Personale di Angelo Maisto "La poesia degli oggetti"
Aversa (CE), dal 9 Aprile al 9 Luglio 2011
Comunicato stampa
Ottantuno incontra Angelo Maisto per la personale "La poesia degli oggetti" in mostra dal 9 aprile al 9 luglio 2011. Vernissage sabato 9 aprile ore 18.30. Con il patrocinio dell’Ordine degli Architetti P.P. e C. della Provincia di Caserta e il contributo di: Miroma_ceramiche/arredo bagno, Aversa (CE), La Signora Alice_atelier cucina, Caserta, Rodovero_cornici, Santa Maria Capua Vetere (CE)
Approcciarsi all’opera di Angelo Maisto potrebbe sembrare
all’inizio un’esperienza ludica.
L’artista incontra l’opera di Hieronymus Bosch da adolescente e resta
affascinato e incantato dal suo mondo fantastico. Nascono così personaggi
surreali, “ludosculture” antropomorfe e zoomorfe, costruite interamente con
oggetti ritrovati, di qualunque tipo e formato, che assumono nuova funzione e
identità. Tema centrale nella sua ricerca artistica è la ricontestualizzazione
poetica dell’oggetto, in una società fatta solo di consumismo, inutilità e
futilità, in cui esso diviene simulacro e esibito come status symbol.
Ma non è l’oggetto appena uscito dalla fabbrica, rappresentante dell’abbondanza
e della perfezione di questo tempo, prodotto in serie, da cui prendono vita
replicanti indistinguibili da un originale, bensì quello buttato via, ripescato
tra gli ammassi di scarto, nelle discariche, in un universo quasi “trash” e che
da vita a pezzi unici e irripetibili.
Il rimando più vicino nel tempo si può trovare nella “Junk Art” degli anni
Cinquanta, “l’arte della spazzatura”, teorizzata da Lawrence Alloway, e al suo
maggiore rappresentante Edward Kienholz. Ma in quel caso l’assemblaggio di
oggetti raccattati e riciclati crea un universo più vicino a un film
dell’orrore, quasi splatter.
Il mondo di Angelo Maisto ha invece note fiabesche, sottolineate anche dai nomi
che l’artista sceglie per ognuno dei suoi personaggi, che riporta in una
dimensione ludica, alleggerisce l’assemblaggio creato. Ci sono continui rimandi
semantici agli oggetti con cui ognuno di loro è stato creato, uno fra tutti il
“Pipacottero” che negli anni diviene poi il simbolo della sua arte, quasi una
sorta di biglietto da visita.
Ogni personaggio è accompagnato da un acquerello in cui viene meticolosamente e
con magistrale bravura inserito ognuno degli elementi che compongono la
scultura, ricordando un po’ in questa catalogazione quasi enciclopedica gli
antichi e moderni erbari e bestiari.
La mostra “La poesia degli oggetti” viene aperta da “La Balia”. Il personaggio
sul cartone è stato il primo a prendere forma nella creatività fantastica
dell’artista, rappresenta l’inizio di un percorso e di una ricerca che passa per
le ludosculture fino alla creazione anche dei contesti in cui vengono inseriti i
personaggi. “Bachanale” e “Condominio” sono le prime prove di questo ulteriore
passo, così come l’installazione creata site specific “After the rain” che
rimanda al contesto e alla funzione primaria del luogo che l’accoglie.
Remo Bodei, nel suo libro “La vita delle cose”, che ha ispirato anche il titolo
della mostra, parla di “luoghi della qualità”, individuati nella bottega
dell’artigiano, nel laboratorio dello scienziato come luoghi dove si incrociano
arte, pensiero e tecnologia, dove si coagulano e si fondono elementi in
precedenza isolati.
Angelo Maisto sta lavorando per creare questo suo luogo della qualità. (Lucia
Ferrara)
Angelo Maisto, nato a Napoli il 16-4-1977- Diplomato al Liceo
artistico di S.Maria C.V. e all’Accademia di Belle Arti di Napoli.
MOSTRE PERSONALI
2011
Lagnolo fecit, a cura di Lucia Ferrara, Galleria Pagea Arte Contemporanea, Angri
(SA)
2010
Codex Maistianus,a cura di Enzo di Grazia e Giovanna Lisa, Galleria la Roggia,
Pordenone
MOSTRE COLLETTIVE
2010
Seven – Invidia, a cura di Roberto Ronca, Villa Vannucchi, San Giorgio a
Cremano, Napoli
Galleria Museo 59 RIVOLI - Parigi
Galleria VOSKEL, a cura di Agnes Terrillon, Parigi
‘A’ di ARTE ‘A’ di ARCHITETTURA, a cura di Spazio 81, ex Casa del Fascio,
Caserta
TERRA (di LAVORO) senza IDENTITA’, a cura di Enzo Battarra, Galleria ‘Spazio
Corrosivo’, Marcianise
MITHRA, SOL INVISCTUS, a cura di Enzo Battarra, Museo archeologico, S.Maria C.V
Muralespanso 2010, a cura di Gabriele Marino, Diamante
Stendardo d’Artista, a cura di Gabriele Marino, Diamante
Seven – Gola, a cura di Roberto Ronca, Villa Vannucchi, San Giorgio a Cremano,
Napoli
2009
Museo di Arte Contemporanea e Cittadella dell’Arte ‘TERRA di LAVORO’, Capua
RI.CREAZIONE, a cura di Simona Negrini, Ca’ LA Ghironda Modern Art Museum di
Ponte Ronca di Zola Pedrosa, Bologna, Castelnuovo Rangone, Modena, Spilamberto,
Modena, Pianoro, Bologna, Vignola, Modena, San Cesario sul Panaro, Bologna
2008
RI.CREAZIONE, a cura di Simona Negrini, Palazzo Piella di Castelfranco Emilia,
Bologna
OTTANTUNO nasce nel 2009 ad Aversa, Caserta, come insieme
collaborativo di architetti ed artisti teso allo svolgimento di indagini sul
“recupero culturale” del territorio. OTTANTUNO riversa in modo eclettico le sue
attenzioni sui disagi culturali e territoriali dei contesti antropizzati,
elaborando trasversalmente il concetto di “trasformazione”, indagato nelle sue
potenzialità compositive ed espressive. OTTANTUNO segmenta la sua struttura in
due macro-settori dedicati alla progettazione architettonica e alla promozione
di giovani artisti campani mediante l’organizzazione di mostre e workshop. Il
progetto collettivo OTTANTUNO è fondato dagli architetti Caterina Belardo, Luigi
Rondinella, Silvia Tartaglione; l’immagine di OTTANTUNO è curata dal grafico
Giacomo Ferrandino.
SPAZIO81, Via Roma, 249 - 81031 Aversa (CE), Italia - T. +39 08119814873.
spazio81asscociazione@gmail.com – www.ec2.it/spazio81.
Dal lunedì al venerdì, dalle 16:00 alle 19:00 (possono variare, verificare
sempre via telefono) - ingresso libero.