DifendiAmo il Passato. Gli studenti in campo per i Beni Culturali

Santa Maria Capua Vetere (CE), 4 febbraio 2012

Articolo di benedetta De Rosa

4 Febbraio 2012. C’ è ancora un po’ di emozione mentre cerco di mettere nero su bianco quello che c’è stato sabato mattina, 4 Febbraio 2012.
Mi hanno insegnato che quando si redige un articolo giornalistico (e a volte, presuntuosamente, ne ho la pretesa) non devono trasparire le emozioni, o almeno non così platealmente. Ma per me oggi è difficilissimo avere un seppur minimo distacco nel descrivere la manifestazione, dallo slogan “DifendiAmo il Passato”, che stamattina
si è svolta presso l’Anfiteatro Campano di Santa Maria Capua Vetere.
Mi è impossibile essere distaccata perché, orgogliosamente, faccio parte del comitato promotore, sorto tra le mura della mia università, la facoltà di lettere e filosofia della Seconda Università di Napoli, nell’aula studio della storica sede dell’ex convento/ ex carcere di San Francesco; comitato nato dal nulla ma spinto dalla rabbia per ciò che era accaduto proprio a due passi dalla nostra università, in quello che forse senza troppa convinzione viene definito “orgoglio cittadino”, l’Anfiteatro, secondo per grandezza ed importanza solo al Colosseo.
La distruzione di tre tombe a semicamera sannitiche a lastroni di tufo e dipinte, appartenenti al IV secolo ha lasciato sbigottiti non solo chi, come me, studia con la speranza di diventare un giorno un archeologo, un “addetto ai lavori”, ma anche i nostri colleghi di lettere. Con Margherita Di Niola, Marianna Dubbioso, Oreste e Giusy
Miele, Fabio Carbone e Gabriele Barone ci siamo mossi sin da subito.
Abbiamo usato per farci pubblicità il mezzo a noi più congeniale, facebook e abbiamo indetto un incontro in aula studio aperto a tutti, in cui abbiamo potuto conoscere i membri del comitato cittadino “Ciò che vedo in città” di Santa Maria, Donato Trepiccione e Alessandra Santillo e giornalisti di testate locali come Vincenzo Alfieri, Tiziana Simiani e Clemente Tecchia, i quali sin da subito ci hanno dato tutto il loro supporto e aiuto, consigliandoci anche dal punto di vista materiale e logistico.
Con i nostri mezzi, non potenti ma alquanto determinati, abbiamo svolto, ognuno con il proprio compito, ogni fase dell’iter burocratico e mediatico di una manifestazione del genere: dall’invitare le autorità comunali al contattare testate giornalistiche e televisive; dal distribuire volantini al procurarci casse e microfoni per il dibattito dopo il corteo.

Così, dopo tanta attesa e affanno, la manifestazione, ideata semplicemente per sensibilizzare la popolazione sull’ accaduto e richiamare l’attenzione sul degrado che, troppo spesso, i nostri beni culturali subiscono; senza bandiere e in modo assolutamente pacifico, si è svolta sabato mattina.
Le condizioni atmosferiche non erano delle migliori, addirittura al nostro risveglio ci ha accolti la neve, ma il tempo, dopo due giorni di piogge intense ci aveva graziati, lasciando spazio addirittura anche a qualche flebile raggio di sole che abbiamo preso come un “regalo”, così come la stupenda vista del monte Tifata completamente
innevato, che ha fatto da cornice all’Anfiteatro in una vista meravigliosa.
Verso le undici, orario stabilito per il raduno, giungono non solo studenti e cittadini ma anche autorità politiche, universitarie e del campo archeologico. Armati di cartelloni, striscioni, fasce nere “a lutto” e di una bara di cartone con sovraimpresse le parole “qui giace la cultura”, noi studenti, in prima linea, muoviamo il corteo fino
all’ingresso dell’Anfiteatro, luogo in cui ha avuto luogo un breve dibattito, moderato da Cristina Monaco, giornalista di Interno18.
Sono intervenuti il sindaco, Biagio Maria Di Muro; il presidente del consiglio comunale Dario Mattucci, il dottor Francesco Sirano, funzionario della Sovrintendenza ai Beni Archeologici di Avellino, Caserta, Benevento e Salerno e direttore dell’ufficio archeologico di zona; la professoressa di filologia classica della facoltà di lettere, Maria Luisa Chirico; il dottor Tsao Cevoli, presidente dell’ANA, Associazione Nazionale Archeologi e diversi studenti, tra cui i promotori Gabriele Barone (anche in veste di rappresentante degli studenti), Fabio Carbone e Clemente Tecchia.
Molte le parole che sono state spese per l’accaduto, per la manifestazione in sé, per un’università sempre più legata al territorio a cui appartiene e per la situazione generale in cui versa il patrimonio archeologico e architettonico italiano (nell’interessante intervento del dott. Cevoli si metteva in luce che l’archeomafia produce, dopo il traffico di armi e lo spaccio di droga, il terzo “business” per le organizzazioni criminali e che nonostante questo le forze impiegate per arginare questo problema sono ben poche).
Salutiamo chi è intervenuto con la promessa di più attenzione e di una collaborazione con la nostra università, nello specifico, e salutiamo i nostri “colleghi” studenti che, nonostante il freddo e problemi annessi, coscienziosamente sono venuti a manifestare con noi. Un po’ di delusione per quanti ci avevano promesso di venire e poi hanno preferito rimanere a casa a dormire o chi ha usato come scusa un vago “devo studiare, ho un esame tra poco”; quella, purtroppo, è sopraggiunta inevitabilmente, ma con questa anche una grande soddisfazione per quello che si è riusciti a realizzare e un grandissimo ringraziamento per coloro che ci hanno sostenuto ed aiutato, moralmente e praticamente.

Grazie mille, a nome mio e di tutto il comitato “DifendiAmo il passato”.

consulta: Vandali all'Anfiteatro Campano di Santa Maria Capua Vetere

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