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Arena d’Arte – Sculture di Sabbia al Centro Commerciale Campania

Marcianise (ce), 16 Gennaio 2012

Articolo di Rossella Barsali (tutte le foto sono dell'Arch Gianni Schiumarinio, che ha realizzato il Presepe di Sabbia)

Sand Nativity
Ogni cosa esistente è impermanente.
Quando si comincia a osservare ciò,
con comprensione profonda e diretta esperienza,
allora ci si mantiene distaccati dalla sofferenza:
questo è il cammino della purificazione.

Dhammapada, XX (277)

Arena d’Arte – Sculture di Sabbia presenta al Centro Commerciale Campania la sua terza edizione di Sculture di Sabbia, delocalizzate per l’occasione da Baia Domizia a Marcianise, meravigliando oltre 1.000.000 di visitatori.
Pubblico estasiato che ha prodotto centinaia di migliaia di scatti fotografici e video, acceso almeno 1500 candeline sulla Sabbia, scritto oltre 2500 frasi di elogio e stupore sui numerosi registri, …e in molti casi chi ha visto la Natività di Sabbia è ritornato più volte ad ammirarla. Restando “insabbiato”, e non è un gioco di parole.
Le Sabbie “sembrano” immobili, ma in realtà sono mobilissime: se sono accorti alcuni “recidivi”, gente che ha visto il Presepe in momenti diversi e che ha notato come cambiassero alcune espressioni dei volti, secondo lo stato di aridità della sabbia stessa (che ha ricevuto regolare manutenzione, come si deve a questo tipo di delicatissime sculture cangianti).

Essendo sabbia fluviale, ha grana impalpabile, quasi un velo che resta adeso alle mani, penetra sotto pelle, ma che poi, compattandola con acqua, si trasforma in una roccia arrendevole, plasmata finanche da un cucchiaio stagnato (quello della nonna ottuagenaria che l’Arch. Gianni Schiumarini, autore del progetto del Presepe per il Centro Campania e realizzatore del gruppo Natività, si porta sempre dietro come strumento modellante privilegiato).
Emergono dall’informe massa di arena i volti, le sfere, le cavità, i sorrisi, e solo una figura per intero: quella del Neonato che pare uscire dall’elemento, che pare pianga, che pare dormire beato, che pare si muova coi movimenti lenti della Nascita. Solo giochi di luce, ed ombre, ovvio.
Mi confidava Schiumarini, che assieme ad Edith Van De Wetering e Wilfred Stijger ha realizzato in soli 6 giorni (uno in meno di quelli di biblica fama) questo impermanente tributo alla Famiglia, che l’aver lavorato principalmente nelle ore notturne non era solo una scelta logistica (scolpire in un Centro Commerciale è fare spettacolo comunque, assistere all’affiorare delle statue richiamava numerosi clienti ammirati): era necessario studiare le fonti luminose, quella naturale e quelle artificiali che avrebbero potenziato con i chiaroscuri le tonalità della Sabbia. Incredibile, ma la sabbia vira dal bianco-panna al color caffèllatte, fino al nero, in alcune cavità ombrose; incredibile, ma in alcuni punti è levigata come il gres, in altri è frastagliata come una scogliera della Cornovaglia.
Ed era proprio questo tipo di sabbia, con questa grana, queste tinte, questa plasmabilità che doveva trasformarsi nella metafora più alternativa della celebrazione del Natale.

 

I 5 blocchi scultorei, apparentemente slegati l’uno dall’altro, completamente distaccati dal concetto di uniformità del Presepe Napoletano, dove la Commedia dell’Arte è protagonista, fatto da quadri che compongono la grande rappresentazione della Natività, diventano l’antitesi della Collettività Brulicante, piuttosto raggruppano in ogni effige una allegoria evidente, ognuna col suo messaggio di speranza.
Così il Pastore con la sua Pecora sulle spalle (lavoro interamente realizzato da Edith Van De Wetering) è ricco di elementi convessi, di “pieni”, mentre il Re Magio al suo fianco (di G. Schiumarini) veste un manto con drappeggi concavi, “vuoti” per l’appunto; lui così regale, che contiene un sbarazzino e popolare orsacchiotto di peluche di sabbia come dono, anziché l’oro, inutile per il Re dei Re infante. La presenza degli Animali da mangiatoia, quasi fusi l’uno all’altro e di proporzioni identiche agli Umani (di Wilfred Stijger, che ha omaggiato la Campania Felix patria delle mozzarelle, di cui ha cosparso in forma di sfere il Presepe ) è un inno all’Infanzia Cinefila (il Ciuchino di Shrek) e all’incredibile storia del Toro di Wall Street (http://www.soldionline.it/archivio/piazza-affari-loro/racconto-di-natale-il-toro-di-wall-street)
E L’Uovo sovrastato da un Angelo fornito di ali lunghe 4 metri e con copiosa frangia ultramoderna a sorveglianza della Famiglia è l’allegoria del Tutto. La tenerissima espressione materna della Vergine avvolta nel manto, la serenità del volto paterno di Giuseppe e quel Bambino. Il braccino che sporge, il piedino ripiegato nella posizione del grembo…
Lunedì 16, dopo la chiusura del Centro, si procederà alla distruzione del Presepe.
A me ha insegnato molto, il valore dell'Attimo. La Consapevolezza che la Bellezza dura per sempre, ma solo a volerla cogliere nel suo divenire. Tutto scorre.
Resta un giorno, pieno di Attimi da riempire. Con l’Impermanenza.

http://youtu.be/mo0N1gu0hCs
http://youtu.be/h6okhIuwucQ
http://youtu.be/DO-xEjZ1DjA
http://youtu.be/ZCjw4H5xIVQ
http://youtu.be/JeRgSAxt7PM

Consulta: Al Centro Commerciale Campania: Presepe di Sabbia

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