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Caserta ricorda Ernesto Rossi

Caserta, 9 febbraio 2012

Comunicato stampa

Giovedì 9 febbraio 2012 Caserta ricorda la figura e l’opera di Ernesto Rossi (Caserta, 25 agosto 1897- Roma, 9 febbraio 1967) nel 45° anniversario della scomparsa, con una manifestazione pubblica che si terrà presso la Biblioteca Comunale “Alfonso Ruggiero” (ingresso da via Laviano) con inizio alle ore 16.
A promuovere l’iniziativa il Comune di Caserta – Assessorato alla Cultura -, il Centro Studi “Francesco Daniele”, l’Istituto per la Storia della Resistenza “Vera Lombardi”, l’Associazione Liberalibri e la Facoltà di Studi Politici “Jean Monnet”.
Il programma dell’incontro prevede: i saluti del sindaco di Caserta Pio Del Gaudio e dell’assessore alla cultura Felicita De Negri; a seguire ci sarà l’intervento introduttivo di Gian Maria Piccinelli (Preside della Facoltà di Studi Politici “Jean Monnet”, SUN) quindi prenderà la parola Felicio Corvese, (Centro Studi “F. Daniele”/ICSR di Caserta) che coordinerà gli interventi di Gaetano Pecora (Università del Sannio) su Ernesto Rossi “pazzo malinconico”, di Diego Lazzarich (Facoltà di Studi Politici “Jean Monnet”), Per una critica del capitalismo italiano, di Vincenzo De Rosa e Sonia Pagella (Associazione Liberalibri) sul tema “Per un’Europa libera e unita”, di Salvatore Lucchese (ICSR “Vera Lombardi”) su Ernesto Rossi interprete di Gaetano Salvemini e di Ciro Raia (Istituto di Studi Socialisti “Gaetano Arfè”) sull’“Inattualià” di Ernesto Rossi.
Tra i fondatori di «Giustizia e Libertà» con Carlo Rosselli, Ernesto Rossi fu condannato dal regime fascista a scontare nove anni di prigione e quattro di confino sull’isola di Ventotene, dove scrisse, nel 1941, con Spinelli e Colorni l’importante Manifesto per un’Europa libera ed unita, primo documento programmatico del federalismo europeo. Allievo di Gaetano Salvemini e amico dei fratelli Rosselli e di Luigi Einaudi, nel dopoguerra Rossi seppe unire all’impegno politico e civile – clamorose le sue denunce delle deviazioni del sistema politico ed imprenditoriale italiano, della corruzione amministrativa e delle ingerenze clericali nello Stato - all’attività di abile manager pubblico (fu direttore dell’ARAR (Azienda Rilievo Alienazione Residuati bellici) tra il 1945 e il 1958).
L’iniziativa vuole ricordare una delle figure più rappresentative della tradizione liberal-democratica, antifascista, laica ed europeista italiana ed alcuni aspetti del suo complesso e straordinario percorso biografico ed intellettuale, che va dall’antifascismo alle battaglie per il federalismo europeo, dall’impegno sociale alla militanza politica, dalle responsabilità di manager pubblico all’intensa attività scientifica e culturale di economista, pubblicista, promotore culturale, scrittore e brillante polemista

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