Casertamusica alla Mostra del Cinema di Venezia
Venezia, dal 30 Agosto al 10 settembre 2011
Articolo di Valentina Sanseverino
Per il secondo anno consecutivo Casertamusica sarà presente alla Mostra del Cinema di Venezia per farvi vivere le emozioni della kermesse cinematografica dal bordo del red carpet e farvi scoprire tutti i film che animeranno la prossima stagione cinematografica internazionale.
La 68° edizione della Mostra del Cinema di Venezia, che si
svolgerà nella suggestiva cornice del Lido dal 31 agosto al 10 settembre
sotto la presidenza di Paolo Baratta e la direzione di Marco Muller, vedrà
quest'anno alla presidenza della giuria internazionale Darren Aronofsky,
vincitore del Leone d’Oro nel 2008 con The Wrestler e regista
dell'applauditissimo Il Cigno Nero, che ha aperto la scorsa eidzione del
Festival. Due italiani tra i giurati: Mario Martone, regista dell’affresco
risorgimentale Noi Credevamo e Alba Rohrwacher, giovane astro nascente
protagonista, tra gli altri, de La solitudine dei numeri primi di Saverio
Costanzo e Io sono l’amore di Luca Guadagnino. Tra i grandi nomi del cinema
internazionale spiccano invece quello del regista francese de L’età acerba,
André Téchiné, dell’artista e regista sperimentale finlandese Eija-Liisa
Ahtilae e del californiano Todd Haynes, grande ritrattista di miti musicali
in Velvet Goldmine dedicato a David Bowie o Io non sono qui dedicato a Bob
Dylan, oltre che quello del cantante scozzese leader della band Talking
Heads, David Byrne, autore delle colonne sonore del film di Paolo
Sorrentino, This Must Be the Place e dei Transformers.
A guidare la giuria di Orizzonti sarà invece il regista produttore e
sceneggiatore cinese Jia Zhang-Ke, Leone d’Oro a Venezia nel 2006 con Sanxia
Haoren. Carlo Mazzacurati, che l’anno scorso a Venezia ha presentato in
concorso La Passione, sarà presidente della giuria del Premio Venezia Opera
Prima, mentre Stefano Incerti ha sostituito alla presidenza della sezione
Controcampo Italiano Roberta Torre, che ha dato forfit per motivi personali
seguita a ruota dalla madrina Vittoria Puccini che, all'indomani della
serata inaugurale, ha abbandonato il Lido a causa di un grave lutto. Un
fuori programma la preapertura del festival del 30 agosto che, in occasione
dei festeggiamenti per il restauro record della Sala Grande, ha visto la
proiezione di Box Office 3D, il primo film italiano in 3D diretto da Ezio
Greggio. Stroncato dalla critica e preso di mira dalla stampa il "film dei
film", parodia dei più grandi blockbuster degli ultimi anni, è una ferita
aperta che sfregia il volto della kermesse cinematografica che tutto il
mondo ci invidia. A consolare gli amanti del cinema ci hanno pensato
Francesco Pasinetti, autore del poetico I Piccioni di Venezia, e André
Téchiné, autore di una torbida storia d'amore e mistero (Impardonnables)
sullo sfondo di una Venezia da sogno.
31 Agosto
Clooney lascia a casa la Canalis ma in compenso sbarca al Lido con un film
cui spetta l'onore di aprire la mostra: The Ides of March da lui scritto (a
sei mani con Grant Heslov e Beau Willimon a partire dalla pièce teatrale di
quest’ultimo), diretto, interpretato e prodotto. Il film, in concorso per il
Leone d’Oro, è un thriller politico ambientato in un prossimo futuro durante
le primarie in Ohio per la presidenza del Partito Democratico e vede nel
cast Ryan Gosling, Philip Seymour Hoffman, Paul Giamatti, Marisa Tomei ed
Evan Rachel Wood. Presentato fuori concorso Vivan Las Antipodas del
documentarista russo Victor Kossakovsky, tentativo stupefacente di unire,
con un immaginario tunnel lungo 12.756 km, quattro coppie di luoghi situati
esattamente uno all'opposto dell'altro: Entre Rios (Argentina) e Shanghai
(Cina), Patagonia (Cile) e lago Baikal (Russia), Big Island (Hawaii) e Kubu
(Botswana), Castle Point (Nuova Zelanda) e Miraflores (Spagna) in una
sinfonia-mondo senza precedenti. Tra gli altri film presentati la deriva
sadomaso di Lou Ye in Love and Bruises, lo spettacolare documentario sul
Crazy Horse di Frederick Wiseman e quello sul giro intorno al mondo di
hippies e beatniks di Paolo Brunatto (Vieni Dolce Morte dell'Ego). Tra i
cortometraggi, pioggia di applausi per Hermitage di Carmelo Bene, mentre
novità assoluta è la proiezione della miniserie completa Mildred Pierce.
Iterpretata da Kate Winslet e tratta da un testo omonimo del 1941 del
romanziere americano James M. Cain, la serie televisiva in cinque episodi di
circa sessanta minuti ciascuno è opera dell cineasta californiano Todd
Haynes. Tra gli ospiti a farla da padrone è stato proprio Clooney,
spalleggiato da un cast quasi al completo, ma a stupire di più è stata
sicuramente la strana coppia Lina Wertmuller-Eli Roth.
1 Settembre
Una giornata di grandi assenze e grandi presenze quella di oggi a Venezia:
il grande assente è Roman Polanski, bloccato in Svizzera dall’accusa di aver
abusato di una minorenne 33 anni fa pr sfuggire all'estradizione in America.
Ma sulle sue vicende personali non una parola: pubblico e critica erano
troppo impegnati ad applaudire questo piccolo capolavoro che è Carnage,
commedia nera sulla famiglia e i rapporti umani presentata da un entusiasto
cast, orfano però di Jodie Foster.
La grande presenza è quella di Madonna: malgrado il suo film W.E., storia
d'amore reale tra Edoardo VIII e la due volte divorziata Wallis Simpson, sia
stato accolto fin troppo tiepidamente da pubblico e critica Lady Ciccone
(accompagnata da uno staff di 120 persone) era troppo impegnata a fare
l'imperatrice del Lido per curarsi dell'accoglienza del suo film. Ma c'è
stato spazio anche per il cinema, quello vero: dall'epopea cinese
Warriors of the rainbow: Seediq Bale di Te-Sheng Wei al realismo
impressionista di Ruggine di Daniele Gaglianone con Valeria Solarino,
Stefano Accorsi, Valerio Mastrandrea e il bravissimo Filippo Timi. Tra gli
italiani in concorso anche I Giochi d'Estate di Rolando Colla e il film
collettivo fuori concorso Scossa di Ugo Gregoretti, Carlo Lizzani, Francesco
Maselli e Nino Russo. Nel panorama internazionale tra i film proiettati oggi
si distinguono La Désintégration di Philippe Faucon, Stoccolma Est di Simon
Kaijser da Silva e sopratutto
Cut di Amir Naderi, esponente di spicco del Nuovo Cinema Iraniano in esilio
a New York da oltre 20 anni. Questo piccolo gioiellino da lui scritto e
diretto, che ha aperto la sezione Orizzonti della 68° edizione del Festival,
è una poesia d’amore per il cinema giapponese del passato e una protesta nei
confronti di quello presente, ma anche un esplorazione nelle viscere del
rapporto ossessivo di un uomo con il cinema
2 Settembre
David Cronemberg, che compie 68 anni l'anno dell'68°anniversario della
Mostra e proprio nel giorno in cui viene presentato il suo A Dangerous
Method, è stato accolto come una star stamane al Lido; merito del suo film,
ennesimo successo di pubblico e critica e dello straordinario cast che lo
accompagnava: Viggo Mortensen, Keira Knightley, Michael Fassbender, Sarah
Gadon e Vincent Cassel, paparazzatissimo con la moglie, Monica Bellucci. Il
suo nudo integrale in Un été brulant di Philippe Garrel è servito per lo
meno a distrarre l'attenzione da una pellicola assolutamente deludente,
addirittura deriso e fischiato durante la proiezione. Delusione anche per
un'altra italiana in gara: Mariagrazia Cucinotta, al suo sordio dietro la
macchina da presa con il cortometraggio Il Maestro, lascia completamente
indifferenti. A risollevare l'Italia ci pensa Francesco Bruni che con
Scialla firma una commedia intelligente e brillante che convince tutti.
Tanti i documentari presentati oggi: Out of Tehran di Monica Maggioni
racconta la vita nell'Iran di oggi; Rudolf Jacobs, l'uomo che nacque morendo
di Luigi M. Faccini racconta invece la storia vera di un capitano tedesco
che durante la seconda guerra mondiale rubava cibo per distribuirlo alla
popolazione affamata; Whore's' Glory di Michael Glawogger è un dipinto della
prostituzione visto dall'ottica di tre diverse religioni. E per concludere è
sbarcato al Lido, direttamente dall'Argentina (ma di produzione italiana):
Il campo di Hernàn Belòn
3 Settembre
Forse è oggi il primo giorno in cui la Mostra riaquista tutto il suo
fascino, quel suo magnetismo irresistibile, quella voglia di stupire: la
giornata inizia con l'annuncio a sorpresa via Facebook di Vasco Rossi. Il
rocker italiano, tra gli ospiti più attesi della 68° edizione della
kermesse, avrebbe dovuto presenziare la proiezione del film biografico
Questa Storia Qua ma ha dovuto rinunciare per un serio e misterioso problema
di salute. Ben più sorprendente il videomessaggio di Coppola: il maestro
irrompe salutando dallo schermo del Teatro Marinoni i pasionari romani che
lo hanno appena occupato, ovvero i ribelli del Teatro Valle in missione a
Venezia per riaccendere i riflettori sulla loro causa: "Ciao a tutti, un
saluto al Teatro Valle e agli artisti lavoratori di questo programma
politico" ha salutato Coppola. Tornando al granade schermo oggi gli occhi di
tutti erano puntati sul film fuori concorso di Steven Soderbergh, Contagion:
thriller pandemico che ammicca all'influenza suina con un cast stellare,
dopo i primi 10 minuti aveva già conquistato il pubblico del Lido. Tra i
film in concorso, invece, due le grandi sorprese: Alps di Giorgos Lanthimos,
che racconta la stupefacente storia di un gruppo di persone che sostituisce
sotto compenso persone appena defunte per aiutare amici e parenti ad
elaborare il lutto, e Pollo alle Prugne di Vincent Paronnaud e Marjane
Satrapi, autrice del fortunatissimo Persepolis, che firmano un racconto
fiabesco, felliniano ma al contempo politico.
Nella sezione Controcampo Elisabetta Sgarbi, figlia di cotanto padre,
presenta il documentario sull'avanguardia artistica Quiproquo con Franco
Battiato, Nicoletta Braschi, Andrea Renzi, Umberto Eco mentre Francesco
Patierno con Cose dell'Altro Mondo (con Diego Abatantuono e Valerio
Mastrandrea) si interroga su cosa succederebbe al nostro paese se tutti gli
immigrati sparissero di colpo. E scatena polemiche e discussioni al Lido. Si
parla di immigrati anche nel bel cortometraggio di Jonas Carpignano A Chjàna.
Presentato nella sezione Orizzonti il film di James Franco, Sal, sulle
ultime ore di vita di Sal Mineo, ex idolo giovanile e protagonista di film
di grande successo come Rebel Without a Cause ed Exodus.
4 Settembre
Standing ovation e pioggia di applausi (ma non solo..) per Al Pacino, oggi
al Lido per ritirare il premio alla carriere e per presentare il suo piccolo
gioiellino fuori concorso: Wilde Salomé. Emozionato, abbronzatissimo,
disponibile e sorridente Pacino era la star del Lido e il suo film, il più
ambizioso e complesso da lui realizzato, è un semi-documentario teatrale
sull'opera Salomè di Oscar Wilde, storia della passione respinta della
figliastra d’Erode, governatore della Giudea, per Giovanni Battista: un
rifiuto che costerà al Battista la vita. Un film dall'erotismo passionario
ma delicato: merito dell'attrice protagonista, Jessica Chastain (già vista
in Tree of Life), e della sequenza di un ballo bollente che surclassa il
nudo integrale della Bellucci.
Esce vittorioso da questa giornata anche un italiano: Emanuele Crialese, al
suo quarto lungometraggio con Terraferma, firma un dramma sull'immigrazione
ludico e surreale che scatena una pioggia di applausi. Applauditissimo da
pubblico e critica anche Shame di Steve McQueen, che dopo l’esordio con
Hunger (Camera d’Oro a Cannes), si conferma tra i migliori nuovi autori in
circolazione: il film racconta la dipendenza di uomo, Brandon (Michael
Fassbender), per la pornografia. Due i film più interessanti della sezione
Controcampo: Pivano Blues - Sulla strada di Nanda di Teresa Marchesi con
Fernanda Pivano, Patti Smith, Luciano Ligabue e Vasco Rossi, che racconta di
una straordinaria figura di spicco nella cultura del ’900 italiano, Fernanda
Pivano. L'altro è l'attesissimo film dei Manetti Brothers, L'Arrivo di Wang:
manentendosi sulla falsariga del film di fantascienza racconta la
sorprendente scoperta di un interprete ciense alle prese con un bizzarro
essere.
E non c'e' Mostra senza polemiche: oggi è la volta dei fotografi che durante
la conferenza stampa di James Franco, per protesta nei confronti della
gestione degli spazi dei photo call, hanno abbandonato a terra le macchine
fotografiche.
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