valentina Sanseverino, Novella Morrone e dal direttore artistico del cineclub Vittoria Francesco Massarelli, propone un nuovo, imperdibile appuntamento. Venerdì 9 marzo dalle ore 18:30 nella sede del Teatro Civico 14, in Vico Della Ratta a Caserta, Cinema dal Basso festeggerà le donne a modo suo omaggiando con quattro pellicole, un’ospite speciale e un ricco buffet offerto al fedele pubblico, donne di età, carattere, nazionalità disparata con 5 ore di grande cinema. Passioni e sofferenze, amori e segreti nascosti, risate isteriche, lacrime, ricordi, coraggio, odio e fiducia nel futuro: un caleidoscopio di emozioni la cui complessità emotiva, priva della ricerca ossessiva di facili spiegazioni, si limita a delineare un quadro variopinto, emozionante, mutevole, noto e sempre inesplorato, che si sottrae ad un indagine lineare, univoca dell’universo femminile.
Al via alle 18:30 con il lungometraggio della regista bosniaca Jasmila Zbanic “Il Segreto di Esma”, uno spiraglio su un rapporto profondo e complesso che lega due donne: quello tra madre e figlia, dipinto sullo sfondo di una Sarajevo post-bellica, struggente e suggestiva. Una storia d’amore e di coraggio quella di Esma e Sara: due caratteri opposti che si attraggono e si respingono, per tornare inevitabilmente a cercarsi in nome di un amore capace di superare perfino l’ostacolo, apparentemente insormontabile, di un terribile segreto. La Zbanic é autrice anche de “Il Sentiero”, una pellicola “difficile” che racconta della separazione di una coppia divisa dall’integralismo islamico e che sarà proiettata, giovedì 8 marzo, al Cineclub Vittoria.
A seguire la prospettiva si capovolge: l’occhio di una donna, Matilde De Feo, regista e operatrice culturale di origini casertane, scruta la vita e l’animo di un uomo nel corto “D-Giò”, storia di un sessantenne malato di alessitimia, ossia incapacità di mentalizzare e descrivere il proprio vissuto, le proprie emozioni. L’autrice dell’opera, selezionata per lo Short Film Corner al Festival di Cannes 2011 e all’Accademia dei David di Donatello, sarà presente in sala per discutere con il pubblico della contaminazione di arti visive e grafiche, del progetto di videoteatro “mald’è”, della ricerca di un compromesso tra linguaggi tradizionali e moderni. Dopo la pausa buffet, il cinema del giovane regista argentino Diego Lerman, che ha vissuto sulla propria pelle le atrocità della dittatura del suo paese, ci porta nella Buenos Aires del 1982 per raccontare il processo di asservimento della coscienza vissuto dalla 23enne Maria Teresa, sorvegliante del Colegio Nacional, emblema di come il bisogno di riconoscimento di un ruolo che riempia il vuoto di una solitudine esistenziale profonda, possa divenire il substrato su cui le dittature contano per poter conservare il potere. Dall’Argentina, in uno di quei voli che solo il cinema può permettersi, si viene catapultati in Giappone, direttamente nella casa colma di cianfrusaglie delle due anziane sorelle Ume e Kame, protagoniste dell’onirica, stupefacente pellicola “Wool 100%”. Mai Tominaga, una delle registe più promettenti del cinema nipponico, firma questa fiabesca e colorata epopea dal fascino retrò che narra dell’incontro delle due sorelle con l’hobby di raccogliere tutto ciò che trovano in casa con una misteriosa ragazzina, che non fa altro che cucirsi addosso tutto il giorno un vestito di lana rossa. Un sogno cinematografico che, come le altre opere proposte, non vi capiterà facilmente di rivedere altrove e che rappresenta il regalo più bello che Cinema dal Basso possa fare a tutte le donne.
Giovedì 8 Marzo - Cineclub Vittoria - Casagiove
Il Sentiero di Jasmila Zbanic - ore 16.00 – 18.30 – 21.15
Venerdì 9 Marzo - Cinema dal Basso – Teatro Civico 14 - Caserta
Il Segreto Di Esma di Jasmila Zbanic - ore 18.30
D-Gio’ di Matilde De Feo (Interviene la regista Matilde De Feo) – ore 20.00
La Mirada Invisible di Diego Lerman (vers. originale con sottotitoli italiani) – ore 21.00
Wool 100% di Tai Tominaga (vers. originale con sottotitoli italiani) – ore 22.30

IL SENTIERO di Jasmila Zbanic – Bosnia 2010 –100’
Sarajevo. Luna fa la hostess mentre il suo compagno Amar opera come controllore di volo all'aeroporto. I due stanno cercando di avere un figlio e sono anche disposti a ricorrere all'inseminazione artificiale. Amar viene però sospeso dal lavoro perchè sorpreso con alcolici in servizio. Per caso incontra un ex commilitone divenuto musulmano integralista. Gli viene offerto un lavoro come insegnante di computer in una comunità musulmana che vive isolata dalla città. Da quel momento i percorsi di Amar e Luna iniziano a dividersi.

IL SEGRETO DI ESMA di Jasmila Zbanic – Bosnia 2006 – 90’ (Orso d’oro Berlino 2006)
Sarajevo, anno 2006. Le dolorose ferite della lunga guerra jugoslava, degli assedi serbo-bosniaci sono ancora tangibili e visibili, nel tessuto urbano e nell’animo delle persone. Esma, bosniaca, lavora come cameriera in un fumoso e losco club; vive con l’adolescente, irrequieta, adorata e irrispettosa figlia Sara. Chi sia il padre di Sara è l’angoscioso e torturante segreto di Esma. Quando alla fine la donna riuscirà a rivelarlo alla figlia, e a parlarne lei stessa, sul volto di entrambe sboccerà una nuova serenità e una complicità d’amore totale.

D-GIO’ di Matilde De Feo – Italia 2011 – 13’
Giò è un uomo sulla sessantina in evidente stato di isolamento; chiuso nella sua stanza, in pantofole, cerca di allontanare da sé ogni pensiero che possa condurlo ad un’emozione. Soffre di alessitimia, e come tale è incapace di mentalizzare e descrivere a parole il proprio vissuto, versa nel silenzio assoluto. Non parla ma utilizza il cavo orale per nascondere e chiudere la propria esistenza, come in uno scrigno. Liberamente tratto da “Eh Joe” di S. Beckett,

LA MIRADA INVISIBLE di Diego Lerman – Argentina 2011 – 98’
Buenos Aires 1982 Il regime dei colonnelli volge al declino ma tiene ancora il potere in pugno. Maria Teresa è una sorvegliante al Collegio Nacionale, la scuola destinata a formare la futura elite del Paese. Ha 23 anni e vuole adempiere bene al suo compito che consiste non solo nel tenere l’ordine ma anche nel divenire l’occhio segreto della direz

 di Tai Tominaga – Giappone 2006 – 100’
L'incontro con una ragazza ossessionata dalla realizzazione di un maglione di lana rossa porterà due anziane sorelle, dedite al "collezionismo di spazzatura", a rivivere il loro passato. Una favola colorata - con al centro una surreale sequenza animata - che nel finale riprende le metafore seminate lungo tutta la vicenda per una conclusione nel segno del fantastico.

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