Intervista Francesco Di Bella dei 24 Grana al Caserta Rock Festival
Castel Morrone (CE), 8 settembre 2011
Articolo di Luca Carusone
In occasione della partecipazione dei 24 Grana al Caserta Rock Fest svoltosi l’8 e il 9 Settembre all’Old River Park di Castel Morrone (CE), ho avuto modo di scambiare quattro chiacchiere per via telefonica con Francesco Di Bella, storico leader della band partenopea. La band è attiva dal ’96 e conta ormai 10 Album tra live e inediti (di cui l’ultimo “La stessa barca” uscito quest’anno) e un crescente schiera di fan. Ecco cosa ci siamo detti.
Ciao Francesco, il 9 Settembre sarete a Caserta per il
Caserta Rock Fest: non è ne la prima e ne sarà l’ultima volta, esiste ormai
un empatia con la piazza casertana?
Il festival lo conosciamo da un po’ di tempo e abbiamo partecipato già
diverse volte, quindi aderiamo sempre con entusiasmo. Riteniamo che il
territorio di Caserta sia una zona molto ricettiva, ed è sempre stata una
delle nostre roccaforti, sin dall’inizio, dai nostri primi spettacoli: dalla
metà degli anni 90 abbiamo sempre trovato qui un ... rifugio sicuro. Ci sono
tantissimi appassionati dei 24 Grana che si spostano da Caserta per venirci
a sentire ovunque andiamo, e quindi siamo ben contenti di suonare qui, così
da risparmiargli anche un viaggio per assistere al concerto (ride NdA).
Il live portato in giro con “La stessa barca” così come
proposto all’Oddly Sheed il 22 Aprile, pesca a piene mani da tutta
“l’immensa storia” dei 24 Grana, quasi come a proporre una "timeline" della
vostra evoluzione artistica. ”La stessa barca” è un arrivo o l’ennesimo
passaggio ?
Ah che bella domanda, sicuramente un nuovo punto di partenza perché noi,
consideriamo la possibilità di fare dischi come un'occasione per
sperimentare e quindi misurarci con cose nuove. Quando arriviamo alla
registrazione, alla stampa di un disco nuovo lo prendiamo sia come un
momento di arrivo, frutto di un processo iniziato magari col disco
precedente e maturato nel tempo che è passato, che come un nuovo spunto,
perché spesso ci sono tracce che sorprendono anche noi stessi per come sono
venute e iniziano anche a delineare discorsi futuri riguardo le scelte
stilistiche e musicali in generale.
Seppur la vena poetica, riflessiva, umana e romantica che da
sempre vi caratterizza resta intatta, dalle sensazioni e le visioni di “mi
sublima pensare al moto circolare delle onde” alla praticità di ”mo' basta
cu 'e jurnate a pazzià e cu 'e nuttate senza durmì, o' tiempo a vedè 'a vita
comme è me servese a ce trasì” ci sono 15 anni di maturazione e fatiche che
si sentono tanto.
Ti ringrazio per i complimenti, e dello spunto che mi offri. Noi
raccontiamo le nostre esperienze sia umane che musicali e siamo contenti di
proseguire nel solco della sincerità. Non riteniamo necessario ripetere uno
stile che comunque sai che già funziona e potrebbe avere presa ma preferiamo
sperimentare ed insomma scrivere un libro nuovo.
La vostra crescita come artisti è da ricondurre quindi alla
vostra crescita come uomini?
Eh infatti, ci preme raccontare proprio questo: la verità e la crescita,
quello che noi vediamo nella nostra evoluzione personale come individui come
band, come artisti, come compositori, ecco.
Il legame con Napoli e con tutto il meridione è fortissimo e
indissolubile e alle dure realtà dipinte con occhio vivido nelle vostre
canzoni si accosta sempre un forte desiderio di speranza, azione e
rinnovamento. Cosa ne pensi di chi invece di restare e tornare sempre,
invece fugge da Napoli?
Questa è una bellissima riflessione! Noi abbiamo deciso di restare qui e non
trapiantarci. La base è qua, è da qua che partono le nostre reti di
relazioni per poi andare in tournèe, in giro a suonare e per crearsi delle
opportunità come quella di registrare un disco a Chicago. E’ chiaro che noi
siamo fortunati: innanzitutto perchè siamo un gruppo di amici, che si fanno
forza l’un l’altro. In un certo senso abbiamo un piccola azienda che decide
di rimanere al sud e produce dischi spettacoli e cultura qui. Cerchiamo di
dare speranza a tutti quelli che poi vogliono seguire questo percorso sia
nel nostro settore che in altri. Il messaggio è quello di rimanere,
resistere e avere fiducia in se stessi e nei proprio compagni di squadra.
Sserve un buon team sicuramente: la stessa barca racconta proprio questo,
fondamentalmente siamo tutti individui sulla stessa barca ma soltanto
insieme possiamo remare in una direzione utile.
Cosa senti di dire a tutti quei ragazzi cresciuti e che
crescono ascoltando i 24 Grana?
Che è importante l'attività lavorativa e pratica in se per se oltre che
l'ispirazione artistica e creativa
Parliamo un po’ di altri progetti. Ballads, il recente
progetto con Alfonso Bruno fa emergere il tuo spirito più poetico, intimo e
cantautoriale, da dove nasce quest’idea?
Ballads è un bella performance i n cui dove ancora di più raccontiamo
nell’intimità quelle che è un po’ la mia storia personale di cantautore ed
un po’ i gusti e le fonti di Alfonso, raccontando un po’ la musica alla base
del rock alternativo di oggi e con non essendo passata per radio non è mai
arrivata molto facilmente.
Invece con "Francesco Di Bella
Songwriter" insieme all’amore per la musica che ti ha segnato,
c’è anche quell’istinto dub mai quietato: a che punto è al momento?
Non si è mai quietato sì infatti.Al momento il progetto Songwriter con
Ercole Longobardi è in fase di standby,ci siamo visti qualche giorno fa ed
essendo un side project c’è bisogno che sia compatibile sia con i miei che i
suoi impegni. Abbiamo comunque intenzione di riprendere per qualche serata e
qualche nuova produzione.
Francesco un'ultima domanda, qual è il tuo dolce preferito?
Il mio dolce preferito?Uhm... Diciamo che sono molto goloso di cioccolata,
quindi impazzisco tutti i dolci che che ne sono pieni... impazzisco quindi
dai profiteroles a tutto ciò che contienne cioccolata e panna.
4° Edizione del Caserta Rock Fest 2011