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Natale alla Reggia 2011

Caserta, dal 15 dicembre 2011 al 6 gennaio 2012

Comunicato Stampa

Mostre d’arte, visite guidate ai nuovi percorsi espositivi ed al presepe borbonico, concerti e appuntamenti culturali.
Questi gli ingredienti del "Natale alla Reggia 2011", la tradizionale manifestazione di fine anno organizzata dalla Soprintendenza in collaborazione con il Comune, la Provincia, la Camera di Commercio e la Confartigianato di Caserta, in programma a Palazzo Reale dal 15 dicembre 2011 al 6 gennaio 2012.
Si comincia giovedì 15 con “Conversazioni su Terrae Motus” primo di una serie di appuntamenti dedicati alla collezione voluta da Lucio Amelio alla Reggia di Caserta, che si terranno fino a marzo 2012 nelle sale in cui sono ospitate le opere.
La conferenza di apertura dal titolo “Le origini di Terrae Motus”, è prevista alle ore 16 e sarà tenuta dal critico d’arte Enzo Battarra.
Anche per questa occasione è prevista la presenza del corner degustativo dei “Rossi di Natale”.
Gli ospiti che parteciperanno alla conferenza avranno la possibilità di brindare con i vini rossi D.O.C. e I.G.T. del territorio casertano offerti da Agrisviluppo - Azienda Speciale della Camera di Commercio di Caserta – e serviti da sommelier professionisti della FISAR.
Le degustazioni saranno accompagnate da prodotti gastronomici della tradizione natalizia offerti da Angelica Real Sito S.r.l., concessionaria dei servizi di ristorazione nella Reggia.
L’ingresso alle “Conversazioni su Terrae Motus” è gratuito.
Mercoledì 21 dicembre alle ore 12 cerimonia di inaugurazione delle mostre d’arte allestite negli Appartamenti Storici del Palazzo Reale:
- “Neoclassiche compostezze. Il gusto per l’antico nel Real Palazzo di Caserta” a cura di e con il contributo del “Castello di Limatola S.r.l.”, è il titolo della prima esposizione organizzata dalla Soprintendenza che sarà ospitata nelle sale di Marte, di Astrea e del Trono con un incipit nella sala di Alessandro.
Le tre sale dal punto di vista dell’iconografia suggeriscono tre tematiche: quella dell’antico nella Sala di Marte con le sue raffigurazioni tratte dall’Iliade; quella dell’utopia nella Sala di Astrea nella cui volta è dipinto il Trionfo di Astrea, dea della Giustizia venuta nel mondo dell’età dell’oro per poi abbandonarlo per colpa degli uomini; quella della regalità rappresentato nella Sala del Trono. Al considerevole patrimonio della Reggia che si inquadra nella temperie e nel gusto del Neoclassico si aggiungono importanti manufatti provenienti dal Museo di San Martino di Napoli, dal Museo Archeologico di Napoli, dalla Biblioteca Nazionale di Napoli e da collezioni private.
La mostra ha come tema il neoclassico nella Reggia di Caserta e come sede le prime tre sale - la sala di Marte, di Astrea e del Trono che mostrano se stesse - dell’appartamento Nuovo, terminato dal punto di vista dell’impianto decorativo a partire dal decennio francese, ma progettato nel suo impianto architettonico e distributivo da Luigi Vanvitelli per essere abitato da Re Carlo in persona, come si evince dalla Dichiarazione dei Disegni (1756).
Le tre sale dal punto di vista dell’iconografia suggeriscono tre tematiche. Quella dell’antico, la Sala di Marte con le sue raffigurazioni tratte dall’Iliade. Quella dell’utopia, la Sala di Astrea dove nella volta è dipinto appunto il Trionfo di Astrea, dea della Giustizia venuta nel mondo dell’età dell’oro per poi abbandonarlo per colpa degli uomini. Quella della regalità, ovviamente, la grande Sala del Trono.
Le tre tematiche sono esplicitate dalle opere in mostra nel Salone di Alessandro che costituisce l’ incipit all’esposizione attraverso due degli arazzi della serie di Don Chisciotte provenienti dal Quirinale ( il tema dell’ Utopia), i due mezzi busti provenienti dalla Villa dei Papiri di Ercolano (il tema dell’antico), ed infine i ritratti di Carlo e Ferdinando di Borbone che, manifestazione del tema della “regalità”, sintetizzano la tematica dell’ utopia e dell’antico, a loro volta espressione della cultura settecentesca caratterizzata dalla coesistenza del gusto neoclassico e della filosofia illuminista.
La mostra prosegue nella sala di Marte ed in quella di Astrea, il cui apparato decorativo è stato realizzato per la committenza di Gioacchino Murat e Maria Carolina Buonaparte con l’impiego di maestranze di alto livello e su progetto di Antonio de Simone supportato, però, dall’intervento degli architetti Antonio Niccolini e Etienne-Cherubin Leconte. Questi ambienti rappresentano un’importante testimonianza della cultura neoclassica in Italia negli anni dell’impero napoleonico, “sono architetture di interni, non semplicemente decorazioni di interni, e per la loro scala e i sontuosi materiali impiegati sono in tutto degne degli splendidi spazi creati quasi mezzo secolo prima dal Vanvitelli , in cui esse trovano posto”.
In queste sale vengono esposti, accanto ai disegni architettonici ed ai plastici, manufatti relativi al decennio francese, tra cui il busto di Gioacchino Murat proveniente dal Museo di S. Martino e realizzato da Castex nel 1812, alcuni bronzetti di mano di Francesco e Luigi Righetti ed una serie di dipinti raffiguranti esponenti della dinastia napoleonica realizzati da importanti artisti francesi come Jean Baptiste Wicar, Guillaume-Desirée Descamps, Benjamin de Rolland. Legata direttamente alla committenza imperiale, invece, una serie di sedute in legno intagliato e dorato con tappezzerie Gobelins(arazziere Jean René Flamand). I manufatti, dovuti agli artigiani Francois Honoré Georges e Jacob Desmalter che operarono su disegni di Percier e Fontane per il Grand Cabinet di Napoleone alle Toulieries, completati nel 1810 furono inviati a Roma nel 1812 per arredare il Gabinetto di rappresentanza dell’imperatore al Quirinale. Da qui, nel 1814, furono rimossi per ordine di Murat e trasferiti nel Palazzo Reale napoletano. E’ probabile che da Napoli siano finiti, dopo la restaurazione borbonica, a Portici e poi nella reggia casertana.
La mostra prosegue nella sala del Trono, i cui lavori di sistemazione ebbero inizio nel 1811 ma furono portati a compimento dall’architetto Gaetano Genovese, dopo una lunga interruzione, solo nel 1845. Finì col diventare una copia “aggiornata” delle anticamere che la precedevano; conservò, infatti, il medesimo disegno architettonico differenziandosi da esse solo per “ un’ostentata ricchezza di motivi mal combinati” che nulla avevano in comune con la splendida veste decorativa delle sale di Marte e Astrea.
La parte del leone è giocata dallo splendido trono in legno intagliato e dorato che presenta nei terminali dei braccioli due teste e nel verso figure di sirene. Il manufatto, sicuramente un trono portatile a giudicare dalle ridotte dimensioni e dalle quattro maniglie che si notano alla base, viene raffigurato insistitamente nella ritrattistica dedicata a Francesco I di Borbone, sul trono napoletano dal 1825 al 1830, e a sua moglie Maria Isabella, infanta di Spagna. Nei dipinti dell’olandese Pieter van Hanseleare i sovrani vengono raffigurati seduti sul trono tappezzato di rosso, mentre in quelli di Carlo de Falco Francesco e Maria Isabella sono in piedi accanto ad esso.
- La seconda mostra dal titolo “Le piccole meraviglie dei Re. Galanterie e collezionismo alla corte dei Borbone” inaugura l’apertura di un nuovo spazio museale permanente nelle retrostanze della Sala degli Alabardieri e delle Guardie del Corpo. L’esposizione, a cura di Vincenzo Mazzarella e Giovanni Parente, si propone di mettere in evidenza alcuni oggetti di uso quotidiano e piccole carinerie di cui i Re e le Regine che hanno abitato il Palazzo amavano circondarsi: spazzole, pettini, spazzolini da denti, flaconi per profumi, portaorologi, tabacchiere, fermacarte, sigilli reali e persino uno splendido scrittoio in legno d’ebano e palissandro, all’interno del quale si può ammirare un calendario del 1842 con scomparti in avorio.
Nelle retrostanze della Sala degli Alabardieri e delle Guardie del Corpo è stata allestita la mostra "Le Piccole Meraviglie dei Re. Itinerari di bellezza e collezionismo alla Corte dei Borbone", a cura di Vincenzo Mazzarella e Giovanni Parente. Si espongono oggetti di uso quotidiano e piccole carinerie di cui i Re e le Regine che hanno abitato il Palazzo amavano circondarsi: spazzole, pettini, spazzolini da denti, flaconi per profumi, portaorologi, tabacchiere, fermacarte, sigilli reali e persino uno splendido scrittoio in legno d’ebano e palissandro, all’interno del quale si può ammirare un calendario del 1842 con scomparti in avorio.
Quattro sezioni (Igiene e Bellezza, Le porcellane della Regina, Lo scrittoio del Re, Gli ultimi Sovrani) raccontano come le abitudini borghesi, diffusesi in Europa tra XVIII e XIX secolo, mutarono la vita e la società dei Reali. Nel Settecento l’Inghilterra lancia stimoli nel campo dell’arredamento, inventando le stanze da bagno e il wc con lo scarico; la Francia detta regole nel campo della cosmesi, dei profumi e delle acconciature, favorendo il ritorno ai bagni termali e a materie vegetali a scopo curativo. L’arredamento del Palazzo Reale di Caserta si mostra aggiornatissimo rispetto alle ultimissime mode europee: alla fine del Settecento, infatti, la Regina Maria Carolina possedeva già ben quattro stanze da bagno, con vasca, bidet, lavandini e retrè all’inglese, tutte dotate di rubinetti e caldaie per l’acqua calda e fredda.
Nell’Ottocento abitudini domestiche e borghesi si diffondono anche a Corte: le residenze reali si arricchiscono di soprammobili, porcellane, servizi da tè, da caffè, da tavola. Nel campo delle porcellane, dopo un’intensa attività delle manifatture borboniche sotto il regno del re Carlo e di suo figlio Ferdinando, si registra nella metà del sec. XIX un largo impiego di esemplari di manifattura estera, in particolare francese, come dimostra il marchio “Jacob Petit”. Si tratta di pregiati oggetti d’arredo di carattere ornamentale e flaconi dalle sinuose linee rococò e di grande qualità artistica, tutti esposti nella seconda sezione dedicata proprio alle porcellane della Regina.
Una maggiore vivacità domina invece il settore delle arti minori e dell’artigianato napoletano. Su modello dell’Inghilterra, nascono mobili mai esistiti prima e oggetti da collezione realizzati in materiali preziosi, che arricchiscono lo Scrittoio del sovrano ottocentesco, sempre più uomo d’affari: tavolini di complemento, piccoli scrittoi multiuso, graziose toilette o scalette da biblioteca incorporate in sedie o in scrivanie convertibili. Vera e propria meraviglia tecnologica è l’aritmometro di Ferdinando II di Borbone, donato dall’inventore Thomas De Colmar: un prototipo di calcolatrice capace di eseguire le quattro operazioni. A ricordo del 150° anniversario dell'Unità d'Italia, chiude il percorso della mostra un rapido excursus sugli ultimi sovrani borbonici, Francesco II e Maria Sofia di Baviera, che non persero mai la speranza di poter riconquistare il loro Regno, come dimostra la Spada d’onore donata nel 1894, alla morte di Francesco II, al nipote Ferdinando Pio di Borbone.
Nella Biblioteca Palatina della Reggia, dal 15 dicembre al 30 gennaio 2012, sarà infine proposta la mostra ‘Natalizi…Reali’, a cura di Emilia Ruggiero, nella quale si esporranno opuscoli contenenti inni, odi e sonetti offerti dai sudditi in occasione dei ‘Natalizi’ o compleanni di re e regine.
Le atmosfere musicali allieteranno poi il “Natale alla Reggia 2011”.
II "Concerto per un giorno di festa" del 26 dicembre è divenuto un appuntamento tradizionale e anche quest'anno a Santo Stefano, nel Teatro di Corte, alle ore 11,15, è in programma il concerto dell'Orchestra da Camera di Caserta, diretta dal maestro Antonino Cascio, ispirato ai “Fasti e Splendori del ‘700”.
Non potevano mancare gli eventi dedicati al pubblico più giovane.
Dal 18 dicembre al 9 gennaio nella Sala dei Porti dell’Appartamento settecentesco è allestita la mostra-concorso di Arte Presepiale “Tradizioni contemporanee” in cui sono esposti manufatti realizzati dagli allievi degli istituti d’arte e licei artistici delle province di Caserta e Benevento.
In proposito sarà istituita una commissione giudicatrice composta dal prof. Riccardo Dalisi, docente di architettura della Università Federico II di Napoli, e Marco Ferrigno, noto artigiano di San Gregorio Armeno.
Il 29 e il 30 dicembre nella Cappella Palatina è in programma il concerto dal titolo “ANATALECONNOI…. alla REGGIA” a cui parteciperanno 50 allievi, fra i 5 e i 12 anni, dell’ “Orchestra Suzuki Casagiove” che presenteranno, accompagnandosi con violini, flauti, chitarre ed arpa, 13 brani di musica classica.
Le manifestazioni del "Natale alla Reggia" si chiuderanno come da tradizione il 6 gennaio con il "Concerto dell'Epifania", a cura del Lions Club Caserta Host, in programma al Teatro di Corte alle ore 11.
Al “Natale alla Reggia 2011” si brinderà con i “Rossi di Natale”.
In occasione della conferenza stampa di presentazione della manifestazione lunedì 12 e successivamente durante la cerimonia inaugurale delle mostre in programma mercoledi 21 dicembre, saranno allestiti dei corner degustativi di vini rossi D.O.C. e I.G.T. del territorio casertano a cura di Agrisviluppo-Azienda Speciale della Camera di Commercio di Caserta- con la partecipazione di sommelier professionisti della FISAR che offriranno degustazioni agli ospiti.
“I Rossi di Natale” saranno riproposti inoltre per la conferenza di “Conversazioni su Terrae Motus” del 15 dicembre.

Durante le festività natalizie Il Complesso vanvitelliano osserverà i seguenti orari di apertura al pubblico:
Appartamenti storici 8,30 – 19,30
Parco e Giardino inglese 8,30 – 14,30
Il Monumento sarà aperto anche martedì 20, 27 dicembre 2011 e 3 gennaio 2012 ed inoltre il 25 dicembre e 1 gennaio 2012.

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