Riccardo Dalisi: Disegno/Design di Capua.
Capua (CE), dal 5 maggio al 5 giugno 2011
Comunicato stampa
Capua e il Museo di Arte Contemporanea della città diventano
"laboratorio di idee" per Riccardo Dalisi, architetto, designer, scultore e
pittore tra i più quotati in Italia e all'estero.
La visione del paesaggio urbano, con la quale Dalisi ribalta gli schemi e le
prospettive tradizionali, sarà in mostra a Capua dal 5 maggio al 5 giugno,
con istallazioni distribuite in ogni angolo della città e con fotografie e
disegni esposti al Museo di Arte Contemporanea (Mac) della città.
La mostra, curata dall'architetto Giuseppe Coppola, sarà inaugurata giovedì
5 maggio alle ore 17.00 da un convegno che, nella sala conferenze del Mac
Capua, vedrà al tavolo dei relatori:
• Carmine Gambardella (Preside della Facoltà di Architettura della SUN)
• Jolanda Capriglione (Docente di Estetica del Paesaggio alla SUN e
Presidente del
• Club UNESCO di Caserta)
• Umberto Panarella Consigliere dell’Ordine degli Architetti di Caserta)
• Riccardo Dalisi
• Giuseppe Coppola (curatore della mostra)
Saluteranno gli ospiti:
• Mons. Bruno Schettino (Arcivescovo di Capua)
• Paolo Romano (presidente del Consiglio Regionale della Campania)
• Domenico Zinzi (presidente della Provincia di Caserta)
• Giancarlo Della Cioppa (presidente del Consiglio Provinciale di Caserta)
• Carmine Antropoli (sindaco di Capua)
Il taglio del nasto alla mostra è previsto per le ore 19.00 con visite alla
sala esposizione del Mac Capua ed alle istallazioni sparse negli angoli più
suggestivi della città.
Un cocktail di saluti sarà offerto al Castello di Carlo V alle ore 21.
Riccardo Dalisi: Disegno/Design di Capua.
La città e il museo – entrambi concepiti come laboratorio di idee – interagiscono assieme per mettere in scena una “visione” del paesaggio urbano che ribalta gli schemi e le prospettive tradizionali. Il tema suggella l'incontro di due realtà d'eccezione: Riccardo Dalisi, architetto, designer, artista, presente nelle collezioni dei principali musei, e Capua, città che racchiude nella cerchia delle sue mura una stratificazione storica di spessore e densità estremi. Nella città le opere sono installate in luoghi non convenzionali: non al centro delle piazze, collocate su alti basamenti, ma dietro le finestre, nelle logge dei palazzi o nelle nicchie delle chiese, in prospettive oblique, come presenze animate che osservano la città e i suoi abitanti, attraverso una particolare angolazione che persegue tre obiettivi: concepire l'opera d'arte non tanto per le sue valenze estetiche e compositive, ma per la maniera in cui interagisce con l'ambiente e per i contenuti concettuali che esprime; stimolare il passante che si ritrova coinvolto in un sistema di relazioni prospettiche inusuali; infine ribaltare la visione tradizionale del paesaggio e focalizzare l'attenzione non sulle opere, ma sullo spazio urbano, oggetto dello sguardo e luogo centrale della ricerca artistica. La seconda parte del progetto interessa il museo d’arte contemporanea, impegnando sul tema della ricerca anche il suo direttore artistico Luigi Brandi. All'interno del museo sono esposte alcune immagini fotografiche della città di Capua, realizzate da Bruno Cristillo, sulle quali è stato chiesto a Dalisi, architetto e designer prima ancora che scultore e pittore, di ipotizzare degli interventi urbani di arte e design in maniera totalmente libera, assumendo Capua come laboratorio virtuale per una riflessione più ampia, che va al di là dello specifico contesto per affrontare in termini più generali il rapporto tra arte, design e ambiente urbano.
Riccardo Dalisi è nato a Potenza nel 1931, ha ricoperto la cattedra
di Progettazione presso la facoltà di Architettura di Napoli. dove è stato
direttore della Scuola di Specializzazione in Disegno Industriale. Negli anni
Settanta, assieme a Ettore Sottsass, Alessandro Mendini, Andrea Branzi e altri,
è stato tra i fondatori della Global Tools, contro-scuola di architettura e
design che riuniva tutti i gruppi e le persone che in Italia coprivano l'area
più avanzata della cosiddetta “architettura radicale”. Da sempre impegnato nel
sociale (resta fondamentale l'esperienza del lavoro di quartiere
con i bambini del Rione Traiano), ha unito ricerca e didattica nel campo
dell'architettura e del design accostandosi sempre più all'espressione artistica
come via regia della sua vita. Nel 1981 ha vinto il premio Compasso d'Oro per la
ricerca sulla caffettiera napoletana. Negli ultimi trent'anni si è dedicato
intensamente alla creazione di un rapporto sempre più articolato e fecondo tra
la ricerca universitaria, l'architettura e il design, la scultura e la pittura,
l'arte e l'artigianato, mantenendo al centro la finalità di uno sviluppo umano
attraverso il dialogo e il potenziale di creatività che ne sprigiona. Nel 2010,
dopo una lunga ricerca preparativa, ha presentato, in collaborazione con la
Triennale di Milano e la Nuova Accademia di Belle Arti di Milano, la prima
edizione del “Premio Compasso di latta”, iniziativa per una nuova ricerca nel
campo del design nel segno del sostegno umano, della eco compatibilità e della
decrescita. Diverse mostre dedicate alla sua attività di architetto, di
designer, di scultore e di pittore sono state allestite in Italia e all'estero.
Tra queste citiamo: la Biennale di Venezia, la Triennale di Milano, la Biennale
di Chicago, il Museo del Design di Denver, il Guggenheim Museum di New York, il
Museo di Copenaghen, il Museo di Arte
Contemporanea di Salonicco, Palazzo Reale di Napoli, la Galleria Lucio Amelio di
Napoli, la Fondazione Cartier di Parigi, il Museo delle Arti Decorative di
Montreal, il Tabak Museum di Vienna, il Museo Zitadelle Spandau di Berlino,
Castel dell'Ovo a Napoli.