13° Leuciana festival: Enzo Moscato in “Sull’ordine e il disordine dell’ex macello pubblico”
Belvedere di S. Leucio (ce), 29 settembre 2011
Articolo e foto di Damiano Gedressi
La manifestazione del Leuciana Festival ieri sera ha visto in
scena l’ultimo lavoro teatrale dell’attore napoletano Enzo Moscato dal
titolo “Sull’ordine e il disordine dell’ex macello pubblico”. Uno spettacolo
complesso e molto ben strutturato che ha catturato sin dalle prime battute
l’attenzione del pubblico che ha gremito gli spalti. Il soggetto è quello
della rivoluzione Giacobina a Napoli del 1799 e la scenografia, composta da
disegni proiettati sullo sfondo e bellissime installazioni del grande
artista Mimmo Paladino, rievocava eccellentemente il tema dello spettacolo.
Uno spettacolo, appunto, molto avanguardistico come nella migliore
tradizione del maestro Moscato, che s’insinua nel solco del teatro classico
napoletano, innestandovi temi nuovi e una sottile e raffinata ricerca e
sperimentazione. A partire dalla commistione di lingue di cui è ricco il
copione, dal vernacolo al francese, al tedesco, passando per il latino e
l’inglese. Gli attori in scena, alcuni facenti parte del progetto
“Laboratorio Teatrale Chiamata alle Arti”, hanno dimostrato grande
concentrazione e spirito drammatico, eseguendo alla perfezione movimenti che
parevano coreografie rubate alla danza, e battute vivaci e piene di enfasi.
La colonna sonora di assoluta modernità spaziava tra antichissimi motivi
napoletani e David Bowie, Pink Floyd, Doors, creando un ideale tappeto per
lunghi e strazianti elenchi in cui vengono scanditi i nomi di tutti i
martiri protagonisti della rivoluzione. La corte Ferdinandea non risparmiò
nessuno con le condanne a morte; nobili, borghesi, cortigiani, il popolo e i
giacobini. Il motore della rivoluzione fu spazzato via e nomi eroici persero
la testa; Francesco Caracciolo, Domenico Cirillo, e la stessa Luisa
Sanfelice, anima pulsante dei moti.
Enzo Moscato padroneggia la scena, passeggiando in lungo e in largo, dando
parola agli attori che raccontano la storia e il ruolo del proprio
personaggio all’interno della congiura. Il suo abito ricorda la divisa
garibaldina, preludendo ai fatti che sarebbero avvenuti solo 60 anni dopo e
che avrebbero portato all’unità d’Italia.
Grande successo dunque strameritato, aggiungiamo noi, per un attore che
ormai ha abituato il suo pubblico a sorprendersi continuamente. Il Leuciana
Festival sta per chiudere i battenti, quest’anno la manifestazione nel
complesso è risultata alquanto sciapa e spenta. La risposta del pubblico non
è certo stata come gli anni passati. Alcuni spettacoli di qualità, ultimo
quello di ieri hanno fatto rivivere i fasti che questa manifestazione viveva
un tempo neanche troppo lontano.
consulta: 13° Leuciana festival