13° Leuciana festival: Rubini e l’Ensamble Collegium Philarmonicum
Belvedere di S. Leucio (ce), 17 settembre 2011
Articolo e foto di Sebastiano Sacco
"L’eternità non appartiene agli uomini"
Ce lo dice Angelo Callipo, attraverso il racconto dell’architetto nato
Lodewijk van Wittel, ma ben più noto, a Caserta, col nome di Luigi
Vanvitelli.
Recitato dalla voce di un magistrale Rubini e musicato dall’Ensamble
Collegium Philarmonicum, diretta dal maestro Cappabianca, lo spettacolo
messo in scena al Teatro dei Serici ieri, 17 Settembre, evoca e ci mostra il
geniale architetto come un sognatore in cerca di qualcosa. Come un uomo
sensibile agli spazi cromatici dipinti sulle tele dal padre pittore al punto
da cercare di farli pietra. Pietra del tempo. Perché, appunto, l’eternità
non appartiene agli uomini.
E allora si comincia dal principio, dal re che voleva la magnifica Reggia
tra i boschi rigogliosi ai piedi dei Tifatini ed al riparo dalle flotte
inglesi in arrivo a Napoli.
Passando per quel Vanvitelli che, omaggiando appunto l’arte paterna,
progetta il viale principale del giardino come ideale continuazione del
Viale Carlo III, e il palazzo reale come un immenso olio su tela dove ogni
spazio è carico di senso e colore.
Per finire sempre con l’architetto napoletano che, alla fine, non riuscirà a
vincere l’emozione davanti alle milizie schierate per l’inizio dei lavori e
si commuoverà vedendo posare la pietra, la prima del palazzo, che porta la
sua firma… “Tutto qui”.
Sergio Rubini si dimostra forma e sostanza d’attore. E perfettamente a suo
agio nell’antico ruolo del narratore. Un moderno cantastorie, se vogliamo.
Che al posto di una chitarra suonata alla bell’e meglio, ha dalla sua
un’elegante formazione da camera che condivide con lui piacere ed onore di
disegnare atmosfere e, soprattutto, immaginazione. Un disegno fatto
attraverso splendidi quadri in musica, un cielo stellato come tetto del
Belvedere e col talento di Rubini. Che, a pensarci, un Vanvitelli così vero,
finora soltanto lui, pugliese, ce l’ha mai raccontato.
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