Rassegna Letteraria “Sulle Orme del Cantor d’Enea”
Sant’Arpino(CE), dal 10 aprile 2011
Comunicato stampa
La kermesse è organizzata dalla Pro Loco di
Sant’Arpino, con lo scopo di portare nel comune atellano alcuni dei più
rinomati autori locali e nazionali.
Domenica 10 Aprile, ore 10:30, sala convegni del Palazzo Ducale
“Sanchez de Luna” , Piazza Umberto I, presentazione di “Napoli da Sotto a
Sopra” di Gianfranco Gallo.
Ad illustrare l’opera del figlio del grande Nunzio Gallo saranno il
professor Orlando Limone ed il giornalista Raffaele De Chiara. I lavori, che
saranno moderati dalla coordinatrice della Rassegna Maria Cinquegrana,
verranno aperti dai saluti istituzionali del Presidente della Pro Loco, Aldo
Pezzella, e dell’assessore alla cultura, Giuseppe Lettera.
Napoli, nell’opera di Gallo pubblicata dalle Edizioni Graf di Luciano
Chirico, è una città porosa, liquida, postmoderna e barocca, in continuo
divenire, eppur bloccata nel tempo e nello spazio, nella delinquenza
atavica, nell’immondizia, nella tecnica del raggiro assurto a forma d’arte,
in un caos di cui i cittadini sembrano quasi andare orgogliosi. Bella come
una sirena, circondata da un mare che secondo alcuni ormai sembra non
bagnarla neanche più, è accogliente e respingente, profonda e superficiale,
cangiante ed immutabile, Paese di Cuccagna e Gomorra insieme. Le definizioni
si affollano e si stratificano, ma nessuna sembra connotarla o descriverla
davvero perché Napoli è la città dei contrasti, del basso e dell’alto, del
dentro e del fuori, del comico e del tragico. Il lavoro di Gallo rende conto
di questa infinita gamma di sfumature ‘urbane’ in maniera davvero
stupefacente, passionale, sensuale, sfaccettata, commovente, ironica e
auto-ironica. E, a ben pensarci, forse l’(auto)ironia e la pluralità degli
sguardi sono le chiavi giuste per poter accedere veramente al labirintico
tessuto urbano partenopeo, oltre al palese amore per questa città che guida
l’autore in ogni passo, ogni rigo, ogni occhiata; perché per comprendere e
raccontare davvero Napoli bisogna amarla per quello che è, viverla in ogni
occasione e provare rabbia per la sua magnifica incompiutezza. Nella prima
sezione, dedicata “alla Napoli di sotto”, l’autore passa in rassegna le
diverse anime che caratterizzano questa città: la povertà, la criminalità,
la furbizia, la speranza, la frustrazione, il sogno, il tifo (calcistico),
il coraggio, la rivalsa, l’ignoranza, la vigliaccheria, la frode, il
razzismo, la morte, la passione, il traffico, il sesso, l’amore; il tutto
condito con una eironeía (sociale, psicologica e filosofica) che porta allo
scoperto la ‘vera’ Napoli dei nostri giorni. E non ci sono giustificazioni
‘buoniste’ che tengano per l’autore che, caustico, niente concede. La
seconda parte, dedicata alla “Napoli di sopra”, è narrata dalla penna di
Giovanni Napolano (nomen omen!), surreale e carnascialesco alter ego di
Gianfranco Gallo. Scansonato e burlone, Napolano sembra appartenere alla
stessa stirpe dei fools shakespeariani o dei buffoni della commedia
dell’arte, filosofi dal cervello fino e dalla lingua tagliente, gli unici
che potevano permettersi di offendere il potere, rovesciare l’ordine
costituito con un battuta sagace e sollevare dubbi o riflessioni nella mente
dei personaggi di nobile estrazione sociale. Il suo linguaggio spesso
sgrammaticato e fortemente ritmato, carnale, provocatorio, ibrido, è davvero
poesia pura, allo stato brado, che mescola aspetti comico-grotteschi ad
aspetti tragici.