Corso di teatro al centro studi “De Gasperi”
Capodrise (CE), dal 6 Dicembre 2011
Comunicato Stampa
Ultimi giorni utili, a Capodrise, per iscriversi al corso di recitazione,
intitolato a "Totò, principe Antonio De Curtis", organizzato dalla compagnia
teatrale "Personae" di Marcianise, in collaborazione con il centro studi
"Alcide De Gasperi". Il corso, di durata biennale, è aperto a tutti coloro
che abbiamo compiuto almeno 8 anni di età. Le lezioni inizieranno il
prossimo 6 dicembre e termineranno il 30 giugno 2013. Gli incontri saranno
tenuti dal regista e attore Isaia Fuschetti e da altri operatori esperti di
didattica teatrale. Al termine del laboratorio ogni allievo riceverà un
diploma approvato dalla Fita (Federazione italiana teatro amatoriale). Sono
già in corso, in via Matteotti, 23, delle riunioni organizzative, aperta a
tutti gli interessati, propedeutiche all'inizio del corso. Quando al "De
Gasperi" nacquero le aree tematiche, il consiglio direttivo ribadì
l'attenzione del sodalizio al contesto sociale in cui opera per rendere il
centro studi capace di captare, interpretare e, perché no, soddisfare i
bisogni di una città che negli ultimi anni ha subito profonde mutazioni. Al
“De Gasperi” quella promessa è stata presa sul serio e sta generando
risultanti incoraggianti: si pensi, ad esempio, alla “Festa dell’Amicizia”,
ormai divenuta l'evento estivo più importante della città, al laboratorio
"Matematicamente" e alle tante iniziative di solidarietà. Il corso di teatro
rappresenta un altro passo importante in questa direzione. «L'obiettivo mio
e del "De Gasperi" - dichiara Fuschetti - è di strappare i giovani alla tv e
alla “transumanza” tra un media e l’altro. Il laboratorio di recitazione,
che è un’ottima cura all’indigestione da pixel, ci ha dimostrato ciò che il
presidente Salvatore Liquori ed io pensavamo quando abbiamo attivato il
corso: i ragazzi, se stimolati, si dimostrano interessati al teatro e ai
contenuti culturali. Forse, se passano così tanto tempo davanti a un
monitor, costruendosi un mondo virtuale, è colpa nostra - conclude Fuschetti
- che non offriamo loro un’alternativa nella vita reale».